giovedì 26 ottobre 2017
2 novembre a Genova
il 2 novembre 2017 alle ore 17
nell'aula magna della facoltà della Scienza della formazione, corso Podestà 2 (Genova)
Michele Boato, presidente dell'Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"
presenta il libro
"Quelli delle cause vinte"
Manuale di difesa dei beni comuni
Il libro ha raccolto le testimonianze di ottanta cause vinte da altrettanti comitati di cittadini mobilitati in tutt'Italia a difesa del proprio territorio e della propria salute.
Tra le vittorie raccontate, due storie genovesi: lo spegnimento delle aree a caldo di Genova Cornigliano e l'annullamento del progetto di parcheggi sotto il parco genovese dell'Acquasola.
Alla luce di tutte queste esperienze il libro si chiude con il capitolo "Strumenti di lavoro" ( giuridici, di movimento, scientifici ed istituzionali) utulizzati in queste lotte vittoriose, da conoscere ed usare con intelligenza da parte dei tanti comitati cittadini che si stanno battendo a tutela dei beni comuni.
L'incontro è promosso dall'Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova
Anna Giacobbe sulla sanità
alla vigilia della Conferenza dei sindaci convocata per domani, ed anche sulla base delle sollecitazioni che sono arrivate dalla vostra iniziativa del 25 settembre scorso, ho ritenuto utile esprimere alcune considerazioni a proposito dell’organizzazione dei servizi sanitari nel Savonese.
A disposizione per proseguire il confronto con gli “amici del San Paolo”, per me sempre molto utile, vi saluto cordialmente
Anna Giacobbe
Lettera aperta sulla sanità savonese, alla vigilia della Conferenza dei Sindaci dell’ASL 2
Domani si riunisce Conferenza dei Sindaci dell’ ASL n. 2 Savonese per la presentazione del Piano di Riordino Aziendale.
In questi giorni si è parlato di riduzione di sevizi e di cessione ai privati, a proposito della sanità savonese. Per di più dopo che il fondo sanitario nazionale, dopo tanti anni di tagli, è tornato a crescere.
Altre istituzioni hanno il diritto/dovere di organizzare l’offerta sanitaria, a partire dalla Regione. Credo che anche i sindaci debbano pretendere di avere titolo a decidere insieme, e a governare l’integrazione tra servizi sanitari e sociali, non appaltandola alla burocrazia regionale (per quanto competente)
Mi compete ascoltare e dare voce ai cittadini: loro pensano che i servizi sanitari siano inadeguati, liste di attesa lunghe, che si evitano pagando. Ma hanno anche maturato verso alcune strutture una stima ed un attaccamento che deriva da buoni servizi ricevuti, dalla qualità degli interventi e del rapporto con gli operatori. La fiducia nel servizio sanitario si costruisce facendolo funzionare.
La “Balduzzi”? Deve essere applicata con i margini di flessibilità che contiene per sostenere al meglio la rete savonese: noi abbiamo una realtà articolata che va resa adeguata alle esigenze della popolazione, i cittadini devono avere dalla struttura in cui si recano i servizi che da quella struttura ci si devono attendere. Savona per il bacino di popolazione servito, per il numero degli accessi, per il ruolo di capoluogo, deve avere un ospedale “vero”, in grado di affrontare le emergenze e tutto ciò che compete ad una struttura destinata a chi ha patologie in fase acuta; l’ospedale di Pietra L. si è guadagnato il ruolo di DEA di Secondo Livello (per altro mai completato nella sua dotazione di strutture) e ha al proprio interno eccellenze, che rischiano di essere via via impoverite; abbiamo un’area disagiata come la Valle Bormida, investimenti in strutture nuove, come ad Albenga, che devono essere utilizzate.
Un sistema che deve essere fatto funzionare meglio, anche in modo più razionale, e che non possiamo difendere “pezzo per pezzo”; l’insieme della provincia di Savona è “in credito”. Inoltre, considerare solo l’ospedale in sé, e non il rapporto con l’insieme dei servizi sanitari e sociosanitari, riduce la possibilità di trovare soluzioni e fare buona sanità.
