Ciao a tutte e a tuttiho partecipato come Forum Acqua all’evento in oggetto, tenutosi dal 6 all’8 aprile presso l’Università di Sulaymaniyah (Kurdistan iracheno).Il Forum è stato deciso a fronte del drammatico impatto ecologico, sociale e culturale sulle regioni del Tigri e dell’Eufrate (Mesopotamia) causato dalla realizzazione di grandi impianti da parte della Turchia e, dal 2000, anche da parte dell’Iran, e che rischia di aggravarsi ulteriormente in caso di realizzazione dei numerosi altri grandi impianti in programmazione, sia che si tratti di dighe nell’alto corso dei due fiumi e dei loro affluenti, sia che si tratti di sbarramenti in prossimità della foce nel Golfo Persico. Esso è stato convocato sotto l’egida della Campagna “Save the Tigris” ed ha visto innanzitutto la partecipazione di rappresentanti delle popolazioni delle diverse regioni coinvolte (Turchia sud-orientale, Siria, Iran occidentale, Iraq), nonché quella di esperti ed esponenti da altri paesi mediorientali, africani, europei ed americani.Alle politiche egemoniche e di sfruttamento, con le connesse violenze, divisioni e devastazioni, è stata contrapposta una energica azione unitaria e solidale dal basso tra le varie popolazioni al di là dei confini e delle divisioni imposte dai vertici politici, economici e militari. Sono state analizzate e definite politiche di recupero del patrimonio idrico, naturale e umano, basate anche sulle tante esperienze già in atto di partecipazione delle popolazioni al governo dei territori e delle loro risorse o di mobilitazione contro interventi di sfruttamento e di degrado ambientale.Non ritengo necessaria per ora una mia descrizione più particolareggiata, in quanto a breve uscirà sia da parte della Campagna “Save the Tigris” che di Christian (Water Grabbing Observatory ewww.qcodemag.it) e di Bianca (Un Ponte Per…) un resoconto più completo e di dettaglio dei lavori svolti, di cui chiaramente porterò a conoscenza.Mi limito a dire che ho portato il saluto di solidarietà del Forum Acqua alla Campagna, ricordando anche: il nostro sostegno ad una democrazia partecipativa di utenti e lavoratori, esplicitata tra l’altro nelle proposte di legge, sia nazionali che regionali, che negli statuti delle municipalizzate; la nostra partecipazione alla campagna contro le grandi opere inutili.Ho anche invitato “Save the Tigris” ad inviare in Italia propri rappresentanti (almeno 2 o 3) che il Forum sarà lieto di ospitare sia a Roma che in altre località d’Italia per uno scambio reciproco di idee e di esperienze, naturalmente in tempi e modalità da concordarsi a tempo debito. Come notazione di dettaglio riferisco che hanno accolto con molto piacere l’omaggio della nostra bandiera “Il mio voto va rispettato”, che è stata poi esposta al tavolo della presidenza del Forum accano a quella di “Save the Tigris”.Un caro saluto Lucio
mercoledì 17 aprile 2019
un appunto dal Kurdistan
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