RIFLESSIONI SUL GRAVE FATTO DI CERTOSA
L'uccisione di un pensionato alla fermata del bus alla Certosa da parte di un immigrato,probabilmente in preda a sostanze allucinogene e con un elevato tasso alcolico,induce molte considerazioni.
Io credo che in primo luogo sia necessario rivolgere un pensiero alla memoria del defunto e al terribile dolore dei familiari.
In secondo luogo voglio riprendere una frase di Bonhoffer,pastore della Chiesa Confessante Tedesca impiccato da i nazisti in campo di prigionia:
"Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede,io non posso,come pastore,contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie.Io devo,se mi trovo in quel posto,saltare e afferrare il conducente al suo volante".
La frase apre infatti problemi di estrema rilevanza,che dovrebbero far riflettere tutte le forse sociali,politiche e culturali dell'area metropolitana genovese.
In primo luogo infatti bisognerà finalmente capire che Genova,come tutta l'Europa,si trova dinanzi a fenomeni migratori di dimensione mondiale,che non potranno mai essere gestiti globalmente a livello cittadino e neppure erigendo muri o imponendo inutili pratiche di espulsione di massa.
Occorre invece affrontare il problema in termini di accoglienza e di legalità,come sta cercando di fare pur tra difficoltà e contraddizioni la Giunta Doria.
Io sono infatti convinto che in primo luogo vi sia un problema,che investe l'intera area metropolitana genovese ovvero quello delle periferie,che da luogo di dormitorio se non di degrado dovranno tornare a divenire luoghi di vita e di civiltà attraverso investimenti pubblici ma soprattutto attraverso una politica di partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini di qualunque nazionalità,che vogliono contribuire a disegnare il proprio quartiere..
Bisognerà insomma fare quel "rammendo delle periferie",come viene efficacemente chiamato da Renzo Piano,affinche' zone soggette al degrado e luogo di possibile ritrovo della piccola criminalità,sia italiana che straniera,tornino ad essere zone vivibili e gradevoli della città.
A questa linea indicativa si deve associare la stesura per ogni zona a rischio dell'area metropolitana genovese di un protocollo della sicurezza e della legalità,che sono già stati sperimentati in molte città italiane, dove ad un migliore utilizzo della forza pubblica si associa una politica di rispetto della legge,di organizzazione di corsi di alfabetizzazione per gli stranieri,scambi culturali con le varie comunità,...anche perche' dalla reciproca contaminazione e conoscenza possono nascere momenti di crescita collettiva,che portino al superamento di barriere linguistiche e culturali ingiustificate e nel contempo ottenere l'isolamento di chi ,italiano o straniero,violi le leggi.
Nel contempo occorre dare finalmente una risposta alle esigenze spirituali delle comunità straniere permettendo la costruzione della moschea metropolitana,che potrebbe finalmente anche divenire una ulteriore occasione di riqualificazione per il quartiere dove potrebbe sorgere.
Bisognerà poi coinvolgere le comunità straniere nel governo metropolitano attraverso il recupero di esperienze già fatte da altre città come il consigliere aggiunto,le consulte,...per dare un ulteriore stimolo al dialogo fra le comunità nel rispetto delle leggi e soprattutto della Costituzione italiana.
Non servono quindi ,come vorrebbe il Presidente della Regione Toti, i soldati in strada ,nè espulsioni di massa ,come invoca la Lega ma una pratica di accoglienza nuova fondata sul rispetto reciproco e soprattutto realizzata in una area metropolitana,che vuole costruire insieme il proprio futuro nel rispetto della legalità e della Costituzione.
Io sono convinto che solo con queste pratiche,tornando a Bonhoffer, potremmo un giorno dire che saremo riusciti ad impedire che "il conducente di quell'auto si metta al volante" o avremo tutte e tutti insieme lavorato affinche' si riesca a "saltare e afferrarlo" ovvero tutte e tutti insieme,italiani e stranieri,avremo costruito una città migliore,sostenibile e soprattutto volta verso la terza rivoluzione industriale a zero emissioni.
Danilo Bruno tel.3292239928
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