La soluzione non sta certo nell’immaginare che i problemi di equilibrio economico e di efficienza siano risolvibili da operatori privati: a maggior ragione se si pensa di affidare loro la gestione dell’emergenza, legando a questo il mantenimento del pronto soccorso e il ruolo di “ospedale” a Cairo e Albenga. Chi gestisce il punto di accesso decide quanto e per cosa si spende; e tira la coperta corta dalla sua parte, se non ci riesce chiude e basta. E così salta il rapporto tra controllore e controllato, rispetto alla spesa, e rispetto alla appropriatezza.
Si può risparmiare? Ci sono sprechi, ad esempio negli effetti della “medicina difensiva” (ti faccio fare esami anche non utili e qualche volta dannosi, per non essere poi accusato di avere omesso interventi). Spesso gli anziani non hanno bisogno dell' ospedale ma di assistenza domiciliare e di cura: ma si riducono progressivamente gli spazi per la residenzialità non ospedaliera: e così si finisce di nuovo in ospedale.
Integrare gli Ospedali, ridurre i doppioni è giusto: ma un ospedale come quello di Savona, ad esempio, deve essere dotato delle attrezzature necessarie per salvare la vita delle persone, quando ce ne sono le condizioni, e la regola deve essere che si spostano gli operatori e non i malati: certo, bisogna avere per questo l’organizzazione adeguata e il personale necessario.
Altro ancora va fatto. Nulla è facile, e non è scaricando le responsabilità gli uni sugli altri, tra diverse istituzioni, che si trovano soluzioni.
Dopo anni di tagli, va riaperta la possibilità di assumere il personale necessario, di formarlo, di rinnovare i contratti di lavoro: questo compete al livello istituzionale a cui appartengo; anche questo è difficile, i margini sono stretti, ma va fatto: è il mio impegno.
Vedremo in dettaglio il Piano di Riorganizzazione Aziendale dell'ASL, ci sarà modo di discutere e di valutarne i contenuti nelle prossime settimane.
Anna Giacobbe, deputata savonese del Pd
Noi per Savona
Savona, 25 ottobre 2017
Nelle Commissione Seconda di ieri,
martedì 24 ottobre, ho contestato la convocazione della Commissione
stessa con un solo punto all'ordine del giorno. Tenendo conto che i
Commissari sono 15, ogni Commissione viene a costare, in gettoni di
presenza, circa 700 euro e il Comune di Savona, in pre-dissesto
finanziario, non può permettersi riunioni di questo genere.
L'argomento (la Convenzione con il
Comune di Finale Ligure per il progetto "Mare di agrumi") è
considerato urgente perchè Finale dovrà mettere a Bilancio entro
novembre i 15.000 € che Savona, capofila del progetto, ha
trasferito al Comune rivierasco "per lo svolgimento in
collaborazione di attività di interesse comune relative al progetto
Mare di agrumi".
"Mare di agrumi" è un
progetto finanziato con fondi europei, che impegna Liguria, Toscana,
Corsica e Provenza in un lavoro di collaborazione per la
valorizzazione e la diffusione della coltura degli agrumi (per
Finale l'arancia Pernambucco, per Savona il chinotto).
Vi do alcuni dati del progetto, che mi
lasciano perplessa.
Il finanziamento totale è di €
1.288.000 che Savona utilizzerà in parte e in parte distribuirà ai
partners, che sono: Comune di Siniscola (Nuoro), Provincia di
Livorno, Centro di sperimentazione e assistenza agricola della Camera
di Commercio di Savona (CeRSSA), Camera di Commercio e Industria di
Bastia, Istituto nazionale della ricerca agronomica (Corsica),
Università di Pisa.
Savona avrà circa 300.000 €. Per
fare che cosa? 88.000 € verranno utilizzati per la realizzazione
del "Giardino dei chinotti" sul Priamàr (giardino
piantumato con le diverse specie di agrumi promosse nell'ambito del
progetto: chinotto, pernambucco, agrumi dell'isola d'Elba, pompìa
sarda, clementina, pomelo, cedro di Corsica). Verrà impiantata una
coltivazione di chinotti a Legino.
