(Foto di Unicef)
Questa settimana la Goodwill Ambassador dell’UNICEF Priyanka Chopra Jonas ha effettuato una missione sul campo in Etiopia con l’UNICEF per incontrare i bambini rifugiati fuggiti dai propri paesi a causa di conflitti e crisi umanitarie.
Durante la missione, Chopra Jonas ha incontrato bambini e giovani che vivono nel campo di rifugiati di Bambasi, dove si trovano circa 17.000 rifugiati provenienti principalmente dal Sudan, e nei campi di Hitsats e Adi-Harush, dove vivono 55.000 rifugiati dall’Eritrea.
“I bambini sradicati dalle loro case a causa della guerra e delle catastrofi subiscono i maggiori disagi nella loro vita”, ha detto Chopra Jonas. “Mancano di istruzione, assistenza sanitaria e stabilità, il che li rende estremamente vulnerabili alla violenza, agli abusi o allo sfruttamento”.
L’Etiopia ospita circa 900.000 rifugiati – la seconda popolazione rifugiata più ampia in Africa. La maggior parte è stata costretta a lasciare le proprie case in Somalia, Sud Sudan, Eritrea, Sudan e Yemen. Molti erano alla ricerca di pace o di una vita migliore, hanno dovuto affrontare pericoli e discriminazioni lungo il percorso.
Presso la scuola primaria per rifugiati a Bambasi, Chopra Jonas ha incontrato Zulfa Ata Ey, di 8 anni, uno dei 6.000 studenti iscritti alla scuola. Come in molte altre scuole per rifugiati in Etiopia, a Bambasi c’è una grave carenza di classi, insegnanti e libri di testo.
Sia a Hitsats sia a Adi-Harush i campi, le scuole, i centri sanitari e altri servizi essenziali sono integrati e sono utilizzati sia da etiopi che da rifugiati eritrei. Al campo di Adi-Harush Chopra Jonas ha visitato un centro per il monitoraggio nutrizionale gestito dal governo e il vicino ospedale MayTserbi, entrambi utili sia per i rifugiati sia per i membri delle comunità ospitanti. Lì i bambini hanno accesso a cure per la malnutrizione e le madri ricevono le cure mediche necessarie.
L’UNICEF chiede ai governi di difendere i rifugiati e i richiedenti asilo adottando politiche che affrontino le cause per cui i bambini vengono sradicati dalle loro case, aiutino i bambini ad andare a scuola e a stare in salute, tengano le famiglie unite e dare ai bambini uno status legale, pongano fine alla detenzione di bambini rifugiati, combattano la xenofobia e le discriminazioni, e proteggano i bambini sradicati da sfruttamento e violenza.
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Inviato da: "Maurizio Dott. Benazzi" <maurizio_benazzi@libero.it>
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