martedì 31 gennaio 2017
lunedì 30 gennaio 2017
attenti al lupo?
ATTENTI AL LUPO, OPPURE
ATTENTI AI POLITICI?
Dal Governo, per volontà del Ministro
Galletti e dalla nostra Regione Liguria, sempre per volontà
dell’Assessore Mai (caso strano), arriva la bruttissima notizia che
si vuole procedere con l’abbattimento di alcuni esemplari di lupo.
Come Verdi ci schieriamo nettamente contro questa assurda decisione,
auspichiamo che una volta tanto prevalga il buon senso. Si ascoltino
i suggerimenti dei veri esperti, non di quelli che per risolvere
apparentemente un “problema” consigliano sempre l’uso delle
armi, diciamo basta all’uso indiscriminato delle doppiette. I
politici in questione dovrebbero leggere ciò che scrive Francesca
Marucco, esperta zoologa italiana di lupi, otto anni negli Stati
Uniti, con una robusta esperienza di ricerche sul campo in Montana,
insegna anche nell’ateneo di Torino. L’Italia deve a lei la
coordinazione del Progetto Lupo Piemonte che ha consolidato il
ritorno di questo predatore sull’arco alpino. Francesca Marucco, in
una recente intervista dichiara che: “Negli ultimi tre o quattro
anni, ho assistito ad un cambiamento di atteggiamento. La causa è la
strumentalizzazione politica del lupo, usato come icona di alcune
categorie sociali in cerca di rappresentanza. I mezzi di
informazione, da parte loro, si sono concentrati sugli attacchi dei
predatori. Perciò è fondamentale produrre dati scientifici solidi
su cui costruire programmi gestionali basati sulla logica, non
sull’emotività. In Piemonte è appena partita nell’ambito del
programma LIFE WOLFALPS una analisi di “human dimension”, cioè
una indagine per capire come il lupo sia vissuto dalla gente e dalle
categorie economiche interessate dalla sua presenza. Lo dico in senso
antropologico e culturale, dobbiamo però mantenere anche delle zone,
dove la natura fa il suo corso. Rinunciare ai lupi e agli spazi
selvaggi sarebbe una catastrofe non solo per il Pianeta, ma per noi
uomini”. Vale la pena di
ricordare che il lupo
è una specie protetta, infatti, è tutelato a livello internazionale
grazie alla CITES, dove è inserito nell'appedice II, inoltre, la
legge sulla caccia n. 157/1992 inserisce il lupo nelle specie
particolarmente protette" poiché rientra tra gli animali che
fanno parte della fauna selvatica. Mercoledì 1 febbraio, dalle ore
14, sotto il palazzo della Regione, si terrà una pacifica
manifestazione, organizzata dagli Animalisti Genovesi, cerchiamo di
partecipare numerosi.
Angelo
Spanò
cooportavoce
metropolitano dei Verdi
Savona:domande alla commissione di inchiesta su ATA
DOMANDE AD UN PRESIDENTE "VIRTUALE" DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SU ATA
In questi giorni in cui il Comune di Savona dovrebbe definire gli assetti e il presidente della Commissione di inchiesta su ATA vorremmo porgli anche se in maniera virtuale poiche' non ne conosciamo il nome alcune domande:
Come si è generato il buco clamoroso di bilancio dell'azienda?
A che punto è il programma di dismissione completa della discarica di Cima Montà ormai chiusa da anni per esaurimento?
Perche' l'azienda non ha mai pianificato insieme al comune un piano di raccolta differenziata spinta puntando sempre su modalità,che non permetteranno mai di raggiungere gli obiettivi di legge ( ne è testimonianza l'attuale obiettivo del 50% quando per legge dovremmo essere da tempo al 65%)?
Perche' l'azienda non ha mai avviato una concreta scelta verso la riduzione all'origine dei rifiuti e verso il riuso lavorando d'intesa con il Laboratorio di Educazione Ambientale,oggi ormai ridotto ai minimi termini?
