Vicesindaco Genova, ribalta la sussidiarietà verso la Regione
Piano Casa, Bernini: "Non rilancia l'edilizia ma gli avvocati"
mercoledì, 09 dicembre 2015
GENOVA - "Non è detto che la deregulation porti a incrementi dell'attività edilizia, il nuovo 'Piano Casa' della Regione Liguria non ha nemmeno un limite temporale di valutazione, di solito le misure anticicliche ce l'hanno, uno dei principali elementi di criticità".
Così il vicesindaco di Genova e assessore comunale all'Urbanistica Stefano Bernini a Palazzo Tursi durante i lavori di commissione critica le modalità con cui è stato varato il nuovo provvedimento della Giunta Toti per rilanciare il settore edile in Liguria. "Di fatto con il 'Piano Casa' arriviamo al ribaltamento della sussidiarietà trasferendo dai Comuni alla Regione la potestà di regolamentazione urbanistica - denuncia Bernini -, la potestà di decidere come utilizzare il proprio territorio, il 'Piano Casa' trasferisce alla Regione tutte le scelte".
"L'ultima parola su tutto viene messa nelle mani della burocrazia regionale - sottolinea Bernini -, capace di essere puntigliosa in alcuni casi e sulla scia delle indicazioni di maggioranza della politica regionale in altri casi, con il risultato di avere un'incongruenza di fondo". Gli altri elementi di criticità secondo il vicesindaco di Genova sono "la 'Conferenza dei Servizi' gestita dalla Regione, il fatto che il Comune di Genova utilizza la superficie agibile quando ci sono delle demolizioni-ricostruzioni-trasferimenti mentre il Piano Casa usa i volumi, la nostra normativa urbanistica prevede l'impossibilità di trasferire il costruito se non in Municipi attigui, non posso demolire a Cornigliano e ricostruire a Nervi". "I Comuni devono poter decidere dove va a 'cadere' il ricostruito - chiede Bernini -. E' un tempo troppo limitato la scadenza secondo cui entro 60 giorni dalla data di pubblicazione della legge regionale i Comuni dovranno indicare dove non sarà applicabile, servirebbero almeno 90 giorni. Il 'Piano Casa' della Giunta Toti non è coerente con la nostra pianificazione, c'è il rischio che l'unica attività ad aumentare in Liguria, non sia l'edilizia, ma quella degli avvocati con ripetuti ricorsi alla giustizia amministrativa per risolvere i problemi".
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