Appello per la candidatura di Enzo Marzo nel consiglio di Amministrazione della RAI
L’ultima riforma della RAI, varata sotto il Governo Renzi, ha introdotto una procedura dichiaratamente finalizzata a garantire la trasparenza della composizione del suo Consiglio di Amministrazione: essa dovrebbe consentire a tutti i cittadini dotati di determinati requisiti di candidarsi per due posti di consiglieri a nomina di Camera e Senato.
Non è la prima volta che una nomina pubblica viene resa teoricamente “contendibile”, ma senza una vera trasparenza su candidature, criteri di scelta, motivazioni della stessa, anche una norma potenzialmente positiva rischia di tradursi in una presa in giro. Per questo, la Società Pannunzio per la libertà di informazionepromossa da Critica liberale ha già più volte pubblicamente protestato.
Stavolta, tuttavia, la questione si fa più importante. Le stesse norme che introducono questa procedura nel frattempo hanno, di fatto, del tutto asservito la RAI al Governo, e anzi al Presidente del Consiglio di turno, tanto da far quasi rimpiangere la tanto esecrata “lottizzazione” degli anni ’70.
Il tutto mentre si diffondono preoccupanti orientamenti centralistici in merito al contenimento delle “fake news”, sulla imparzialità del servizio pubblico garantita dall’altro, e via minculpoppeggiando; laddove è dal libero confronto di tesi e opinioni che si forma uno “spazio pubblico” che consenta di deliberare consapevolmente sulle questioni di interesse pubblico, e non certo da una qualche “Verità di Stato”.
Siamo, però, convinti che la Fondazione Critica liberale, per combattere queste derive e impostare una discussione seria sul tema della adulterazione dei prodotti informativi e della necessaria riforma della RAI, come di tutte le altre imprese a carattere informativo (a prescindere dai media usati), abbia un candidato più che serio. Enzo Marzo, Presidente della Fondazione, ex giornalista del più antico e reputato quotidiano italiano, direttore da decenni della rivista di cultura politica Critica liberale, docente per anni dei più rinomati corsi di giornalismo, cofondatore della Società Pannunzio per la libertà di informazione; ma soprattutto autore dell’unico libro che in Italia abbia posto seriamente sul tappeto il tema della degenerazione del dibattito pubblico, dell’informazione in una democrazia pensante, delle possibili forme aziendali per combattere le degenerazioni in atto: “Le voci del padrone”, pubblicato nel 2006 e presentato o recensito con favore da personaggi di diversissima estrazione come Stefano Rodotà, Federico Orlando, Gaspare Barbiellini Amidei, Antonio Padellaro, Piero Ottone, Nadia Urbinati, Mauro Barberis, Paolo Gentiloni, Francesco Giavazzi. Enzo Marzo, tra l’altro, è autore e promotore di uno Statuto dei diritti dei lettori, che pone in modo del tutto riformato il rapporto tra comunicazione e suoi utenti.
Certo, Enzo Marzo, inopinatamente, è davvero un uomo libero e imparziale; non è mai stato corrivo con l’avventurismo politico; non è un ex parlamentare trombato; non ha mai pietito cadreghe da alcun partito. Ha solo i requisiti di legge, in quanto “person(a) di riconosciuto prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si sia(…) distint(a) in attività … della cultura umanistica o della comunicazione sociale”. E basta. Le probabilità che possa davvero essere nominato sono dunque vicine allo zero.
Ma proprio per questo i firmatari di questa lettera aperta lo pregano di formalizzare la propria candidatura e di consentire loro di costruire, attorno ad essa, una battaglia politica e culturale sul nodo centrale che condiziona il tracollo della democrazia italiana: l’imbarbarimento del dibattito pubblico, consentito dalla mercificazione e dalla adulterazione del prodotto informativo.
Giangiacomo Spalletti Trivelli, Beatrice Rangoni Machiavelli, Giovanni Vetritto, Riccardo Mastrorillo, Bagnoli Paolo, Barberis Mauro, Caporossi Paola, Caputo Antonio, Mascigli Migliorini Luigi, Pera Costanza, Perazzoli Giovanni, Cerbo Giovanni, Di Carlo Mario, Di Majo Antonio, Fianco Michele, Narmucci Marella, Pellizzetti Pierfranco, Proserpio Angelo, Rotolo Maria Fiorella, Sciacca Filippo, Spreafico Andrea, Vicari Serena, Viesti Gianfranco
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