lunedì 20 giugno 2016

sulla Giornata del rifugiato



COMUNICATO STAMPA

Il 20 giugno di ogni anno dal 2001 si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, indetta
dalle Nazioni Unite, per commemorare l'approvazione nel 1951 della Convenzione sui
profughi da parte dell'Assemblea generale dell'Onu.
“I rifugiati sono persone come tutti, ma alle quali la guerra ha tolto casa, lavoro, parenti,
amici. Le loro storie e i loro volti ci chiamano a rinnovare l'impegno per costruire la pace
nella giustizia. Per questo vogliamo stare con loro: incontrarli, accoglierli, ascoltarli, per
diventare insieme artigiani di pace secondo la volontà di Dio”. “Sono le parole di Papa
Francesco che non possiamo non condividere e apprezzare - dichiara Mohamed Saady,
Presidente Nazionale ANOLF - ”.
“L'Unione Europea deve cambiare sull'accoglienza dei rifugiati” – afferma Saady – e
certamente la proposta del Migration Compact si muove nella direzione giusta, ma è un
piccolo passo e non la soluzione”.
“Il rischio è quello di pagare i governi degli Stati di origine o di transito dei profughi perché
li trattengano lì, sul modello dell’accordo tra Ue e Turchia (da noi ritenuto inadeguato) -
continua Saady - ma l’aspetto positivo della proposta è la promozione di sviluppo e
occupazione in tutti i paesi interessati dal fenomeno affinché i loro abitanti non abbiano più
motivi di emigrare, nel rispetto della propria dignità.”
“In occasione della Giornata mondiale del rifugiato – prosegue Saady - rinnoviamo
l’appello nei confronti dell'Ue e i suoi Stati membri a: sostenere persone e organizzazioni
che si impegnano per dare ai richiedenti asilo una vita sicura e dignitosa in Europa; istituire
corridoi umanitari e dare degna accoglienza ai minori non accompagnati che hanno perso le
loro famigliestanziare finanziamenti Ue per i paesi che accolgono i rifugiati; offrire canali
sicuri e legali ai richiedenti asilo”. “E ancora: integrare i rifugiati nel mercato del lavoro,
garantendo parità di condizioni e di retribuzione per i lavoratori locali e gli altri lavoratori;
investire nei servizi pubblici e nella crescita economica a vantaggio delle comunità locali e
di tutte le persone, indipendentemente dalla loro nazionalità.”
“Certamente come ANOLF – conclude Saady – proseguiamo con impegno e dedizione il
nostro lavoro di accoglienza, ascolto e mediazione culturale.”

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