https://www.huffingtonpost.it/enzo-fortunato/un-cancello-e-un-portellone_a_23657470/?utm_hp_ref=it-homepage
giovedì 31 gennaio 2019
un nostro amico
Uno dei nostri ragazzi di Multedo , Prince Jerry, dopo essere stato diniegato prima di Natale e scoprendo che non avrebbe potuto contare neppure sul permesso umanitario che è stato annullato dal recente Decreto, si è tolto la vita buttandosi sotto un treno. Ho dovuto provare a fare il riconoscimento di quanto era rimasto di lui. È stato un momento difficile ma importante perché ho ritenuto di doverlo accompagnare in questa sua ultima desolazione.
Vi scrivo perché abbiamo deciso di portarcelo su a Coronata e seppellirlo nel cimitero lassù.
Venerdì mattina alle 11:30, all'Annunziata, celebrerò il suo funerale.
Quanti vorranno e potranno essere presenti sarete il segno dell' ultimo abbraccio terreno a questa vita così desolata.
Una preghiera per lui e la sua famiglia.
❤🤗don giacomo martino
Vi scrivo perché abbiamo deciso di portarcelo su a Coronata e seppellirlo nel cimitero lassù.
Venerdì mattina alle 11:30, all'Annunziata, celebrerò il suo funerale.
Quanti vorranno e potranno essere presenti sarete il segno dell' ultimo abbraccio terreno a questa vita così desolata.
Una preghiera per lui e la sua famiglia.
❤🤗don giacomo martino
mercoledì 30 gennaio 2019
Genova non può attendere
GENOVA NON PUO' ATTENDERE
In queste ore dopo la radicale modifica imposta al cosiddetto "Decreto semplificazioni" le attività produttive genovesi dell'area di crisi sono state nuovamente colpite dalla mancata sospensione dei prelievi fiscali..
In questi mesi noi verdi,che rappresentiamo una forza democratica e propositiva,abbiamo cercato di evitare ogni polemica verso l'amministrazione comunale e regionale facendo solo proposte in senso positivo a cominciare dalla gratuità dei mezzi pubblici pèer tutto il periodo della crisi del ponte Morandi fino alla necessità di avviare con urgenza i lavori per il raddoppio ferroviario del nodo genovese, il prolungamento della metropolitana verso la valle Bisagno in superficie e verso San Martino,...
Abbiamo pure cercato di non polemizzare piu' di tanto su scelte culturali e sociali estremamente discutibili fatte dalla Giunta Bucci oltre al fatto che essa sempre si caratterizza per favorire il trasporto su gomma invece che su rotaia in una città,che ha gravissimi problemi di inquinamento atmosferico.
Ora però non possiamo tacere poiche' il governo di estrema destra con un atto a dir poco dilletantistico ha duramente colpito la città non sospendendo l'applicazione delle tasse per attività produttive in grave crisi e neppure pare all'orizzonte un provvedimento,che riprenda quanto era stato inserito in un decreto sbagliato.
Noi Verdi crediamo che questo provvedimento vada ripreso all'istante insieme ad una radicale revisione della normativa commerciale regionale,che favorisce solo la grande distribuzione e a proposte di lavoro per chi lavorava ina ziende sotto il ponte crollato e ora lo ha perduto.
Questo Governo deve dare una risposta urgente ed immediata invece di venire a Genova a fare passerelle!!!
La Regione deve intervenire per la sua parte di competenza insieme al Comune per sanare la grave situazione occupazionale determinatasi nella zona !!!
Genova non può piu' attendere e dobbiamo dare finalmente una risposta alla popolazione ligure.
Verdi Liguri
martedì 29 gennaio 2019
people for planet
…passaparola!
Raccontiamo i fatti, ma li facciamo anche succedere...
Con il Patrocinio del Comune di Milano
Sapreste costruire una bicicletta in bambù?
Sapete che si può fare musica con un aspirapolvere riciclato?
Sapete che anche un’auto d’epoca si può far viaggiare con un motore elettrico?
Sapete che esistono vasi di fiori che monitorano la qualità dell’aria?
Secondo voi un tessuto ricavato dai sottoprodotti dell’industria di trasformazione agrumicola profuma di arancia?
Venite a scoprire tutto questo e molto altro venerdì 1° febbraio al Party for Planet!
