lunedì 31 agosto 2015

un esempio di riconversione per Taranto

Dal tabacco alla cultura contemporanea: un ex tabacchificio nei Paesi Baschi riapre con attrezzati laboratori multimediali, workshop e residenze internazionali


Tabakalera, Donostia-San Sebastián
Tabakalera, Donostia-San Sebastián
Chi andrà a visitare il Guggenheim di Bilbao, dall’11 settembre avrà una scusa in più per prolungare il soggiorno nei Paesi Baschi. A Donostia-San Sebastián, ad appena 100 chilometri dalla creatura architettonica di Frank O. Gehry, inaugurerà il centro per la creazione di cultura contemporanea Tabakalera.
Dopo un secolo nella fabbricazione industriale di tabacco e quattro anni di lavori di riqualificazione, l’ex tabacchificio di oltre 13mila metri quadri – in attività dal 1913 al 2003 – sarà riaperto al pubblico. Ma solo in parte, sino a che, agli inizi del 2016, non sarà completamente operativo. Tabakalera guarda al futuro con l’obbiettivo di affermarsi nel panorama internazionale come centro culturale trasversale, specializzato nella produzione,  nella ricerca e nell’esposizione delle arti visive, della cultura digitale, del design, del video e della musica. Lo spazio sarà dotato di laboratori, equipaggiati di professionisti e strumentazioni tecniche per ogni necessità creativa. Ad esempio, la Creation Library sarà una biblioteca multimediale dove si potrà leggere, fare ricerca, visionare film, ma anche registrare musica e montare video. Inoltre, Tabakalera organizzerà workshop, seminari e programmi di residenza per artisti, curatori e creativi da tutto il mondo.
A battezzare il nuovo centro basco, sarà la mostra Moving Image Contours: Points for a Surrounding MovementCurata da Soledad Gutiérrez e Anna Manubens, l’esposizione presenterà le opere – alcune delle quali inedite – di 26 artisti nazionali e internazionali sul tema della relazione della produzione audiovisiva con altri linguaggi. L’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare al pubblico un progetto sulla storia del tabacchificio, realizzato da un gruppo di artisti, assieme ad ex impiegati della fabbrica.
– Marta Pettinau

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