venerdì 17 novembre 2017

l'inquinamento fa bene


L'inquinamento fa bene ai bambini. Lo sostiene un consigliere di Trump

Alcuni membri del nuovo consiglio scientifico dell'Environmental Protection Agency hanno convinzioni un po' curiose

“Più metti alla prova il tuo fisico e più campi a lungo", sosteneva Marco Pannella, "io ne sono la prova vivente e proprio perché non voglio morire continuo a fumare. Se dovessi smettere ci resterei secco. Non voglio suicidarmi. Il fumo in tutti questi anni ha impedito al mio corpo di ammalarsi". 
Se quella del defunto leader radicale poteva apparire una delle sue tante provocazioni, negli Stati Uniti esistono persone che sfoggiano convinzioni altrettanto sui generis con assoluta serietà. 
Il problema è che fanno parte del nuovo consiglio scientifico dell'Environmental Protection Agency (Epa), l'agenzia del governo statunitense che si occupa, tra le altre cose, della qualità dell'aria. Quartz ha raccolto alcune dichiarazioni quantomeno discutibili pronunciate da alcuni funzionari nominati dall'amministrazione Trump nell'organigramma dell'Epa. 

"L'aria pulita è dannosa per i bambini"

Parola di Robert Phalen membro del Science Advisory Board, ovvero il Consiglio Scientifico dell'Epa. "L'aria moderna è un po' troppo pulita per una salute ottimale", ebbe a dire nel 2012, "l'aria pulita non fa bene ai bambini, i cui polmoni hanno bisogno di un po' di agenti irritanti per imparare a contrastarli". A dimostrarlo il fatto che "i tassi di asma in Usa sono aumentati con il declino dell'inquinamento da particolato". Phalen ama farsi ritrarre con la pipa in bocca e bolla le campagne antifumo come roba per fricchettoni. 

"I bimbi resistono meglio agli agenti chimici"

A dar manforte a Phalen è Michael Dourson, direttore per l'ufficio della sicurezza chimica e per la prevenzione dell'inquinamento dell'Epa. 
Nel 2002 Dourson firmò uno studio nel quale spiegava come l'esposizione agli agenti chimici non danneggi i bambini di oltre sei mesi più di quanto faccia male agli adulti. Anzi, i piccoli potrebbero essere addirittura più resistenti. Se pensate che il lavoro di Dourson come consulente per aziende come Dow Chemical e CropLife America (che finanziò lo studio di cui sopra) possa aver influenzato il suo punto di vista, siete dei malpensanti.

"L'ozono fa bene"

A sostenerlo è Michael Honeycutt, che del Science Advisory Board è il presidente. "Non ho visto dati che suggeriscano che un abbassamento dei livelli di ozono producano benefici per la salute", affermò nel 2014, "ho anzi visto dati che dimostrerebbero il contrario". L'esposizione all'ozono è considerata un fattore di rischio per asma e malattie cardiache. Anche se fosse, per Honeycutt non c'è da preoccuparsi, perché "gli americani spendono almeno il 90% del loro tempo dentro caso". Anche l'ingestione di mercurio non è un problema. La prova? "I giapponesi mangiano più pesce degli americani e stanno benissimo".
"Il silicio non uccide"

Lavorare nei cantieri è considerato un lavoro usurante anche per le quantità di polveri che si respirano, in particolare quelle contenenti silicio, ritenute cancerogene. Bubbole secondo William Wehrum, il capo dell'ufficio dell'Epa responsabile per l'aria e le radiazioni. A sua detta, "le persone sono nate per avere a che fare con la polvere. La gente passa un sacco di tempo in ambienti polverosi e ciò non li uccide". Ok, sul colpo magari no. 

Insomma, con consiglieri del genere, non è il caso di riporre troppe speranze in una marcia indietro di Trump sull'uscita dall'accordo di Parigi sul clima.

https://www.agi.it/estero/trump_environment_protection_agencyinquinamento-2951782/news/2017-11-16/

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