Vi aspettiamo con dibattiti, musica e un ricordo personale del direttore creativo di People for Planet Jacopo Fo sull’”Aria che tirava” alla Palazzina Liberty ai tempi di Dario Fo e Franca Rame. Siamo pronti a festeggiare insieme a voi un anno di informazione, guerriglia comica, inchieste e class action… ed è solo l’inizio!
Milano, 17 gennaio 2019 - Per festeggiare il suo primo anno di vita, People for Planet, il magazine digitale del Gruppo Atlantide, invita tutti a Milano al Party for Planet! L’appuntamento è per venerdì 1° febbraio alla Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame dalle 17,30 alle 22,00. L’evento è con il Patrocinio del Comune di Milano.
Riuniremo sotto lo stesso tetto ospiti, amici, supporter, lettori e tutti coloro che hanno a cuore i temi ai quali il magazine è dedicato:ambiente, sostenibilità, corretto rapporto tra gli individui e il pianeta. L’atmosfera sarà quella di una festa di compleanno, ma ci ritaglieremo degli spazi per discutere, insieme ad esperti ed istituzioni, quali soluzioni e comportamenti ci permetteranno di cambiare in meglio le nostre città per renderle più smart, meno inquinate e a misura di cittadino. E noi stiamo già cambiando le cose!
Ad aprire la serata sarà Jacopo Fo, direttore creativo di People for Planet, che con un ricordo personale e inedito ci farà immergere ancora più a fondo nello splendido scenario che fa da cornice alla serata: torneremo indietro nel tempo e ricorderemo insieme l’”Aria che tirava” alla Palazzina Liberty ai tempi di Dario Fo e Franca Rame, a cui è stata poi intitolata. Seguirà una speciale interpretazione dell’attrice Lucia Vasini, che porterà in anteprima sul palco del Party for Planet un brano dello spettacolo “Mistero Buffo – Parti Femminili“.
E oggi “Che aria tira”? Ne parleremo durante il primo dibattito della serata, moderato dal direttore editoriale di People for Planet, Sergio Parini, e dedicato al tema della qualità dell’aria. Discuteremo delle strategie di contrasto allo smog, di casi particolari come quello di Milano, dove in questi giorni scatterà l’Area B, la più grande zona a traffico limitato d’Italia, approfondiremo il tema della smart mobility, alla luce anche di alcuni dati recenti e di quanto previsto dalla normativa Ue in tema di riduzione delle emissioni.
In Europa 3,9 mln di persone vivono in zone in cui vengono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell'aria (Pm10, biossido di azoto e ozono). Di queste persone, 3,7 mln, circa il 95%, vive nel Nord Italia. Sono i dati dell'ultimo rapporto sulla qualità dell'aria stilato dall'Agenzia Ue per l'ambiente. L’Italia è al secondo posto in Europa per morti per Pm2.5 - le vittime sono 60.600 - e al primo posto per le morti da biossido di azoto (20.500) e da ozono (3.200).
Esperti e scienziati ci aiuteranno a comprendere meglio la situazione attraverso dimostrazioni pratiche, mentre gli “addetti ai lavori” ci mostreranno invenzioni e soluzioni concrete già esistenti. Al Party for Planet potrete scoprire grazie a Mobility R-Evolutioncome le auto a benzina possano essere trasformate in elettriche (auto d’epoca comprese!) e scoprirete come funziona il vaso smart di Wiseair per monitorare la qualità dell’aria in maniera “capillare e condivisa”.
La seconda parte della serata vedrà poi protagonisti realtà e personaggi che People For Planet ha avuto il piacere di conoscere, intervistare e raccontare durante il suo primo anno online. Il secondo dibattito si svolgerà con la formula “TED talks”, in cui tutti avranno a disposizione uno spazio di tempo uguale durante il quale potranno presentare se stessi e la propria attività. Tra i partecipanti, Music of the Plants, inventori di un dispositivo che registra la resistenza elettrica delle piante e la trasforma in musica, e Bamboo Bicycle Club, che insegna alle persone a costruire la propria bicicletta in bambù.
Infine, spazio alla musica di Capone & BungtBangt, per la prima volta a Milano. Aprite bene le orecchie… ma anche gli occhi, perché i loro strumenti sono autocostruiti con parti di oggetti riciclati, aspirapolvere compreso!