I restanti 218.000 € figurano come
"Spese per servizi"(!!!): 15.000 a Finale per un passaggio
pubblicitario in una manifestazione già esistente, un "cooking
show" al Mercato civico di Savona con relativo materiale
pubblicitario, pagamento dello studio che ha realizzato il logo,
pagamento dello studio che realizzerà il marchio, pagamento della
percentuale (prevista dall'Europa) per il controllore dei progetti
europei, 20.000 per le spese di viaggio del dirigente che ha tenuto
i contatti con le diverse regioni, 20.000 per pagare il personale
comunale che ha lavorato al progetto, e, soprattutto, € 143.100 a
IPS che gestirà gli aspetti tecnici e amministrativi (anche questa è
una percentuale prevista).
Morale: si sono riempiti la bocca
dicendo che a Savona sarebbero arrivati ben 300.000 €, ma alla fine
noi avremo realizzato uno spazio con alcune piante di chinotto sulla
Fortezza e basta.
A detta del geom. Ennio Rossi,
responsabile del progetto, la procedura dei progetti europei è
questa. Ma a me sembra che i servizi pagati siano ben superiori al
beneficio che il Comune riceverà.
Vi informo che lunedì 30 ci sarà il
Consiglio comunale. Ho presentato un'interpellanza sull'archivio del
Carcere di Savona. Quando il sant'Agostino è stato chiuso (giugno
2016) in modo precipitoso, sembra che non siano state seguite le
procedure per la dismissione dell'Archivio previste dal regolamento.
Dato il passaggio nel carcere , durante gli anni, di personaggi
importanti per la storia della Città (Cristoforo Astengo, Sandro
Pertini, e tanti altri) e data, comunque, l'importanza di un Archivio
cittadino, è necessario verificare dove si trovino attualmente i
documenti, per consentirne la salvaguardia.
Infine una buona notizia. A seguito
della nostra interpellanza , il Comune di Savona ha aderito
all'invito del Sindaco di Civitavecchia e ha inviato al Presidente
del Consiglio Gentiloni la richiesta di far diventare il Mediterraneo
un'Area ECA (Emissions Control Area), primo passo per la riduzione
dell'inquinamento dell'aria e dell'ambiente marino.
Cari saluti a tutti.
Daniela Pongiglione
sul glifosato
GLIFOSATO
I Verdi propongono una Commissione d'Inchiesta
Keller: "Preoccupati per la legalità"
Affronte: "Metodi da rivedere, gli studi pagati non valgono quanto quelli indipendenti"
Il Gruppo dei Verdi/ALE ha presentato oggi, mediante la Co-Presidente Ska Keller, la richiesta formale di creare una Commissione d'inchiesta in seno al Parlamento Europeo per fare luce sulla vicenda del rinnovo all'uso del pesticida. Il mandato* della Commissione d'inchiesta sarà proprio quello di chiarire cosa sia successo nel processo che sta portando l'Europa a discutere un rinnovo all'autorizzazione.
Keller: "Preoccupati per la legalità"
Affronte: "Metodi da rivedere, gli studi pagati non valgono quanto quelli indipendenti"
Il Gruppo dei Verdi/ALE ha presentato oggi, mediante la Co-Presidente Ska Keller, la richiesta formale di creare una Commissione d'inchiesta in seno al Parlamento Europeo per fare luce sulla vicenda del rinnovo all'uso del pesticida. Il mandato* della Commissione d'inchiesta sarà proprio quello di chiarire cosa sia successo nel processo che sta portando l'Europa a discutere un rinnovo all'autorizzazione.
"Siamo preoccupati per la legalità di questo processo decisionale" - ha detto la Keller, che ha proseguito - "Ora cominceremo la raccolta delle firme necessarie per la costituzione della Commissione, cioè un quarto dei Membri del Parlamento. La Commissione dovrà ridare credibilità alle Istituzioni Europee in difesa dei cittadini, e chiarire come mai diversi studi diano risultati opposti."
"EFSA ed ECHA dovranno rendere conto delle loro modalità di lavoro" - commenta Marco Affronte, Eurodeputato del Gruppo, riferendosi allo scandalo Monsanto Papers - "e forse il sistema ne uscirà comunque migliorato nel suo funzionamento. Siamo contrari al fatto che gli studi finanziati dalle Multinazionali abbiano, nel processo decisionale, lo stesso peso di quelli indipendenti. E' una questione logica, dove non può prevalere chi ha più soldi per garantirsi più studi favorevoli.
*Link al mandato proposto dai Verdi/ALE -
Framework for an inquiry committee on the renewal of the approval of Glyphosate
https://www.greens-efa.eu/en/ article/document/framework- for-an-inquiry-committee-on- the-renewal-of-the-approval- of-glyphosate/
"EFSA ed ECHA dovranno rendere conto delle loro modalità di lavoro" - commenta Marco Affronte, Eurodeputato del Gruppo, riferendosi allo scandalo Monsanto Papers - "e forse il sistema ne uscirà comunque migliorato nel suo funzionamento. Siamo contrari al fatto che gli studi finanziati dalle Multinazionali abbiano, nel processo decisionale, lo stesso peso di quelli indipendenti. E' una questione logica, dove non può prevalere chi ha più soldi per garantirsi più studi favorevoli.
*Link al mandato proposto dai Verdi/ALE -
Framework for an inquiry committee on the renewal of the approval of Glyphosate
https://www.greens-efa.eu/en/ article/document/framework- for-an-inquiry-committee-on- the-renewal-of-the-approval- of-glyphosate/
e ora sig. segretario del PD?
E ORA SIG.SEGRETARIO CITTADINO DEL PD?
Il nuovo segretario cittadino savonese del PD, sindaco di Bergeggi, farmacista,….ha rilasciato la sua prima dichiarazione post elezione.
Dinanzi ad un partito ,che ha bloccato il tesseramento, dove hanno votato poche persone (in città circa solo il 42% delle iscritte e degli iscritti ) e con molte schede bianche(17%) egli ha praticamente ,secondo notizie di stampa, detto che la situazione in realtà era attesa e che poteva anche essere contento poiche’ coloro che avevano votato scheda bianca sarebbero stati seguaci di “Marco Russo” (così scrive la stampa locale e si riferisce ciò che si è scritto).
Noi Verdi E L’Officina delle Idee di Savona di Campo Progressista crediamo che la città di Savona abbia bisogno di una proposta politica coinvolgente ed alternativa all’attuale disastro della coalizione di centrodestra per cui bisognerà puntare ad un programma fondato su alcuni punti decisivi ma non esclusivi:
a) “basta consumo del suolo” attraverso una radicale revisione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) ,che porti al completo abbandono delle nuove colate di cemento in previsione a cominciare dal Crescent 2 per puntare ad un programma di riqualificazione urbana a favore delle coppie giovani, delle famiglie a basso reddito e degli anziani. Nel contempo occorrerà puntare a programmi di rigenerazione urbana, che significhino anche una politica di manutenzione territoriale per impedire nuovi e gravi fenomeni di dissesto idrogeologico;
b) Raccolta differenziata spinta e porta a porta con adeguate politiche di riduzione e riuso dei rifiuti. Tutto ciò dovrebbe essere accompagnato da adeguate forme di educazione ambientale e da una impostazione che punti decisamente verso “rifiuti zero”;
c) Una decisa politica di investimenti a sostegno della cultura e dei musei cittadini integrandoli in un percorso unitario di progetto culturale e sostenendo il museo archeologico, il museo Apple e l’apertura della cella di Mazzini con orari adeguati. Nel contempo occorre favorire la nascita di start up giovanili nell’innovazione culturale utilizzando anche le strutture di archeologia industriale esistenti.
Queste sono alcune idee su cui ci piacerebbe aprire un confronto con tutte le forze politiche,sociali,culturali,…cittadine per ascoltare il parere delle cittadine e dei cittadini e puntare ad un centrosinistra largo ed inclusivo.
Purtroppo l’azione nazionale di Renzi e del Governo sulla legge elettorale accompagnata dai toni di autosufficienza già esposti,a stare alle notizie di stampa, dal nuovo segretario cittadino e sindaco di Bergeggi del PD:Arboscello fanno prevedere che il maggiore partito di opposizione voglia intraprendere invece di una pacata riflessione sulle ragioni di una debacle regionale e locale la strada dell’autosufficienza e dell’assenza di indicazione programmatica puntando tutto sull’affermazione di un esasperato personalismo.
Tutto questo rischia di far scivolare la città nel cemento e nel bitume confermando il centrodestra al governo per assenza di proposte alternative e l’ignavia del maggior partito del centrosinistra.
