Combattenti Nonviolenti
In un periodo storico caratterizzato da profonde crisi economiche e dall’avanzata dei nazionalismi, un periodo in cui nei singoli Stati si cerca l’indipendenza regionale, il senso di appartenenza si trasforma spesso in un sentimento di esclusione degli “altri”. La frustrazione e la paura per un futuro incerto trovano a volte un canale di sfogo in manifestazioni catartiche di odio e di violenza, generando un clima sociale dove ogni argomento non genera confronti ma scontri, dove la comunicazione sembra scadere sempre più e il dialogo scompare.
In questo contesto nascono i Combattenti Nonviolenti.
Combattenti Nonviolenti sono tutte quelle persone che, individualmente o come gruppi e associazioni, si riconoscono in un comportamento, una pratica di vita quotidiana molto semplice:
- Non credono nella violenza e non la praticano
- Non discriminano
- Aiutano chi si trova in pericolo
- Intervengono sempre nelle situazioni di violenza, discriminazione e omissione di soccorso di cui sono testimoni
Siamo combattenti, perché non ci voltiamo dall’altra parte, non restiamo in silenzio, non ci tiriamo mai indietro. Chi aderisce prende questo impegno.
Siamo nonviolenti, perché la violenza nelle sue varie forme non ci affascina ma, anzi, ci ripugna profondamente. Riconosciamo che la violenza fisica è quella più evidente, ma esiste anche una violenza psicologica, una violenza economica e una violenza che si declina nelle varie forme di discriminazione.
Non discriminiamo.
Riteniamo che aiutare chi ha bisogno sia un atto encomiabile e auspicabile, tuttavia – poiché risulterebbe complicato legare un impegno a qualcosa di molto discrezionale – ci limitiamo a prendere l’impegno di aiutare chi si trova in pericolo.
Chi si riconosca in questi pochi basilari princìpi è invitato ad aderire e diffondere.
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