SCARPINO 3 E LA RUMENTA DILAGA SU GENOVAIn questi giorni mentre le cronache politiche sono piene delle consuete polemiche fra il Comune di Genova e la Regione, come Verdi intendiamo proseguire il nostro cammino propositivo verso le elezioni amministrative del prossimo anno.Ora vorremmo capire quali siano e prospettive della raccolta dei rifiuti a Genova e nell'area metropolitana poiche',se ci può in parte piacere la scelta di AMIU e Comune sulla differenziata spinta,continuiamo a non capire (insieme ai comitati civici direttamente coinvolti) perche' si voglia portare nell'area di Scarpino 3:biodigestore,separatore secco-umido,...quando la divisione potrebbe essere operata molto piu' a valle in impianti piu' piccoli con una selezione mirata e con meno rischi di mischiare i vari tipi di rifiuti.In secondo luogo non capiamo quanto ci vorrà eventualmente a costruire questi impianti?Con quali fondi verranno costruiti e soprattutto come si pensa di gestire la fase transitoria puntando anche a traguardare il 45% (dato peraltro largamente insufficiente ) entro la fine del 2017 per evitare la multa regionale.In terzo luogo sulla base delle disposizioni comunitarie e delle eventuali sanzioni in itinere vorremmo essere anche tranquilizzati che Genova non venga colpita da multe per i gravi ritardi accumulati nella raccolta dei rifiuti.In quarto luogo vorremmo sapere quale sia lo stato del fronte discarica alla luce dei piu' recenti rilievi in modo da capire come questi lavori siano sostenibili e quali lavori di consolidamento debbano esser eventualmente effettuati.In quinto luogo vorremo capire per quale ragione IREN,che gestisce anche inceneritori ,dovrebbe entrare nella compagine azionaria di AMIU,anche con un voto azionario maggiorato?Quali garanzie ci sarebbero di concreta attuazione di raccolta differenziata spinta e porta a porta? Quali indicazioni programmatiche stringenti verranno date dal Comune e dalla città metropolitana ad AMIU affinche' in nome dell'emergenza la "rumenta" genovese non venga dirottata verso gli inceneritori di IREN ma si punti ad una filiera del riciclo ma soprattutto del riuso e della prevenzione.Noi Verdi infatti crediamo che il futuro sia già stato disegnato da Paul Connet e da Jeremy Rifkin per una società a rifiuti zero dove l'incinerimento sparirà perche' sarà ritenuto inutile,inquinante ed antieconomico mentre ci pare che dalla confusione regnante nel Comune di Genova i rischi di una nuova via all'utilizzo dell'inceneritore sia sempre aperta ed accessibile.Lia Giribone-co-portavoce Verdi LiguriaSebastiano Sciortino-co-portavoce Verdi LiguriaAngelo Spanò-portavoce metropolitano Verdi GenovaDanilo Bruno-consigliere federale dei Verdi
lunedì 28 marzo 2016
genova e la rumenta
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