Danilo Bruno
martedì 24 ottobre 2017
sul glifosato
GLIFOSATOIl Parlamento conferma: basta Glifosato, ma dal 2022Affronte: "Palla agli Stati Membri e alla Commissione: decideranno per il bene dei cittadini?"Voto in Plenaria, approvata risoluzione per eliminarlo dal 2022 con 355 votiIl Parlamento Europeo ha votato, e per la prima volta l'emiciclo ha detto chiaramente NO al GLIFOSATO. Oggi, con 355 voti favorevoli, 204 contrari e 111 astenuti la Plenaria di Strasburgo ha bocciato la proposta della Commissione Europea di prolungare per 10 anni l'autorizzazione all'uso di prodotti chimici a base di Glifosato, approvando una risoluzione proposta dal Gruppo Greens/EFA, che però ha subito delle pesanti modifiche in aula a colpi di emendamenti.Nel documento, legalmente non vincolante, si chiede alla Commissione Europea di non rinnovare la licenza, che scade nel prossimo dicembre 2017, e di eliminare completamente il commercio e l'utilizzo di tale prodotto entro la fine del 2022.Ricordiamo che domani gli esperti dei singoli Stati Membri dello Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed voterà la proposta. In caso, purtroppo probabile, che non si giunga ad una maggioranza qualificata, sarà la stessa Commissione Europea ad avere in mano la decisione. Jean Claude Juncker ha già dichiarato che terrà in considerazione il voto del Parlamento."Il Parlamento ha finalmente chiarito di non volere più il Glifosato" - dichiara Marco Affronte, Europarlamentare del Gruppo Verdi/ALE - "e ha proposto un periodo di transizione di cinque anni che consentirà ai coltivatori di adeguarsi. Noi avremmo voluto limitare la transizione al minimo di legge, un anno, ma purtroppo i colleghi dell'S&D (il gruppo del Partito Democratico, ovviamente) hanno insistito per un prolungamento fino al 2022 e la loro proposta è passata. E' vero che un solo giorno in più con il Glifosato è un giorno in più di danni alla salute e all'ambiente, ma e questo è il compromesso per eliminarlo, vale comunque la pena. Il nostro gruppo si è impegnato moltissimo per questo risultato, e ne siamo contenti. Domani gli Stati Membri non potranno ignorare questo voto, così come non potranno ignorare l'indignazione degli Europei che non vuole questo veleno nei nostri campi. E nemmeno il milione di firme dell'Iniziativa dei Cittadini che verranno qui il 20 novembre a parlare davanti a quattro commissioni congiunte. Vediamo" - conclude Affronte - "se i nostri governanti hanno a cuore la salute dei propri cittadini."
lunedì 23 ottobre 2017
Milano e diritto di accesso alle cure
Il 5 e 6 novembre si riunirà a Milano il G7 sulla salute; i potenti della terra discuteranno su come trarre ulteriore profitto dalla nostra salute e dalla devastazione del pianeta. Decine di associazioni, da anni attive nella difesa della salute collettiva, hanno costituito il comitato " La salute senza padroni e senza confini" che, insieme al GUE/NGL - il gruppo della Sinistra Unita Europea al Parlamento europeo - e al gruppo consiliare "Milano in Comune", organizza il " FORUM INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALL' ACCESSO ALLE CURE" che si svolgerà a Milano sabato 4 novembre c/o lo spazio " BASE" in via Bergognone 34, dalle 9 alle 19. Vi parteciperanno: scienziati, medici, ricercatori provenienti da tutta Europa, dalla Turchia e dall'India, europarlamentari ed esperti di sanità di Podemos e del Sinn Fein. Tutte le informazioni e il programma del Forum sono disponibili ai link:
Forum internazionale la salute è un diritto di tutti <https://www.facebook.com/events/299458030530298/?acontext=%7b>
Il programma è al link: Programma <https://www.facebook.com/events/299458030530298/?active_tab=discussion> quando la pagina si apre è necessario scendere brevemente.
L'obiettivo è quello di elaborare proposte concrete e realizzabili sui medesimi temi sui quali la ministra Lorenzin ha convocato il G7: le conseguenze sulla salute dei cambiamenti climatici e l'accesso ai farmaci.
Il giorno seguente, domenica 5 novembre, sempre a Milano, ma c/o il "Residence AldoDice26x1" in via Oglio 8, dalle 9 alle 17 si svolgerà l'incontro nazionale dei movimenti e delle associazioni impegnate nella difesa della salute..
Vi aspettiamo numerosi.
Forum internazionale la salute è un diritto di tutti <https://www.facebook.com/events/299458030530298/?acontext=%7b>
Il programma è al link: Programma <https://www.facebook.com/events/299458030530298/?active_tab=discussion> quando la pagina si apre è necessario scendere brevemente.
L'obiettivo è quello di elaborare proposte concrete e realizzabili sui medesimi temi sui quali la ministra Lorenzin ha convocato il G7: le conseguenze sulla salute dei cambiamenti climatici e l'accesso ai farmaci.
Il giorno seguente, domenica 5 novembre, sempre a Milano, ma c/o il "Residence AldoDice26x1" in via Oglio 8, dalle 9 alle 17 si svolgerà l'incontro nazionale dei movimenti e delle associazioni impegnate nella difesa della salute..
Vi aspettiamo numerosi.
la sindaca di Savona gioca a battaglia navale?
MA LA SINDACA DI SAVONA GIOCA A BATTAGLIA NAVALE?
Ieri la Sindaca di Savona ha colpito nelle sue vesti di “assessore alla cultura” con due colpi di precisione : prima sui burattini Gambarutti ( colpito) e poi di nuovo sulla vicenda dei soldi di Villa Zanelli ( affondato Melis e tutti coloro che non capiscono che i soldi saranno comunque dirottati a Savona).
Noi Verdi ci permettiamo di fare alcune osservazioni:
A) La sindaca ha annunciato che entro la fine del mandato andrà a vedere la collezione Gambarutti ma tanto il Comune non ha i soldi per comprarla. Noi proponiamo alla Sig.ra Sindaca ed assessore alla cultura di andare insieme a vedere la collezione anche se speriamo che ci vada presto e non fra quattro anni e giacche’ siamo in giro potremmo pure andare a vedere il museo archeologico, lo scavo della Cattedrale sul Priamar e l’area archeologica, che con ben pochi mezzi potremmo valorizzare e magari tutte le campagne di scavo condotte dall’Università e dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri oltre alla cella di Mazzini, che potrebbe essere gestita dal museo archeologico e non aperta previa prenotazione e con metodi piuttosto complessi. Poi mentre giriamo potremmo anche parlare di come faccia il museo archeologico ad andare avanti senza un contributo pubblico pur essendo comunale e di come si potrebbe attivare un “crownfounding” per comprare la collezione Gambarutti sempre che qualcuno l’abbia mai effettivamente valutata. Poi vorremmo portarla fino al museo apple, che “resiste” nonostante l’assenza di qualunque tipo di collaborazione comunale e nel frattempo farLe vedere la chiesa Stella Maris e le opere di Renata Cuneo, che potrebbero essere valorizzate con il relativo museo, che invece apre due ore alla settimana.Se avesse ancora tempo La porteremmo poi in piazza Marconi a vedere la desolazione della fontana del pesce (sempre di Renata Cuneo) senza acqua da troppo tempo e assediata dalle macchine;
B) Su Villa Zanelli, mentre attendiamo che voglia chiarire insieme a Toti il destino dei cinque milioni regionali, Le facciamo presente che il progetto di riassetto del Ponente era già pronto e doveva solo andare agli organismi comunali (Giunta e Consiglio) quindi ben poca fatica ha fatto la Sua Giunta. Diverso è invece il discorso della nostra netta opposizione ad un progetto, che rischia di privatizzare definitivamente il mare savonese e di portare l’ennesima colata di cemento sul ponente cittadino. Sulla villa invece ribadiamo che sarebbe la sede adatta per il museo del Liberty e non divenire il luogo per una spesa di soldi pubblici al fine di ottenere un albergo privato di 7 (sette) stanze e un museo di “asciugamani e costumi da bagno” privo come è ad oggi a quanto ci risulta di una analisi scientifica e di fattibilità.
