giovedì 30 aprile 2015

...e se ammirassimo la mamma di Baltimora?

Myrta Merlino Headshot

Io, mamma italiana, ammiro la madre-tigre di Baltimora

Pubblicato: Aggiornato: 
BALTIMORA
Da mamma italiana, da mamma di tre adolescenti (due maschi, per giunta) ammiro la mamma di Baltimora che è corsa in strada a prendere a ceffoni il figlio vestito da ninja e pronto a tirare pietre contro la polizia. Una vera madre-coraggio che è intervenuta come una tigre per impedire al suo ragazzo di partecipare a degli scontri che si sarebbero conclusi con 200 arresti, 15 edifici e 144 veicoli incendiati. L'ho ribadito in onda a "L'aria che tira" mentre commentavamo il video che ha fatto il giro del mondo e più passano le ore più ne sono convinta: quella signora afroamericana, single e con tanti figli da tirare su, ci ha dato una grande lezione di vita, di coraggio e di maternità. Eh sì, care mamme italiane, di cui faccio parte anche io a pieno di titolo, l'amore di una madre è anche questo, anzi è soprattutto questo. Lo so è più facile dire di sì, proteggere e coccolare, ma l'affetto per un figlio non può e non deve essere cieco, acritico: il vero ruolo dei genitori è educare e sì proteggere, ma anche da se stessi.
Quel filmato dovrebbe essere proiettato nelle scuole, nelle nostre case, dovrebbe far parte della formazione obbligatoria di ogni futuro genitore: insomma, tutte le mamme e i papà dovrebbero vederlo. Dovrebbero vederlo e rivederlo quelli che se la prendono con i professori dopo un brutto voto, dopo una nota o dopo una bocciatura, quelli che si lamentano con l'allenatore se il figlio non gioca titolare e soprattutto quelli sempre pronti a giustificare, capire, ammettere comportamenti inaccettabili o scelte chiaramente sbagliate dei propri figli. Ecco, per loro proporrei una vera e propria maratona, una full immersion come quelle che si facevano per "X-files". Ma obbligatoria!
Diciamo la verità: una buona parte dei genitori italiani, delle mamme italiane è l'esatto opposto della mamma-tigre di Baltimora: siamo tutte molto Filumena Marturano e decisamente poco Toya Graham. Più che correre in strada a schiaffeggiare i nostri figli, cresciamo adolescenti sempre più choosy. Fino agli eccessi, come la mamma di Genny 'a Carogna (fresco di condanna a due anni e due mesi di reclusione) che a suo tempo difese il figlio senza se e senza ma. E contro la stupida violenza di casa nostra forse ha ragione Beppe Severgnini, che, con felice intuizione, mi ha detto: "Al posto della celere dovremmo schierare i battaglioni di mamme". Sì, ma siamo sicuri di avere a disposizione quelle giuste?
Da oggi, insomma, abbiamo tutte meno scuse: adesso sappiamo come si fa: sì, basta seguire l'esempio di Toya. E ricordarci che, umiliato a ceffoni davanti ai suoi compagni di sventura quel ragazzo, quel figlio a sera, dopo la retata che costerà tanti altri dolori, potrà dire: "Grazie mamma, io là oggi non c'ero".
• Segui gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento