lunedì 29 febbraio 2016

coltiviamo un mondo diverso

Coltiviamo un mondo diverso

by JLC
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di Paolo Cacciari*
In cima alla morbida vallata compresa tra i fiumi Misa e Nevola nelle Marche si trova lo splendido borgo di Piticchio di Acervia. Poco sotto c'è la storica sede della nota cooperativa biologica (dal 1980) di produzione e lavoro La Terra e il Cielo: centodieci soci tra lavoratori e contadini conferitori che lavorano una media di venti ettari ad azienda, venti dipendenti, due milioni e ottocento mila euro il volume d’affari raggiunto lo scorso anno. Oggi le farine vengono pastificate altrove, ma c'è un progetto di costruzione di un pastificio adiacente ai grandi capannoni dove si conservano, si decorticano e si insaccano varietà scelte di cereali, ma anche riso, ceci, lenticchie, fagioli, orzo e si torrefa il Caffè della pace del Guatemala che Rigoberta Menchù (premio nobel per la pace del 1992), di passaggio da queste parti, si adoperò per esportare.
Da sempre, una parte delle produzioni commercializzate con il marchio La Terra e il Cielo vengono acquistate dai Gruppi di acquisto solidali. Da qui l'idea di perfezionare il rapporto con un vero e proprio “patto di fornitura” che vuole mettere in pratica i principi della trasparenza dei costi, della giusta retribuzione del lavoro oltre che della qualità dei prodotti. Promotore il Gaes Francesca Marotta di Villasanta (Monza), insieme al Gas Biorekk di Padova. Oggi sono cinquantotto i Gas di tutta Italia che aderiscono alla iniziativa che è stata chiamata Adesso pasta!. In pratica i Gas programmano con largo anticipo i propri fabbisogni e assicurano una fornitura minima di 2.000 euro all’anno per confezioni familiari da tre chilogrammi e altri formati e prodotti. In tal modo i costi di produzione, confezionamento e distribuzione possono essere ottimizzati e il prezzo dei prodotti praticato può essere contenuto. Ad esempio cinquecento grammi di pasta integrale di semola di alta qualità (macinata a pietra ed essiccata a bassa temperatura) di grano duro (ovviamente biologico) può arrivare a 1,29 euro. Miracoli della “disintermediazione”, del confronto diretto e, soprattutto, dal rapporto di reciproca fiducia e amicizia che si è instaurato nel tempo tra i cooperatori e i gasisti.
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In periodici incontri informativi si discutono i piani di sviluppo, gli investimenti, l'utilizzo degli utili, le decisioni di investimento e si confrontano i bilanci gestionali. Il compratore diventa partecipe e sostenitore del buon andamento dell'azienda agricola contadina. Il dogma tipico dell'economia capitalistica secondo cui vi sarebbe sempre un conflitto di interessi tra cittadino consumatore e produttore viene superato dal modello dell'economia solidale.
Incontriamo Nello, contadino e poeta, tra i soci lavoratori della cooperativa, e Alberta una dei gasisti responsabili del progetto Adesso pasta! Spiegano che nel patto c'è anche un contributo dell'1 per cento ciascuno per alimentare un Fondo di Solidarietà e Futuro che lo scorso anno ha raggiunto i 4.600 euro. Serve a finanziare campagne come quella contro l’introduzione degli Ogm oppure progetti di ricerca come quelli avviati dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
* Paolo Cacciari è autore di articoli e saggi sulla decrescita e sui temi dei beni comuni (l'articolo di questa pagina è stato inviato anche a Left). Il suo nuovo libro, Vie di fuga (Marotta&Cafiero) – un saggio splendido su crisi, beni comuni, lavoro e democrazia nella prospettiva della decrescita – è leggibile qui nella versione completa pdf (chiediamo un contributo di 1 euro).
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