Sig.ra Sindaca infine le chiederemmo ancora una volta di andarsene perche’ Savona non merita di affondare nel cemento e nel bitume né tantomeno di avere una maggioranza che non discute ma mentre si disfa (cfr.in ultimo caso del consigliere Martino) vota sempre si.
Danilo Bruno
domenica 22 ottobre 2017
sabato 21 ottobre 2017
ancora su ATA
E IL PIANO INDUSTRIALE?
Lunedì 23 ottobre andranno a scadenza i 15 giorni di tempo presi dalla Sindaca Caprioglio per presentare finalmente il piano industriale di ATA,di cui ad oggi peraltro non si conoscono neppure le linee generali nè gli obiettivi aziendali.
Probabilmente l'avv.Caprioglio manterrà la sua promessa ma due dubbi sorgono per i Verdi.
a) nel Documento Unico di Programmazione (DUP) approvato dalla maggioranza comunale (che vota sempre si) sulla raccolta differenziata non si legge praticamente nulla anzi parrebbe che si voglia andare avanti con la situazione attuale,che l'anno scorso non ha permesso di raggiungere gli obiettivi regionali (45%) peraltro ben al di sotto di quelli comunitari (65%);
b) il presidente di ATA ovvero il già Margherita,UDC e rosa bianca ed oggi tecnico-leghista avv.Garassini ha oggi scoperto ( a stare alle notizie di stampa) che il problema finanziario di ATA è dovuto alla mancata realizzazione di una discarica in località Passeggi.
Ora noi Verdi non vogliamo rammentare le ragioni di legge e di pianificazione,che hanno impedito per il benessere di tutte e di tutti la nuova discarica ma se le idee del nuovo piano industriale si sommano a quelle di accusare i savonesi di sporcare troppo e all'idea di concludere il ciclo dei rifiuti con il famoso CSS o combustibile secondario,che potrebbe essere definito in locali ubicati presso la zona dell'ex centrale Tirreno Power per poi andare a bruciare in un inceneritore di altra località pensiamo proprio che così si vada poco lontano.
Il locale centrodestra ,a quanto pare, non vuole:
a) la riduzione alla fonte dei rifiuti;
b) la differenziata spinta e porta a porta;
c) il riuso del materiale non piu' utile;
d) una adeguata campagna di educazione ambientale tramite il Laboratorio (Labterea) ad oggi ormai inesistente;
e) la tariffazione puntuale in modo che ognuno paghi per ciò che conferisce;
f) una adeguata campagna verso il progetto "rifiuti zero".
Leggeremo lunedì,se sarà reso noto,il nuovo piano industriale di ATA ma nel ribadire che siamo dalla parte di lavoratori e lavoratrici dell'azienda confermiamo che resteremo vigili e chiamiamo tutte le cittadine e tutti i cittadini alla lotta contro una logica aziendale priva di incisività e volta alla "navigazione a vista".
Infine confermiamo la nostra richiesta: la Giunta Caprioglio e i vertici di ATA se ne devono andare poiche' questa è l'unica soluzione possibile per Savona,che rischia di affondare sempre di piu' nel cemento e nel bitume.
Danilo Bruno
venerdì 20 ottobre 2017
giovedì 19 ottobre 2017
bandire la plastica sarà possibile?
Ciao danilo,
era una mattina fredda e nebbiosa a Bruxelles. Insieme ad altri 20 attivisti ho aspettato Frans Timmermans per più di un’ora. Il Vicepresidente della Commissione europea apriva quel giorno la conferenza europea sulla strategia per la plastica. Abbiamo 600.000 firme da tutta Europa da consegnare: tre chili di carta. Le nostre firme avranno peso per lui? Timmermans e il suo staff si avvicinano all’angolo a passo veloce e la sua reazione ci lascia quasi senza parole.
È preoccupato per i rifiuti nei nostri mari: "Sono vostro alleato e farò del mio meglio per presentare una strategia ambiziosa entro la fine dell’anno". Timmermanns, il secondo funzionario della Commissione europea sostiene la nostra campagna: questa è una vera svolta!
Sono solo parole vuote? Non sembra. Nel suo discorso d’apertura alla conferenza, menziona la nostra petizione proprio all’inizio, sorprendendo le lobby della plastica e, poco dopo, pubblica un video della nostra consegna delle firme su Facebook e Twitter. Il primo Vicepresidente Ue prende la lotta contro i rifiuti di plastica molto seriamente e la nostra campagna europea è di grande aiuto per lui.
