venerdì 28 agosto 2015

Immigrazione:la debole risposta europea

10 punti per una risposta europea al problema dell'immigrazione

Pubblicato: Aggiornato: 
STEINMEIER GABRIEL
Stampa
L'Europa si trova di fronte a un compito che peserà su un'intera generazione: non ci sono mai state tante persone in fuga da persecuzioni politiche e guerre come oggi. Molte di loro cercano protezione qui in Europa. Dobbiamo metterci nell'ordine delle idee che, considerando le crisi in atto nei Paesi vicini al nostro continente la situazione non cambierà nei prossimi anni. Noi europei dobbiamo a noi stessi e al mondo una soluzione all'altezza della sfida che queste persone in cerca di aiuto rappresentano.
Una cosa è chiara: la risposta fornita finora non è all'altezza delle aspettative che l'Europa dovrebbe nutrire verso se stessa. L'Europa non può continuare ad esitare, l'Unione Europea deve agire ora. Proprio per questo motivo dobbiamo perseguire una politica europea comune per gestire i richiedenti asilo, i profughi e gli immigrati che si basi sul principio di solidarietà e sul nostro valore dell'umanità che noi tutti condividiamo.
Sono dieci i punti principali:
1. Ovunque nell'Unione Europea i migranti devono essere accolti con eguale dignità umana. Per questo abbiamo bisogno di standard che valgano per tutta l'Unione e siano perseguiti in ogni stato membro.
2. Serve un codice legislativo che regoli l'asilo politico e garantisca ai profughi bisognosi di protezione uno status di rifugiato riconosciuto in tutta l'Unione. A lungo termine, per raggiungere questo obiettivo necessitiamo di una nuovo progetto di integrazione delle politiche di asilo, che sia di portata molto più ampia di quelli proposti finora.
3. Dobbiamo ridistribuire in maniera equa gli immigrati in tutta Europa. Mai come oggi le cittadine e i cittadini si impegnano nell'accoglienza e l'integrazione dei profughi nel nostro Paese. Questa solidarietà durerà però nel tempo soltanto se tutti possono vedere coi loro occhi che c'è giustizia in Europa.
Una situazione nella quale, come accade oggi, solo pochi stati membri devono gestire tutta la responsabilità dei profughi è insostenibile esattamente come un sistema che fa gravare il peso di questa situazione in maniera sbilanciata solo sui Paesi che casualmente formano il confine dell'Unione Europea. Abbiamo bisogno di criteri vincolanti e comprensibili da tutti per una distribuzione dei rifugiati in base alla capacità degli stati di gestirli.
4. L'Europa necessita di una gestione comune delle frontiere. Non può trattarsi però solo della protezione dei confini. Abbiamo anche bisogno di più responsabilità comune nella registrazione e l'assistenza fornita ai migranti in arrivo.
5. Dobbiamo senza indugio correre in soccorso degli stati europei che in questo momento soffrono di più il peso di questa situazione. L'unico Paese membro che ha immediatamente offerto aiuto per migliorare la situazione dei profughi che hanno raggiunto le isole greche è stato la Germania.
L'unione europea e gli stati membri devono agire in questo ambito in maniera più efficace e fornire immediatamente sostegno pratico ed economico ai Paesi che per primi si trovano ad accogliere gli immigrati. Per quanto riguarda la Germania, dobbiamo assicurarci che soprattutto le comunità locali possano riuscire ad affrontare le immense sfide che questa situazione comporta. Per far sì che questo accada dobbiamo garantire sostegno finanziario in maniera duratura e sistematica.
6. Non possiamo limitarci ad assistere da spettatori al rischio che corrono le persone che tentano di venire da noi. Il Mediterraneo non può diventare una fossa comune per profughi disperati. In questo caso c'è in gioco l'eredità della cultura umanitaria europea, anzi addirittura la nostra comune idea di umanità. Per questo motivo in primavera ci siamo impegnati in uno sforzo comune per quanto riguarda il salvataggio in mare nel Mediterraneo. Dobbiamo stabilizzare questa iniziativa garantendone la prosecuzione nel lungo termine e fornire i mezzi ad essa necessari.
7. Alla lunga riusciremo ad aiutare i profughi solo se quelli che non hanno i requisiti necessari a richiedere l'asilo politico potranno tornare nei loro Paesi di provenienza. A questo scopo dobbiamo rendere le riammissioni un elemento centrale nelle nostre relazioni con gli stati da cui partono i migranti ed essere anche pronti a rendere dipendenti gli aiuti tecnici ed economici forniti a questi Paesi da una collaborazione costruttiva su determinate tematiche.
8. Dobbiamo metterci d'accordo per determinare quali nazioni possano essere considerate Paesi di provenienza sicuri. Tutti gli stati dei Balcani occidentali mirano all'ingresso nell'Unione. Per ottime ragioni apriamo alla possibilità che possano diventare membri. Questo significa però anche che non possiamo allo stesso tempo trattarli come stati persecutori. Idealmente, uno stato che soddisfi i criteri necessari per essere considerato un possibile stato membro dovrebbe anche essere considerato uno stato di provenienza sicuro.
9. La Germania ha bisogno di una legge che normi l'immigrazione. Necessitiamo di una politica di immigrazione intelligente e controllata, che permetta soggiorni di lavoro legali. Non possiamo continuare a oberare il nostro sistema di asilo politico di questo peso.
10. Per implementare una politica di accoglienza a tutto campo dobbiamo incoraggiare nuove iniziative politiche per combattere le ragioni alla base dell'emigrazione dai Paesi del Medio Oriente e dell'Africa.
La stabilizzazione della situazione di stati che si stanno sfaldando, la limitazione di violenza e guerre civili devono procedere di pari passo con precisi sforzi che supportino lo sviluppo economico e la creazione di reali prospettive economiche e sociali, in special modo per i giovani cittadini di quelle nazioni. Tutti gli sforzi delle comunità di stati, innanzitutto dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite devono avere questo scopo.
Tutto questo dimostra che la cornice in cui si muove l'azione politica non è più solo nazionale, anche e soprattutto per quanto riguarda le politiche di accoglienza di profughi e immigrati. Solo collaborando a livello europeo possiamo raggiungere in una qualche maniera soluzioni sensate. Per questo motivo la politica di accoglienza è il campo politico in cui dobbiamo perseguire il progetto dell'integrazione europea con più entusiasmo e convinzione.
La Germania è pronta a portare avanti il progetto comune di una politica dell'immigrazione solidale con tutto l'impegno necessario.
Questo contributo è apparso per la prima volta su FAZ qui.
Questo post è apparso per la prima volta su The Huffington Post DE ed è poi stato tradotto dal tedesco da Lisa Di Giuseppe.

Nessun commento:

Posta un commento