Mondi diversi già esistonoby JLC |

Gruppi di acquisto solidale che hanno a che fare ogni settimana con zucchine bio, pannolini lavabili e spazi pubblici abbandonati del territorio. Condomini che ricompongono relazioni sociali attraverso cene. Ciclisti che si ostinano a creare ogni giorno una città a misura di tutti e tutte. Associazioni che accompagnano bambini e bambine di origine migrante nel loro percorso scolastico e nell'universo della lettura.Spazi sociali che difendono luoghi pubblici con appuntamenti teatrali, caffetteria equosolidale, ciclofficina e miloghe.
E ancora: ex cinema abbandonati sottratti ai casinò e restituiti alla vita di quartiere. Università popolari che ragionano di finanziarizzazione dell'economia e di audit del debito pubblico delle città. Cooperative sociali che si mettono in gioco con comunità di rom per fare percorsi di riciclo e altre cooperative che fanno dell'agricoltura sociale insieme a ragazzi con disabilità uno strumento per vivere in modo diverso la vita quotidiana. Gruppi di donne che occupano uno stabile abbandonato in periferia per promuovere un progetto di accoglienza abitativa e sociale al femminile e gruppi di donne che, invece, ripensano e studiano storia e archeologia per mostrare principi e pratiche con cui ribaltare la relazione uomo/donna e quella con l'ambiente naturale qui e ora...

Questo e molto altro abbiamo messo in comune sabato in un fantastico stralcio di campagna romana interno al raccordo anulare accarezzato dal Ponentino, tra libri, cibo buono e panche in paglia. Questo e molto altro è stata la Taverna comunale "La rivoluzione ogni giorno".
Un grazie in particolare per la conversazione autogestita, intensa e piacevole a Chiara (ex Lavanderia del Santa Maria della Pietà), Michelangelo (Salvaiciclisti Roma), Sarah e Lavinia (Nuovo Cinema Palazzo), Michela (Casa delle donne Lucha y Siesta), Elisabetta e Claudia (Gas Reti di pace), Daniela (gruppo Donne Mitologiche), Claudio (Cemea del Mezzogiorno), Dario (associazione Altramente, Vittorio (Attac). Grazie a Carlo e ai ragazzi di Capodarco (per l'accoglienza e per il pranzo), ad Annalisa, Alberto e Luca, Nilde e tutti coloro che abbiamo dimenticato di nominare... per fare Comune insieme a noi in molti modi, infine, a Paolo autore di "101 Piccole rivoluzioni" (ed. Altreconomia).
Sì, la rivoluzione deve essere proprio qualcosa che ha che fare con le relazioni e la vita di ogni giorno.

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