Perche' l'azienda si è buttata nella gestione dei parcheggi e soprattutto perche' il Comune ha sempre visto tale dato come una fonte di reddito e non come uno strumento per una politica di mobilità integrata e sostenibile,puntando in particolare ad esempio a parcheggi di cintura e non a portare le macchine nel centro
della città?
Perche' l'azienda non ha mai perseguito un ruolo attivo nelle politiche energetiche comunali con l'obiettivo possibile e su cui i Verdi hanno lavorato pure molto affinche' divenisse una ESCO con la futura gestione di tutti gli impianti elettrici pubblici cittadini ma magari assumendo su di se' in primo luogo la gestione del controllo degli impianti termici?
Sono solo alcune domande,che investono le politiche di questi anni e soprattutto l'incapacità di centrodestra e centrosinistra di governare i processi politici nel senso della sostenibilità e una lotta anche a livello cittadino contro i cambiamenti climatici.
Danilo Bruno
domenica 29 gennaio 2017
sabato 28 gennaio 2017
su AMIU e IREN
Amiu-Iren, si spaccano anche i sindacati: Cisl non sigla accordo con Comune. Martedì o mercoledì il voto
Ok da Cgil, Uil e Fiadel all'accordo che dovrà essere ratificato dai lavoratori. Cambia ancora la delibera: Iren potrà arrivare al massimo al 69% del capitale sociale e si fermerà al 49% senza prolungamento del contratto di servizio. Ma la Cisl vuole i lavoratori nella governance
27 gennaio 2017Notizie
Rifiuti raccolta differenziataLa delibera che consente all”amministrazione di procedere alla trattativa con Iren in vista della privatizzazione di Amiu divide anche i sindacati. La scissione si celebra sull”accordo con il Comune redatto ieri sera, poco prima della mezzanotte, al termine di una lunga trattativa propedeutica, se non formalmente quantomeno politicamente, all’approdo in Consiglio comunale, martedì e mercoledì prossimi, della delibera che consente all”amministrazione di procedere alla trattativa con Iren in vista della privatizzazione di Amiu. Cigl, Uil e Fiadel hanno siglato il testo in attesa di sottoporlo al voto dei lavoratori per la firma definitiva; la Cisl, invece, no.
Speciale Amiu-Iren: tutto il percorso verso la “privatizzazione”
Un atteggiamento “incomprensibile - afferma all’Agenzia Dire Corrado Cavanna, Fp Cgil – perché, seppure senza toni trionfalistici, possiamo dire di aver trasformato una delibera che nasce sotto dettatura di Iren in una delibera del Comune di Genova, recuperando elementi valoriali dell’accordo sindacale di luglio. Abbiamo tirato tutto il tirabile”.
Come cambierà la delibera dopo l’accordo
Il testo finale della delibera conterrà ancora qualche ulteriore novità rispetto agli emendamenti presentati definitivamente ieri dalla giunta in Commissione comunale. Ad esempio, anche nella seconda fase di privatizzazione in cui Iren potrà ottenere la maggioranza del capitale sociale, dovrà comunque non superare il 69%: Amiu, dunque, come previsto dal Codice civile, con una partecipazione pubblica minima del 31%, resterà sempre una partecipata del Comune e non diventerà una vera e propria divisione di Iren.
Introdotta anche una clausola di salvaguardia con cui il Comune si riserva di mantenere il 51% di Amiu qualora non dovesse andare a buon fine il prolungamento del contratto di servizio. Inoltre, la previsione di trattare i rifiuti organici fuori regione sarà consentita solo in un regime transitorio, con l”obiettivo ultimo di realizzare un biodigestore nel genovesato. Infine, viene specificato che il tempo di recupero degli extra costi dovuti alla chiusura della discarica di Scarpino non potrà essere inferiore ai 10 anni “perché – spiega Cavanna – con una dicitura sibillina tipo le clausole delle assicurazioni, si rischiava anche di consentire un rientro in tempi minori con il conseguente aggravio per le tasche dei genovesi”.
