martedì 22 maggio 2018

ma PD che fai?


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                                                                            PERCHE’ PD FAI COSI’?
 
In queste ore in cui si sta assistendo alla nascita di un governo, che rischia di lasciare pesanti segni sul futuro del paese  poiche’ potrebbe  allontanare l’Italia dai paesi fondatori dell’Unione Europea,  mentre  contemporaneamente in Valle d’Aosta il PD non rientra in consiglio regionale, forse bisognerebbe capire dove stia andando questo partito, che è comunque il piu’ grande del centrosinistra.
Vorrei porre la domanda anche a livello locale poiche’ venerdì scorso il PD alla SMS Fornaci avrebbe cominciato un discorso di esame dei “fondamentali della propria politica” per analizzare gli eventuali errori e soprattutto come cominciare a reagire nell’attuale situazione.
Io credo che la riflessione debba essere condotta però piu’ a fondo poiche’ ciò che la dirigenza del PD e ovviamente non solo quella pare non capire è costituito dal fatto che si è sbagliata in toto l’analisi della società italiana.
In sintesi mentre l’Italia faceva fatica ad arrivare alla fine del mese si continuava a “vendere” lo spot di una crisi in via di superamento in cui tutte e tutti eravamo felici e contenti; mentre gli stipendi erano bloccati ed in Italia trionfavano i lavori precari ci saremmo dovuti esaltare per il Jobs Act.
A questo punto ritengo che l’iniziativa del PD venerdì scorso con l’on. Nannicini sul reddito di inclusione non colga ancora la portata della sconfitta poiche’ ben altre analisi e altri programmi occorrerebbero e su ciò siamo disponibili a confrontarci ma nell’ottica di ricostruire una alleanza di centrosinistra con uno sfondo ecologista e civico e non una stanca ripetizione di riti ormai improponibili.
Noi Verdi, che abbiamo aderito alla coalizione di centrosinistra con grande senso di responsabilità, siamo stati travolti dal disastro complessivo, che forse si poteva contenere.
Evidentemente la sconfitta era nell’aria ma poteva essere contenuta se il programma sottoscritto con i Verdi fosse divenuto l’asse centrale di una politica diversa della coalizione, che si sarebbe dovuta presentare ad elettori ed elettrici dando per chiusa l’esperienza dei governi Letta, Renzi, Gentiloni e soprattutto avrebbe dovuto porre al centro della propria azione politica: la lotta al cambiamento climatico, l’accettazione dell’immigrazione come fenomeno epocale dovuto anche a fattori climatici per cui è  essenziale mutare le politiche europee verso l’Africa e il Medio Oriente in una ottica di lunga durata piuttosto che costruire muri ouna sorta di “luoghi carcerari in Libia” di dubbia utilità  dove si registrano possibili violazioni dei diritti umani, il superamento in tempi certi delle fonti fossili per puntare a quelle rinnovabili decisamente, una politica di mobilità su rotaia e non su gomma,….
Il PD purtroppo invece di favorire la coalizione e le novità in essa contenute ha continuato nello “spirito renziano” del “solo contro tutte e tutti” come se niente fosse successo e come se non esistesse una coalizione ma solo il PD identificato nel suo segretario contro destre e sinistre senza tenere neppure conto del referendum costituzionale 2016.
A questo punto dopo l’assemblea nazionale del PD di sabato scorso  soprattutto le azioni locali paiono sempre andare verso una grave confusione di idee mentre noi Verdi vogliamo avviare un percorso innovativo e chiamare ancora una volta il centrosinistra locale e nazionale a riflettere che solo la conversione ecologica dell’economia potrà dare all’Italia e all’Europa nuove prospettive ma che quella idea deve essere riempita di contenuti a cominciare dal rilancio della lotta al cambiamento climatico, all’abbandono del fossile fino ad una politica volta a favorire una economia razionale e non fondata sulla sopraffazione e gli sprechi e soprattutto  (in particolare nelle nostre zone )all’ abbandono del cemento quale unico fattore di crescita e alla riduzione della mobilità su gomma come unica possibilità per lo spostamento delle persone . Tutto ciò ovviamente deve essere colto in una prospettiva di Unione Politica dell’Europa.
I Verdi sarebbero pronte e pronti se le altre forze politiche del centrosinistra vogliono fare una passo in tale direzione.
Danilo Bruno

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