CLICCA QUI PER VEDERE IL PROGRAMMA (PDF)
INFO E CONTATTI
LOCATION
Il Party for Planet si terrà presso la Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame,
Largo Marinai d'Italia, 20135 Milano
INGRESSO E PRE-REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA
L’ingresso al Party for Planet è gratuito previa registrazione da effettuarsi su Eventbrite.
Vi ricordiamo di portare con voi il 1° febbraio la ricevuta di avvenuta iscrizione.
L’ingresso sarà consentito fino ad esaurimento posti.
ACCREDITO GIORNALISTI
I giornalisti possono accreditarsi inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo redazione@peopleforplanet.it, indicando nome, cognome e testata
SU FACEBOOK
Non perdere gli aggiornamenti in tempo reale sulla pagina ufficiale dedicata all’evento!
PEOPLE FOR PLANET | ABOUT
Il 29 gennaio 2018 People for Planet debuttava online.
“Ci sono giornali che ti dicono che cosa è successo ieri. People For Planet ti racconta cosa succederà domani”: con questo slogan il direttore creativo Jacopo Fo sintetizzava ciò che avremmo letto nei mesi a seguire sul nuovo magazine del Gruppo Atlantide.
People for Planet si rivolge ai cittadini interessati ai temi dell’ambiente, della sostenibilità, del corretto rapporto tra gli individui e il pianeta, ma il suo obiettivo va oltre il fare informazione: “Vogliamo far nascere iniziative, fare incontrare ricercatori, tecnici, scienziati, gruppi solidali, amanti del verde e degli animali, imprenditori illuminati, buongustai, comici e artisti, coltivatori sinergici, operatori sociali, formatori, sportivi. Vogliamo contribuire a far incontrare le persone che in questo momento stanno costruendo il pianeta di domani e sostenerle, dare visibilità ai loro risultati”.
Per questo People for Planet ha scritto e pubblicato un Manifesto, che tutti possono firmare, segno tangibile dell’impegno a promuovere azioni concrete come, in particolare, le tre proposte di legge scelte come simbolo per il benessere dell’ambiente e delle persone:
Controllo preventivo dei contratti rivolti al pubblico per evitare abusi, Farmaci sfusi per evitare sprechi, Filtri anti microfibre plastiche per ridurre l’inquinamento.
Nel corso dell’anno sono stati messi in atto una serie di flash mob di successo: alla Stazione di Bologna alcune infermiere hanno prestato soccorso ai viaggiatori stanchi, orfani delle panchine su cui sedersi, rimosse dalle Ferrovie dello Stato; per generare il “senso dell’amore” nelle Ferrovie dello Stato hanno poi danzato i Pink Bloc; sulle dolci note di Chopin, i Pink Bloc sono entrati in azione anche sotto la sede di Unilever per sensibilizzare sui danni alla salute provocati dai disinfettanti per la casa che uccidono i “batteri buoni”; a Cesenatico un gruppo di generosi pescatori e bagnini ha salvato le povere profughe extracomunitarie norvegesi in pericolo su un gommone, in un’azione simbolica poi diventata un cortometraggio con la Bandabardò.
> Il Manifesto di People for Planet
> Campagna ferrovie migliori – Flash mob infermiere alla stazione di Bologna
> I Pink Bloc davanti alle sede delle Ferrovie dello Stato
> I Pink Bloc danzano sotto la sede di Unilever
> “Perché tutti vogliono salvare queste profughe?”
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lunedì 28 gennaio 2019
Bucci due dati
Genova - Genova “maglia nera” nel 2018 per l’inquinamento da ozono e livelli di biossido di azoto da anni sopra i limiti di legge. Non tira una buona aria sotto la Lanterna e, anche se la situazione non è paragonabile a quella di città della Pianura padana, i dati sullo smog non sono tranquillizzanti per la salute dei genovesi. Secondo “Mal’aria 2019”, l’ultimo dossier di Legambiente sulla qualità dell’aria nelle città italiane, il capoluogo ligure condivide con Brescia il primato per numero di giorni nei quali, nel 2018, è stato superato per l’ozono l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute.