La Cisl avrebbe voluto di più: in particolare, il sindacato chiede una formale compartecipazione dei lavoratori nella governance della nuova società. E pare che, per raggiungere l’obiettivo, abbia anche chiesto un incontro con il sindaco Marco Doria.
Oggi pomeriggio, intanto, le rsu hanno approvato il testo dell’accordo a maggioranza e martedì mattina dovrebbe tenersi l’assemblea generale dei lavoratori per votare il documento. Poche ore dopo, la parola passera” al Consiglio comunale.
Nessuno tocchi Caino
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IRAQ: 31 GIUSTIZIATI PER IL MASSACRO DI CAMPO SPEICHER
- Nessuno Tocchi Caino newsletter <nessunotocchicaino@arte.it>
- Oggi alle 11:53
Corpo del messaggio
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NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS
La newsletter a cura di Nessuno Tocchi Caino
Questo servizio e' realizzato grazie ad un contributo della Regione Basilicata (www.regione.basilicata.it)
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Anno 17 - n. 3 - 28-01-2017
Contenuti del numero:
1. LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAQ: 31 GIUSTIZIATI PER IL MASSACRO DI CAMPO SPEICHER
2. NEWS FLASH: KUWAIT: SETTE IMPICCATI, INCLUSO MEMBRO DELLA FAMIGLIA REALE
3. NEWS FLASH: TEXAS (USA): TERRY EDWARDS GIUSTIZIATO
4. NEWS FLASH: EGITTO: 35 CONDANNE A MORTE PER ASSALTO CONTRO STAZIONE DI POLIZIA
5. NEWS FLASH: GAZA: DUE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
IRAQ: 31 GIUSTIZIATI PER IL MASSACRO DI CAMPO SPEICHER
20 gennaio 2017: 31 persone sono state giustiziate in Iraq in relazione al massacro del campo militare di Speicher, avvenuto nel 2014. Lo ha comunicato il Ministero degli Interni iracheno.
Le autorità locali hanno confermato ad Amnesty International di aver ricevuto i 31 corpi il 23 gennaio a Samarra, nel governatorato di Salah al-Din, che sono stati poi trasferiti all'ospedale della città per essere restituiti alle rispettive famiglie.
Gli uomini, le cui "confessioni" sarebbero state estorte per mezzo di torture, erano stati condannati a seguito di processi iniqui e frettolosi, per l'uccisione di 1.700 cadetti militari nel campo militare di Speicher, nei pressi di Tikrit, nel giugno 2014.
Il gruppo armato denominato Stato Islamico (IS ) aveva rivendicato la responsabilità per queste uccisioni.
"Questa è la seconda volta in meno di sei mesi che le autorità irachene effettuano esecuzioni di massa a seguito di processi iniqui", ha dichiarato James Lynch, capo del team sulla Pena di Morte di Amnesty International.
(Fonti: Amnesty International, Iraq TradeLink, 24/01/2017)
Per saperne di piu' :
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
KUWAIT: SETTE IMPICCATI, INCLUSO MEMBRO DELLA FAMIGLIA REALE
25 gennaio 2017: sette persone, incluso un membro della famiglia reale che uccise un proprio nipote, sono state impiccate nelle prime esecuzioni in Kuwait in quasi quattro anni, ha riferito l’agenzia di stampa statale Kuna.
Tre donne – originarie di Kuwait, Filippine ed Etiopia – figurano tra i sette detenuti messi a morte. Tutte e tre erano state condannate per omicidio.
Sheikh Faisal, della famiglia regnante al-Sabah, e due cittadini egiziani sono stati impiccati dopo essere stati condannati per omicidio in tre casi distinti, mentre un uomo del Bangladesh è stato giustiziato per sequestro di persona, stupro e furto.
Faisal avrebbe ucciso con un’arma da fuoco suo nipote, il principe Basel al-Sabah, dopo una lite avvenuta nella casa di quest'ultimo.