La consegna delle firme al Vicepresidente Timmermans con i nostri amici di Campact e Rethink Plastic Alliance
Crediamo che quando i politici annunciano piani ambiziosi, si meritino le nostre lodi. Un’ondata di sostegno su Facebook e Twitter incoraggerà Timmermans a portare a termine i suoi obiettivi ambiziosi e opporsi all’industria della plastica. È molto attivo sulle reti sociali, quindi possiamo essere certi che lo noterà. Usa i tasti sotto per mostrare il tuo sostegno con un commento o un “mi piace”:
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La lotta non è ancora finita, ma questo è un enorme passo avanti e possiamo esserne orgogliosi. Insieme, la nostra comunità ha investito molta energia e tempo in questa campagna negli ultimi mesi. Abbiamo portato a termine diversi obiettivi e anche imparato delle cose, eccone alcune:
Il successo non avviene per caso, si pianifica! Con una buona strategia sostenuta dalle giuste risorse possiamo fare strada. Più di 2.100 persone della nostra comunità i hanno donato oltre 35.000 euro per assicurarsi che la nostra volontà non potesse non essere notata a Bruxelles. Insieme con i nostri partner abbiamo tappezzato la sede dell’Ue con 150 cartelloni nelle due settimane precedenti la conferenza sulla plastica.
"Salvate gli oceani, basta rifiuti di plastica)": foto di uno dei nostri cartelloni a Bruxelles il giorno della conferenza
Abbiamo potere: abbiamo deciso di moltiplicare l’effetto della petizione e dei cartelloni con una “doppia consegna” della nostra enorme petizione, sia dentro che fuori la sede della conferenza. E siamo anche riusciti ad avere un aiuto in più. La nostra consegna al vicepresidente Timmermans ha avuto un impatto tale che lui ha spontaneamente “consegnato” il nostro messaggio al pubblico presente alla conferenza sulla plastica durante il suo discorso d’apertura.
Più siamo, più saremo felici… e forti! I rifiuti di plastica nei nostri oceani e fiumi sono un problema internazionale: i confini non costituiscono un ostacolo per l’inquinamento della plastica, quindi abbiamo voluto dire chiaramente che i cittadini di tutta Europa chiedono misure efficaci. Ci siamo associati con 7 organizzazioni [1] di tutta Europa e abbiamo unito le voci di oltre 600.000 europei per dire la nostra contro l’inquinamento della plastica in 8 lingue.
Questa è la strada da seguire! Prendiamoci un momento per assaporare la soddisfazione e l’orgoglio di un lavoro ben fatto. Firmare, condividere, donare o parlare ai nostri amici: ogni contributo è stato essenziale. Grazie di essere parte di questa fantastica comunità!
Questa è la strada da seguire! Prendiamoci un momento per assaporare la soddisfazione e l’orgoglio di un lavoro ben fatto. Firmare, condividere, donare o parlare ai nostri amici: ogni contributo è stato essenziale. Grazie di essere parte di questa fantastica comunità!
Lo abbiamo fatto insieme.
Con speranza,
Doina (Bucarest), Olga (Bologna) e tutta la squadra di WeMove.EU
PS: vogliamo continuare la nostra lotta per un ambiente sano, ma una mobilitazione efficace che superi i confini nazionali e che abbia un impatto necessita di risorse. Anche il più piccolo contributo ci aiuta a restare indipendenti e a continuare la nostra lotta. Se non hai già donato, ti va di contribuire con qualche euro a settimana, in modo da poter celebrare insieme molti altri successi nei prossimi mesi?
Reference
[1] https://act.wemove.eu/campaigns/plastica-inquinamento
WeMove.EU è un movimento di cittadini, che si batte per un’Europa migliore; per un’Unione europea dedicata alla giustizia sociale ed economica, la sostenibilità ambientale, e per una democrazia concretamente diretta dai cittadini. Siamo individui di diverse provenienze, con diverse storie alle nostre spalle, che considerano l’Europa la propria casa, indipendentemente da dove siamo nati. Per non ricevere più aggiornamenti da WeMove, clicca qui.
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