In via Ungaretti, a Pegli, la media massima giornaliera di 120 microgrammi per metro cubo è stata superata, infatti, per ben 103 giorni, più di tre mesi, mentre il limite da non oltrepassare è di 25 giorni all’anno. E nel 2017 non era andata molto meglio: in via Ungaretti erano stati 90 i giorni di “superi”, e sforamenti si erano registrati anche altrove, come evidenziano le tabelle di Arpal che non ha ancora diffuso, invece, i dati riassuntivi del 2018
domenica 27 gennaio 2019
non possiamo tacere
ABBIAMO TACIUTO MA ORA BASTA
Dopo due giorni di discussione e polemiche su ATA a seguito della perquisizione della Guardia di Finanza noi Verdi riteniamo di non poter piu' tacere anche per tutelare l'occupazione delle maestranze aziendali a cui ,a stare a notizie di stampa, non paiono in alcun modo aver guardato i partiti di maggioranza, opposizione,di estrema destra (cinque stelle) e di sinistra.
Noi crediamo infatti che sia in gioco l'intera credibilità aziendale per cui riteniamo urgente la salvaguardia dei posti di lavoro a cominciare dalla stabilizzazione dei quarantotto precari per cui è già stato firmato un accordo sindacale.
Nel contempo crediamo anche allo scopo di potersi difendere serenamente che l'attuale consiglio di amministrazione se ne debba andare e che l'azienda dovrebbe essere presieduta da un commissario.
Questi dovrebbe essere un nome al di fuori dalle discussioni politiche ed un tecnico di eccellenza,che dovrebbe ottenere l'unanime consenso del consiglio comunale per risanare l'azienda e soprattutto puntare alla raccolta differenziata spinta e porta a porta.
Come si vede non chiediamo molto ma soprattutto a noi Verdi stanno a cuore prima delle discussioni politiche i posti di lavoro e la tutela dell'azienda di proprietà comunale.
Danilo Bruno
venerdì 25 gennaio 2019
lettera aperta a iscritti e iscritte del PD
LETTERA APERTA A ISCRITTI E ISCRITTE AL PD
In questi giorni si sta concludendo una prima e convulsa fase del congresso del PD dove parrebbe aver votato circa la metà delle iscritte e iscritti a livello nazionale mentre in provincia avrebbe vinto l'attuale reggente Martina con un grande successo del cosiddetto "turbo renziano" Giacchetti.
Io però vorrei chiedere a iscritte e iscritti alcune cose riferite in particolare alla nostra città e comprensorio oltreche' generali:
a) Perche' non si ragiona sulla gravissima sconfitta del 4 marzo 2018 e sulla scomparsa del centrosinistra ad oggi conosciuto,che pur realizzando un accordo politico con i verdi non è stato in grado (Renzi in testa) di porre al centro dell'azione politica il cambiamento climatico e di considerare chiusa l'alleanza con forze palesemnte di centrodestra?
b) Perche' le mozioni di maggiore successo nel PD non indicano il cambiamento climatico come base dell'azione politica futura in Italia e in Europa?
c) Dinanzi ai dati molto negativi sull'inquinamento atmosferico in città non sarebbe opportuno puntare ad una politica,che faccia propria,ad esempio,l'opzione consumo del suolo zero puntando al blocco di tutte le nuove edificazioni per favorire il recupero edilizio,l'edilizia popolare e il social housing?
d) Perche' non si punta dinanzi ai dati citati alla lettera c) ad un piano energetico,che punti a favorire la transizione energetica a favore delle fonti rinnovabili pure a Savona?
e) Perche' non si punta alla raccolta differenziata spinta e porta a porta favorendo un ciclo economico virtuoso,che parta dalla riduzione e dal riuso per giungere ad un nuovo sistema di green economy?
f) Perche' non si punta ad un forte investimento sulla cultura per favorire la nascita di un nuovo sistema di convivenza civile e sociale in città oltreche' la nascita dio una nuova cittadinanza europea?
Sono solo alcune brevi domande,che però investono il ruolo della maggiore forza di opposizione in città e soprattutto un profondo ripensamento del governo attuato dal PD in città,che ha portato a colate di cemento, alla grave situazione finanziaria del comune,alla scarsa considerazione per le politiche ambientali,....
Insomma forse è ora che iscritti e iscritte facciano sentire la propria voce per una radicale inversione di tendenza nel governo della città,che non ne può piu' del centrodestra ma forse "trema" al pensiero di ritrovarsi con le ultime amministrazioni di centrosinistra,che erano divenute pesantemente succubi di scelte urbanistiche dettate spesso dagli imprenditori privati di turno.