I medici hanno detto che il principe è stato colpito più volte a distanza ravvicinata.
Secondo i media locali, i due uomini avevano in precedenza discusso per delle automobili.
La vittima, che aveva 20 anni di meno dell’omicida, era a capo del Motor Racing Club del Kuwait.
Le esecuzioni sono le prime dal marzo 2013, quando tre uomini - un saudita, un pakistano e un kuwaitiano senza cittadinanza - furono impiccati per omicidio.
Il Ministero degli Esteri delle Filippine ha confermato che una 42enne lavoratrice filippina figura tra gli impiccati, nonostante un appello dell’ultimo minuto da parte del governo di Manila.
Jakatia Pawa, madre di due figli, lavorava come collaboratrice domestica in Kuwait ed era stata condannata per aver accoltellato a morte la figlia 22enne del suo datore di lavoro nel maggio 2007, ha reso noto il Ministero.
Il portavoce presidenziale filippino Ernesto Abella ha detto che il governo ha "esercitato tutti gli sforzi per preservare la sua vita, compresi mezzi diplomatici e appelli umanitari".
(Fonti: albawaba.com, 25/01/2017)
Per saperne di piu' :
TEXAS (USA): TERRY EDWARDS GIUSTIZIATO
26 gennaio 2017: Terry Edwards, 43 anni, nero, è stato giustiziato.
L’esecuzione è avvenuta con 3 ore di ritardo sull’orario previsto per attendere l’esito di alcuni ricorsi dell’ultimo momento.
Era accusato di aver ucciso, nel 2002, due commessi di un negozio durante una rapina.
Venne condannato a morte nel 2003 per la morte di Tommy Walker, 34 anni, e Mickell Goodwin, 26 anni.
Secondo l’accusa, poco dopo la rapina Edwards era stato fermato dalla polizia con addosso l’incasso del negozio, negozio dal quale era stato licenziato 2 settimane prima.
Edwards diventa il 2° giustiziato di quest’anno in Texas, il 540° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 3° dell’anno negli Usa, e il n° 1445 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.
(Fonti: Dallas Morning News & Rick Halperin, 26/01/2017)
Per saperne di piu' :
EGITTO: 35 CONDANNE A MORTE PER ASSALTO CONTRO STAZIONE DI POLIZIA
19 gennaio 2017: un tribunale militare del Cairo ha condannato 35 egiziani all’impiccagione e altri 54 all'ergastolo per aver assaltato e incendiato una stazione di polizia, uccidendo un ufficiale della polizia e tentando di ucciderne altri due.
I crimini ebbero luogo presso la stazione di polizia di Tamiya nel governatorato di Fayoum durante la rivolta del 25 gennaio nell’ambito delle rivoluzioni della primavera araba nel 2011. Gli imputati sono accusati anche di aver rubato armi dalla struttura.
Tra i 35 imputati che sono stati condannati a morte figurano Ahmed Ramadan Eissa, che era presente in tribunale, e Osama Yehia.
Yehia, un esponente di spicco dei Fratelli Musulmani ed ex deputato, è stato condannato in contumacia.
Anche se il tribunale ha assolto nove imputati, ne ha condannati altri 54 all’ergastolo, nel caso legato alla dispersione violenta dei campi di protesta di Rabaa Al-Adawiya e Al-Nahda, dopo il colpo di stato contro il presidente Mohamed Morsi nel 2013.
Il colpo di stato fu orchestrato dall’attuale presidente Abdel Fattah Al-Sisi, e costò la vita a migliaia di civili.
Le condanne a morte sono state inviate al Gran Mufti dell'Egitto per la conferma.
(Fonti: middleeastmonitor.com, 19/01/2017)
Per saperne di piu' :
GAZA: DUE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
24 gennaio 2017: tribunali della Striscia di Gaza hanno emesso due condanne all’impiccagione per omicidio.
La prima condanna capitale è stata pronunciata dal Tribunale di Primo grado di Deir al-Balah nei confronti di “Gh. E.”, della zona centrale della Striscia, che è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio premeditato di suo fratello, di 30 anni.
