Gent.mo
Presidente della Regione Liguria
Gent.mo
Sindaco di Genova
Gli
accadimenti del 14 agosto hanno provocato una ferita difficile da
rimarginare con conseguenze ancora inimmaginabili da prevedere.
Apprezziamo
la volontà di traguardare al futuro perché, come voi, riteniamo che
da una tragedia come questa ci si possa rialzare ancora più forti
di prima.
Per
questo ci permettiamo di esporVi alcune considerazioni: in parte
relative allo stato emergenziale, in parte da rendere
istituzionalizzate.
La
prima è quella che necessita di maggior coraggio ma che è destinata
a diventare una pietra miliare di uno sviluppo moderno di una città
europea: rendere gratuiti, nel periodo emergenziale, tutti i mezzi
pubblici (bus + treni) all’interno dell’area metropolitana.
Qualsiasi
tentativo di risolvere la mobilità privata con accorgimenti
viabilistici avrà durata fino all’inizio delle scuole. L’unica
soluzione è rendere appetibile il servizio pubblico facendo scoprire
, a chi fino ad oggi lo ha sottoutilizzato, come una mobilità
moderna sia incentrata sulla condivisione dei mezzi di trasporto e
che tutto questo renda una città più bella, più attraente.
E’
un investimento sul futuro, un atto educativo che sicuramente potrà
attrarre i nostri concittadini e che potrà rendere più sicura la
nostra viabilità a favore dei mezzi che la devono percorrere per
necessità o emergenze.
Contestualmente
questa forma educativa va estesa in presenza di attività attrattive
a livello veicolare; non è più sopportabile il concetto “un
bambino, una auto”.
Bisogna
incentivare un car – pooling interno alle scuole, alle attività
commerciali con numero importante di dipendenti, supportato
eventualmente da navette di collegamento con le stazioni.
Bisogna
inoltre impedire uno spostamento stradale delle merci tra i porti del
Centro Città e Voltri.
Si
organizzino convogli ferroviari notturni oppure, se la logistica non
lo consente, si creino (come in parecchi bacini del Nord Europa)
traghetti porta container di collegamento tra gli scali.
Sulle
infrastrutture da realizzare segnaliamo il ritardo, imbarazzante, a
proposito del Nodo Ferroviario di Genova.
Tale
opera fondamentale per la mobilità di Genova doveva essere ultimata
entro il 2017 ma, ad oggi, non si conosce un cronoprogramma
attendibile ad esclusione delle farneticanti dichiarazioni da parte
del responsabile del Tronco di Genova delle Ferrovie.
Questo
stato dell’arte implica non solamente un disagio trasportistico ma
inficia qualsiasi studio serio legati ai piani di mobilità che ha
bisogno di dati certi.
Auspichiamo
anche una revisione del Nodo di San Benigno che, nell’iter
progettuale, ha subito una semplificazione che non riesce a risolvere
un problema a conoscenza di tutti i genovesi e non solo.
Fino
a quando, a Genova Ovest, non si creerà una divisione dei traffici
destinati al porto rispetto al traffico cittadino e non si risolverà
il problema degli accessi ai varchi portuali temiamo che i
miglioramenti potranno essere veramente limitati sia per la logistica
portuale che per la viabilità ordinaria.
Sarebbero
tanti i punti da discutere ed approfondire ma l’intento è quello
di cercare, in una situazione così tragica, di riuscire a dare un
contributo per la nostra città, per renderla migliore.
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