Danilo bruno
giovedì 24 gennaio 2019
a Milano per Riace
Libreria delle donne di Milano - Circolo della rosa
Via Pietro Calvi, 29 - 20129 Milano
Tel.0270006265info@libreriadelledonne.it www .libreriadelledonne.it
Tel.0270006265info@libreriadelledonne.it www .libreriadelledonne.it
sabato 26 gennaio ore 18.00
L’Associazione Lucrezia Marinelli presenta Un paese di Calabria, un film di Shu Aiello e Catherine Casella(Francia, Italia, Svizzera, 2016, 90’). A Riace, piccolo paese calabrese nella Locride sulla costa jonica, svuotato dall’emigrazione, il progetto di accoglienza nato nel 2000 insieme all’associazione Città Futura di don Giuseppe Puglisi e realizzato dal sindaco Domenico Lucano, insieme a donne, uomini migranti e riacesi, ha riportato la vita nelle case e nei vicoli abbandonati, facendo nascere piccole attività artigianali per lo sviluppo sostenibile del borgo ed accogliendo i turisti. Il documentario, premiato in numerosi festival, tra cui il prestigioso Vision du Réel, racconta questo esempio “unico” di umanità, inclusione e di accoglienza. All’incontro partecipa Maria Ripamontiche a Riace ha seguito questa esperienza. Introduce Silvana Ferrari.
mercoledì 23 gennaio 2019
su Genova da scienziato preoccupato
Fin da quando sono entrate in vigore le leggi a tutela della qualità dell’aria, Genova, dati delle centraline alla mano, non riesce a rispettare i limiti previsti per gli ossidi di azoto.
Le marmitte catalitiche ci hanno dato una mano, ma non c’è verso!
Tutte le stazioni di monitoraggio dell’ARPAL, poste lungo le strade più trafficate della città, registrano medie annuali sempre più alte del limite di 40 microgrammi per metro cubo d’aria.
Oggi, siamo intorno ai sessanta microgrammi per metro cubo in via Ronchi a Multedo e si registrano cinquanta microgrammi per metro cubo in corso Europa e lungo via Buozzi.
E i Sindaci sembrano più preoccupati delle penali che i Comuni, per la loro quota parte, dovranno versare all’ Unione Europea, per il mancato rispetto della Direttiva a tutela della qualità dell’aria, piuttosto che dei danni alla salute dei loro concittadini a causa dell’inquinamento.
Per chiarire quanto ci costa, in termini di salute, il non volere eliminare le emissioni che contaminano l’aria che respiriamo, il neonato coordinamento Rinascimento Genova, con la consulenza dell’Ecoistituto Reggio Emilia-Genova, ha chiesto informazioni a qualificati esperti che, il 10 gennaio, a Palazzo Ducale, nella sala del Minor Consiglio, hanno illustrato, con chiarezza, i danni dell’aria insalubre e i possibili rimedi ad un pubblico attento e numeroso.
Il dr Crosignani, già ricercatore dell’Istituto Tumori di Milano, alla luce dei numerosi studi effettuati in diversi paesi, compresa l’Italia, ha stimato che se tutta Genova avesse la qualità dell’aria che si misura a Quarto e all’Acquasola (20 microgrammi per metro cubo di ossidi di azoto) la popolazione genovese più avanti negli anni (tra 65 e 74 anni) e oggi più esposta all’inquinamento, potrebbe campare un anno di più e 129 concittadini che, causa inquinamento, ogni anno ci lasciano prematuramente, potrebbero rinviare l’abbandono di questa valle di lacrime.
A pensarci bene, 129 morti all’anno è il costo, in vite umane, di tre crolli di ponte, che ogni anno coinvolge, questa volta non a caso, i genovesi più “sfigati”: quelli che passano più ore chiusi nelle loro macchine in coda, quelli che abitano lungo le strade a canyon più trafficate e in case con vista porto, costretti ad inalare i fumi delle ciminiere di navi da crociera, porta container e traghetti, attraccati ai moli, con i potenti generatori diesel sempre accesi, per fornire elettricità ai servizi di bordo.
