mercoledì 30 settembre 2015

sul consumo di suolo nelle Alpi

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Suolo: molto più che terreno edificabile

Nendaz/CH procede con il buon esempio e ha riclassificato zone in precedenza edificabili. © Vasile Cotovanu / flickr.com
I cittadini di tutta Europa hanno dimostrato in più occasioni di essere favorevoli a una maggior tutela del suolo. Disposizioni e regolamenti sono in via di definizione, ma l’implementazione segna il passo. Una panoramica alpina nell’Anno internazionale del suolo 2015
L’Unione europea non dispone allo stato attuale di uno strumento giuridico specifico per il suolo sul quale viviamo. Dotarsi di tale strumento è l’obiettivo che si prefigge la campagna “people4soil” con un’iniziativa dei cittadini europei. Il suolo deve essere riconosciuto come un bene comune e devono essere adottate misure, un sistema di monitoraggio e programmi di risanamento. Finora la campagna è sostenuta da circa 80 organizzazioni. A partire dal 2016 sarà lanciata la raccolta di firme affinché il Parlamento europeo si occupi di questo tema fondamentale.
Il rapporto “The Value of Land” prevede che un peggioramento della qualità del suolo costerà molto caro all’Europa. L’iniziativa mondiale “The Economics of Land Degradation” si propone di contribuire a un’inversione della tendenza che riduca drasticamente le forme di utilizzo del suolo non sostenibili.
In alcuni Stati alpini sono in vigore disposizioni nazionali per la difesa del suolo. In Svizzera ad esempio, dopo la revisione della legge sulla pianificazione del territorio del 2014, i cantoni devono procedere a una verifica delle loro zone edificabili e, se necessario, ridurre la loro estensione. Mentre i cantoni definiscono i termini dell’attuazione, alcuni comuni fanno da battistrada con buoni esempi. Nendaz, nel Vallese, per esempio, ha riclassificato a zona agricola una vasta area edificabile, con l’ampio consenso dalla cittadinanza.
Anche la Francia, con la legge “Loi Grenelle 2011”, dispone di prescrizioni nazionali per un uso parsimonioso del suolo. In alcune regioni alpine è stato necessario declassare terreni precedentemente riconosciuti come aree edificabili. L’attuazione ha però suscitato forti resistenze da parte di molti comuni. Finora sono molto limitati i casi di implementazione degli obiettivi nazionali convertiti in piani regolatori locali. Qual è la situazione al qua delle Alpi? “In Italia manca un quadro giuridico per la difesa del suolo a livello nazionale”, afferma Damiano Di Simine, vicepresidente della CIPRA Internazionale e uno dei promotori di “people4soil”. Tuttavia qualcosa si muove a livello locale, dove sono in corso diverse iniziative per ridurre il consumo di suolo.
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