coltivare comunità migliori
Coltivare comunità migliori by JLC Il cambiamento è spesso l’esito di cammini che s’incrociano, di alleanze, unioni, incontri. Fra persone, innanzitutto, ma anche fra individui e idee or di Fabio Gavelli Esattamente cinquecento anni fa lo scrittore cattolico inglese Thomas More scrisse Utopia, il romanzo in cui immaginò una società ideale, fondata sulla cultura. La collocò in un’isola. Già all’epoca era difficile immaginare un luogo immune da violenze, guerre e intrighi di potere, nel cuore del mondo conosciuto. Circa un secolo dopo, il poeta londinese John Donne, discendente di More per parte di madre, in una delle sue liriche più famose, quella che contiene il verso “Per chi suona la campana”, che ispirò Ernest Hemingway, avvertì che “Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso”. biobank-2016L’isolamento, nel mondo d’oggi, è quasi impossibile, oltre che poco auspicabile. Al contrario, il cambiamento che parte dalle persone e non è teleguidato dall’alto, è spesso l’esito di alleanze, unioni, incontri. Di cammini che s’incrociano. Le storie che compaiono in questa edizione di Tutto Bio*, sono altrettanti punti d’incontro. Fra persone, innanzitutto; ma anche fra individui e idee. C’è la consapevolezza che uno più uno fa più di due: le collaborazioni, quando sono realmente sentite, fruttificano. A volte gemmano anche in altri luoghi. Così nascono le reti, che talvolta sono virtuali, altre del tutto concrete. L’agricoltura che abbraccia la solidarietà, la biodiversità salvaguardata tramite la cucina, la cooperazione sociale che riscopre il valore della terra: cosa sono se non contatti virtuosi e felici accostamenti? Finalmente l’Io padrone della nostra società negli ultimi decenni fa un passo indietro e fa capolino quel Noi, di cui don Luigi Ciotti parla così spesso perché ne riconosce la forza di cambiamento. Gli importatori del commercio equo e solidale anni fa si resero conto che era necessario sposare il biologico, pena l’affievolimento dell’equità che perseguivano; la finanza etica presta denaro soprattutto alla cooperazione sociale, perché è nell’economia delle relazioni che la persona occupa il centro e non è un numero all’interno di un bilancio. Ancora: sempre più l’alimentazione si sposta verso una dieta vegetariana o vegana, consapevole dell’impatto ambientale dei prodotti animali. Il cammino è appena iniziato: la progettazione di tutti i beni e gli stessi materiali prima o poi nasceranno già con la prospettiva che tutto dovrà essere riciclato e recuperato, nell’economia circolare che è il futuro sperabile; quello che potrà includere, e non escludere, i dieci miliardi di persone che (secondo il giornalista scientifico Alan Weisman) popoleranno il pianeta entro il 2050. La proprietà sta lentamente lasciando il posto all’affitto, all’uso temporaneo: cosa farsene del possesso di oggetti che, ben che vada, si adoperano una volta l’anno? Se è vero che il Novecento si è incaricato di seppellire l’utopia e di far emergere tante distopie, le vicende raccontate nelle pagine seguenti indicano che pulsa ancora forte il desiderio del sogno e della speranza in una comunità migliore. * Questo articolo è l'editoriale di Tutti Bio 2016 (a cura di Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino, Bio Bank Egaf Edizioni). Titolo originale completo "I valori al centro di una comunità migliore". L'ANNUARIO DEL BIOLOGICO Cuore dell’annuario "Tutto Bio 2016" sono i dati aggiornati di oltre 10.800 attività bio in Italia, organizzati in diversi ambiti: aziende con vendita diretta, agriturismi, fiere, spesa a domicilio, mercatini, Gruppi d’acquisto, negozi ristoranti, aziende equosolidali, cosmesi e detergenza, mense scolastiche. Tra le • 650 fattorie didattiche. Tra le novità, il primo censimento delle fattorie sociali.
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