giovedì 27 aprile 2017

sul terzo valico


question time

il Ministero chiede di cercare amianto in tutto il materiale scavato, Cociv lo fa solo in un piccola parte.

Il direttore piemontese dell’Arpa, Angelo Robotto, ad Alessandria, durante l’incontro voluto dal commissario straordinario della Grande Opera, Iolanda Romano, nell’istituto Nervi-Fermi, ha confermato i timori sulla correttezza sostanziale delle procedure sull’amianto del Terzo valico;
Secondo Robotto, il Cociv, per verificare la presenza di amianto nelle rocce scavate nell’Appennino, continua a impiegare il metodo che, secondo i tecnici dell’Arpa, ha margini di errore che possono arrivare al 98% e non applica invece il metodo stabilito nel 2015 dal ministero dell’Ambiente e proposto proprio dall’Arpa per avere maggiori garanzie, denominato “Amianto totale” proprio perché cerca la fibra killer in tutto il campione di roccia e non solo in una minima parte.

Il ministero recepì la richiesta con una determina del settembre 2015 che imponeva le nuove regole al Cociv, addirittura ribadite nel marzo dello scorso anno ma, non si sa come, il consorzio decapitato dalle inchiesta giudiziarie nell’autunno scorso, continua a fare come meglio ritiene, poiché il nuovo metodo metterebbe probabilmente a rischio la fattibilità dell’opera e i suoi costi.

Visto che anche a Genova il consorzio Cociv adotta le stesse procedure, portando in giro per la città materiale proveniente da rocce amiantifere come Val Polcevera, Ponente cittadino (Pegli in particolare) e Val Varenna chiedo di fermare i cantieri e procedere a approfondimenti in ordine alla sicurezza sanitaria della popolazione, almeno fino all’adozione del metodo adottato dal Ministero con cui si cerca l’amianto in tutto il campione di roccia e non solo in una minima parte del prodotto estratto.

Nessun commento:

Posta un commento