Il Tribunale di Primo grado di Gaza ha invece condannato a morte “Kh. Sh.”di Gaza City, in relazione all’omicidio premeditato di “N.A.”, commesso insieme ad un complice.
Dall’inizio del 2017 giungono a quattro le condanne capitali emesse nella Striscia. Nessuna condanna capitale è stata finora emessa nella West Bank da inizio anno.
(Fonti: Palestinian Center for Human Rights, 24/01/2017)
Per saperne di piu
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Anno 17 - n. 3 - 28-01-2017
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1. LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAQ: 31 GIUSTIZIATI PER IL MASSACRO DI CAMPO SPEICHER
2. NEWS FLASH: KUWAIT: SETTE IMPICCATI, INCLUSO MEMBRO DELLA FAMIGLIA REALE
3. NEWS FLASH: TEXAS (USA): TERRY EDWARDS GIUSTIZIATO
4. NEWS FLASH: EGITTO: 35 CONDANNE A MORTE PER ASSALTO CONTRO STAZIONE DI POLIZIA
5. NEWS FLASH: GAZA: DUE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
IRAQ: 31 GIUSTIZIATI PER IL MASSACRO DI CAMPO SPEICHER
20 gennaio 2017: 31 persone sono state giustiziate in Iraq in relazione al massacro del campo militare di Speicher, avvenuto nel 2014. Lo ha comunicato il Ministero degli Interni iracheno.
Le autorità locali hanno confermato ad Amnesty International di aver ricevuto i 31 corpi il 23 gennaio a Samarra, nel governatorato di Salah al-Din, che sono stati poi trasferiti all'ospedale della città per essere restituiti alle rispettive famiglie.
Gli uomini, le cui "confessioni" sarebbero state estorte per mezzo di torture, erano stati condannati a seguito di processi iniqui e frettolosi, per l'uccisione di 1.700 cadetti militari nel campo militare di Speicher, nei pressi di Tikrit, nel giugno 2014.
Il gruppo armato denominato Stato Islamico (IS ) aveva rivendicato la responsabilità per queste uccisioni.
"Questa è la seconda volta in meno di sei mesi che le autorità irachene effettuano esecuzioni di massa a seguito di processi iniqui", ha dichiarato James Lynch, capo del team sulla Pena di Morte di Amnesty International.
(Fonti: Amnesty International, Iraq TradeLink, 24/01/2017)
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KUWAIT: SETTE IMPICCATI, INCLUSO MEMBRO DELLA FAMIGLIA REALE
25 gennaio 2017: sette persone, incluso un membro della famiglia reale che uccise un proprio nipote, sono state impiccate nelle prime esecuzioni in Kuwait in quasi quattro anni, ha riferito l’agenzia di stampa statale Kuna.
Tre donne – originarie di Kuwait, Filippine ed Etiopia – figurano tra i sette detenuti messi a morte. Tutte e tre erano state condannate per omicidio.
Sheikh Faisal, della famiglia regnante al-Sabah, e due cittadini egiziani sono stati impiccati dopo essere stati condannati per omicidio in tre casi distinti, mentre un uomo del Bangladesh è stato giustiziato per sequestro di persona, stupro e furto.
Faisal avrebbe ucciso con un’arma da fuoco suo nipote, il principe Basel al-Sabah, dopo una lite avvenuta nella casa di quest'ultimo.
I medici hanno detto che il principe è stato colpito più volte a distanza ravvicinata.
Secondo i media locali, i due uomini avevano in precedenza discusso per delle automobili.
La vittima, che aveva 20 anni di meno dell’omicida, era a capo del Motor Racing Club del Kuwait.
Le esecuzioni sono le prime dal marzo 2013, quando tre uomini - un saudita, un pakistano e un kuwaitiano senza cittadinanza - furono impiccati per omicidio.