Durante il convegno, lo “spread” della salute tra i genovesi, in base alla loro residenza, è stato illustrato dal dr. Gennaro Valerio, Medici per l’Ambiente, che ha constatato come il tasso di mortalità di chi abita a Cornigliano, Pra, Bolzaneto sia sempre maggiore di chi abita ad Albaro, a Nervi, alla Foce.
Queste differenze, come ha illustrato il dr. Claudio Culotta dell’USL3, hanno certamente a che fare con gli stili di vita, i titoli di studio, i diversi bilanci famigliari, ma se tutti i genovesi, ricchi e poveri, potessero respirare la stessa aria che si respira a Quarto e nel parco dell’ Acquasola, le attuali differenze delle aspettative di vita, certamente diminuirebbero.
Come sia possibile diminuire drasticamente gli effetti delle emissioni portuali l’ha bene illustrato l’ ing. Dario Lagostena, dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPAL).
Se l’attuale inventario delle emissioni inquinanti sul territorio comunale attribuisce alle navi la produzione del 62% di ossidi di azoto (il 26% viene dal trasporto su strada), la sostituzione del gasolio con gas naturale (metano) liquefatto potrebbe ridurre dell’80% le emissioni portuali di ossidi azoto e la disponibilità di elettricità, direttamente sulle banchine, potrebbe azzerare tutte le attuali emissioni nocive, con un netto miglioramento dell’aria respirata da chi abita a Di Negro, San Teodoro e Oregina e che d’ estate, con l’arrivo di navi da crociera e traghetti, si trova frequentemente sottovento ai loro fumi. E anche gli abitanti sul fronte del porto di Voltri e Pra avrebbero importanti benefici se, anche a Genova, come in altri porti in giro per mondo, si attuassero queste scelte.
Buone notizie vengono anche da fronte trasporti, come ha illustrato l’ ing Alfredo Perazzo di “La mia Genova ideale”, esperto di mobilità urbana se, finalmente, riuscirà a partire il rivoluzionario Piano di Mobilità Sostenibile per la Grande Genova.
Il piano prevede che il trasporto pubblico sulle linee più usate per muoversi in città (val Polcevera, Val Bisagno, linea costiera da Sestri a Nervi) avverrà solo su mezzi a trazione elettrica e su percorsi protetti.
In “pole position” il tram, che tra i tanti vantaggi , in base a quanto si è verificato nelle centinaia di città che in tutto il mondo lo hanno riscoperto, ha quello di convincere molti automobilisti a lasciare a casa il loro mezzo: a Genova, i vantaggi del servizio offerto dal tram convincerebbero molti automobilisti ad abbandonare il loro mezzo e in questo modo, ben 30.300 auto ogni giorno sarebbero tolte dalla circolazione, con una riduzione di oltre il 10% dei veicoli attualmente in giro per la città.
Questo fatto avrebbe un effetto a catena sul miglioramento della qualità dell’aria cittadina, indotto sia dall’annullamento delle attuali emissioni degli autobus a gasolio dell’AMT, sia dai 72 mila spostamenti giornalieri che non avverranno più in auto o in moto, ma con mezzi di trasporto pubblici.
E la minore occupazione di superfice stradale permetterà al traffico automobilistico residuale di scorrere in modo più fluido e, quindi, con minori emissioni inquinanti.
A fronte di questi dati, il filobus risulta meno appetibile, in quanto toglierebbe solo 6.000 auto al giorno.
Il sindaco Bucci sarebbe favorevole al ritorno del tram ma, inaspettatamente, nella richiesta di finanziamento inoltrata al ministero per la realizzazione di interventi di mobilità pubblica, la parola “tram” è sparita, sostituita da “filobus”.
Non sarà che il partito degli auto e moto dipendenti e dei loro “amici “ che non gradiscono corsie preferenziali, divieti di sosta, aree pedonali, abbia avuto la meglio?
Sarebbe un peccato per Genova, che perderebbe un’ occasione strategica per la sua rinascita; occasione colta da gran parte delle città europee e anche da molte città italiane, visto che Bologna, Palermo, Bergamo, Brescia, Bari, Cagliari, Trento e Bolzano hanno già fatto richiesta di finanziamenti per “attaccarsi al tram”.
E a questo indirizzo potete rivedere il seminario organizzato da Ecoistituto e Rinascimento Genova
E a questo indirizzo potete rivedere il seminario organizzato da Ecoistituto e Rinascimento Genova
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