giovedì 30 agosto 2018

lettera aperta su Genova


Gent.mo Presidente della Regione Liguria
Gent.mo Sindaco di Genova

Gli accadimenti del 14 agosto hanno provocato una ferita difficile da rimarginare con conseguenze ancora inimmaginabili da prevedere.
Apprezziamo la volontà di traguardare al futuro perché, come voi, riteniamo che da una tragedia come questa ci si possa rialzare ancora più forti di prima.
Per questo ci permettiamo di esporVi alcune considerazioni: in parte relative allo stato emergenziale, in parte da rendere istituzionalizzate.
La prima è quella che necessita di maggior coraggio ma che è destinata a diventare una pietra miliare di uno sviluppo moderno di una città europea: rendere gratuiti, nel periodo emergenziale, tutti i mezzi pubblici (bus + treni) all’interno dell’area metropolitana.
Qualsiasi tentativo di risolvere la mobilità privata con accorgimenti viabilistici avrà durata fino all’inizio delle scuole. L’unica soluzione è rendere appetibile il servizio pubblico facendo scoprire , a chi fino ad oggi lo ha sottoutilizzato, come una mobilità moderna sia incentrata sulla condivisione dei mezzi di trasporto e che tutto questo renda una città più bella, più attraente.
E’ un investimento sul futuro, un atto educativo che sicuramente potrà attrarre i nostri concittadini e che potrà rendere più sicura la nostra viabilità a favore dei mezzi che la devono percorrere per necessità o emergenze.
Contestualmente questa forma educativa va estesa in presenza di attività attrattive a livello veicolare; non è più sopportabile il concetto “un bambino, una auto”.
Bisogna incentivare un car – pooling interno alle scuole, alle attività commerciali con numero importante di dipendenti, supportato eventualmente da navette di collegamento con le stazioni.
Bisogna inoltre impedire uno spostamento stradale delle merci tra i porti del Centro Città e Voltri.
Si organizzino convogli ferroviari notturni oppure, se la logistica non lo consente, si creino (come in parecchi bacini del Nord Europa) traghetti porta container di collegamento tra gli scali.
Sulle infrastrutture da realizzare segnaliamo il ritardo, imbarazzante, a proposito del Nodo Ferroviario di Genova.
Tale opera fondamentale per la mobilità di Genova doveva essere ultimata entro il 2017 ma, ad oggi, non si conosce un cronoprogramma attendibile ad esclusione delle farneticanti dichiarazioni da parte del responsabile del Tronco di Genova delle Ferrovie.
Questo stato dell’arte implica non solamente un disagio trasportistico ma inficia qualsiasi studio serio legati ai piani di mobilità che ha bisogno di dati certi.
Auspichiamo anche una revisione del Nodo di San Benigno che, nell’iter progettuale, ha subito una semplificazione che non riesce a risolvere un problema a conoscenza di tutti i genovesi e non solo.
Fino a quando, a Genova Ovest, non si creerà una divisione dei traffici destinati al porto rispetto al traffico cittadino e non si risolverà il problema degli accessi ai varchi portuali temiamo che i miglioramenti potranno essere veramente limitati sia per la logistica portuale che per la viabilità ordinaria.
Sarebbero tanti i punti da discutere ed approfondire ma l’intento è quello di cercare, in una situazione così tragica, di riuscire a dare un contributo per la nostra città, per renderla migliore.

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