Il Ministero degli Esteri delle Filippine ha confermato che una 42enne lavoratrice filippina figura tra gli impiccati, nonostante un appello dell’ultimo minuto da parte del governo di Manila.
Jakatia Pawa, madre di due figli, lavorava come collaboratrice domestica in Kuwait ed era stata condannata per aver accoltellato a morte la figlia 22enne del suo datore di lavoro nel maggio 2007, ha reso noto il Ministero.
Il portavoce presidenziale filippino Ernesto Abella ha detto che il governo ha "esercitato tutti gli sforzi per preservare la sua vita, compresi mezzi diplomatici e appelli umanitari".
(Fonti: albawaba.com, 25/01/2017)
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TEXAS (USA): TERRY EDWARDS GIUSTIZIATO
26 gennaio 2017: Terry Edwards, 43 anni, nero, è stato giustiziato.
L’esecuzione è avvenuta con 3 ore di ritardo sull’orario previsto per attendere l’esito di alcuni ricorsi dell’ultimo momento.
Era accusato di aver ucciso, nel 2002, due commessi di un negozio durante una rapina.
Venne condannato a morte nel 2003 per la morte di Tommy Walker, 34 anni, e Mickell Goodwin, 26 anni.
Secondo l’accusa, poco dopo la rapina Edwards era stato fermato dalla polizia con addosso l’incasso del negozio, negozio dal quale era stato licenziato 2 settimane prima.
Edwards diventa il 2° giustiziato di quest’anno in Texas, il 540° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 3° dell’anno negli Usa, e il n° 1445 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.
(Fonti: Dallas Morning News & Rick Halperin, 26/01/2017)
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EGITTO: 35 CONDANNE A MORTE PER ASSALTO CONTRO STAZIONE DI POLIZIA
19 gennaio 2017: un tribunale militare del Cairo ha condannato 35 egiziani all’impiccagione e altri 54 all'ergastolo per aver assaltato e incendiato una stazione di polizia, uccidendo un ufficiale della polizia e tentando di ucciderne altri due.
I crimini ebbero luogo presso la stazione di polizia di Tamiya nel governatorato di Fayoum durante la rivolta del 25 gennaio nell’ambito delle rivoluzioni della primavera araba nel 2011. Gli imputati sono accusati anche di aver rubato armi dalla struttura.
Tra i 35 imputati che sono stati condannati a morte figurano Ahmed Ramadan Eissa, che era presente in tribunale, e Osama Yehia.
Yehia, un esponente di spicco dei Fratelli Musulmani ed ex deputato, è stato condannato in contumacia.
Anche se il tribunale ha assolto nove imputati, ne ha condannati altri 54 all’ergastolo, nel caso legato alla dispersione violenta dei campi di protesta di Rabaa Al-Adawiya e Al-Nahda, dopo il colpo di stato contro il presidente Mohamed Morsi nel 2013.
Il colpo di stato fu orchestrato dall’attuale presidente Abdel Fattah Al-Sisi, e costò la vita a migliaia di civili.
Le condanne a morte sono state inviate al Gran Mufti dell'Egitto per la conferma.
(Fonti: middleeastmonitor.com, 19/01/2017)
Per saperne di piu' :
GAZA: DUE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
24 gennaio 2017: tribunali della Striscia di Gaza hanno emesso due condanne all’impiccagione per omicidio.
La prima condanna capitale è stata pronunciata dal Tribunale di Primo grado di Deir al-Balah nei confronti di “Gh. E.”, della zona centrale della Striscia, che è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio premeditato di suo fratello, di 30 anni.
Il Tribunale di Primo grado di Gaza ha invece condannato a morte “Kh. Sh.”di Gaza City, in relazione all’omicidio premeditato di “N.A.”, commesso insieme ad un complice.
Dall’inizio del 2017 giungono a quattro le condanne capitali emesse nella Striscia. Nessuna condanna capitale è stata finora emessa nella West Bank da inizio anno.
(Fonti: Palestinian Center for Human Rights, 24/01/2017)
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