martedì 28 aprile 2015

salvare Torre Guaceto è possibile ...votare Angelo Bonelli in Puglia pure !!!!

Torre Guaceto: un paradiso a rischio

2200 ettari di riserva marina protetta riconosciuta a livello iTorre-800nternazionale come Area Speciale di Interesse Mediterraneo e individuata dal Ministero dell’Ambiente come esempio virtuoso da mostrare a Expo 2015, 8 chilometri di costa pugliese incontaminata, antiche varietà di ulivi e di pomodori come il fiaschetto, oggi tutelato da unPresidio Slow Food, comunità di pescatori artigianli che praticano una pesca rispettosa di ambiente ed ecosistema, osteggiano la pesca di frodo e valorizzano la biodiversità dell’area. Ebbene questo paradiso è rovinato dallo scarico delle fognature di du comuni del brindisino.
Da tempo il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto (anche attraverso una petizione, supportata da Slow Food) alla Regione di interrompere lo scarico nella riserva e destinare le acque di depurazione all’agricoltura. E ora il dialogo pare portare i suoi primi frutti.
Infatti una prima risposta arriva dall’assessore regionale Angela Barbanente, che giovedì 23 aprile ha illustrato gli ultimi aggiornamenti sul progetto di realizzazione delle trincee drenanti che dovranno proteggere la riserva: dopo un lungo iter burocratico il 30 aprile si terrà la conferenza decisoria a cui dovrebbe seguire, a inizio maggio, l’avvio dei lavori.
Tutto è iniziato dagli errori di realizzazione del depuratore di Carovigno, dove il progetto della Regione prevedeva l’allacciamento a una condotta sotterranea in cemento che, superando la riserva, permettesse lo sbocco in mare aperto.
La Regione nel settembre 2014 ha rilasciato alla società Acquedotto Pugliese S.p.A. l’autorizzazione all’esercizio dello scarico provvisorio nel Canale Reale, che si riversa nella zona più delicata della riserva, ora chiusa alla balneazione. Un rischio non soltanto per gli uomini, vista la proliferazione del batterioescherichia coli rilevata pochi mesi fa dall’Arpa di Brindisi, ma anche per l’intero ecosistema. E per tutti i pescatori che lavorano nella riserva e portano avanti un modello di pesca sostenibile che serve da esempio in tutto il mondo. Non a caso la prima Bandiera Blu data all’uomo è stata consegnata il 29 ottobtre 2013 a Roma dal professor Claudio Mazza della Fee (Foundation for Environmental Education, Fondazione per l’Educazione Ambientale) alla comunità dei pescatori di Torre Guaceto per le buone pratiche a sostegno del mare.
Le acque reflue alterano infatti la particolare salinità necessaria al ripopolamento ittico e mettono a rischio organismi chiave come la posidonia oceanica, fondamentale per moltissime forme di vita grazie al processo fotosintetico e all’ossigenazione dell’acqua.
Il Consorzio ha ribadito il proprio impegno nel sostenere Regione nella realizzazione delle trincee. Noi continueremo seguire il progetto auspicando che la Regione riesca a portarlo avanti, come crediamo sarà. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
A cura di Paolo Tosco
p.tosco@slowfood.it

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