esidero segnalare che purtroppo nella realtà i cordoni della borsa sono molto più stretti, anzi per i piccoli agricoltori quasi sigillati.
Fatto sta che per accedere a quasi tutti i contributi del Piano di Sviluppo Rurale bisogna avere una certa dimensione aziendale, calcolata secondo tabelle rinnovate che affermano che in Liguria (!!!) devi avere settantamila metri di uliveto, oppure sedicimila metri di ortaggi, o quattrocento alveari, e via giganteggiando. Dimensioni assai consistenti, che al momento taglierebbero fuori la mia e moltissime aziende liguri, o peggio le costringerà a capriole formali, o ancora più grave a modificare sostanzialmente i propri orientamenti produttivi al solo fine di rientrare nelle tabelle.
Sui giornali avrete poi letto che per i giovani che avviano una azienda sono previsti venticinquemila e passa euro a fondo perduto e notevoli aiuti negli investimenti. Purtroppo mi consta che fare la domanda devi avere la dimensione suddetta. Avete letto bene, è proprio così. E quindi una giovane coppia che vorrebbe avviare una attività di allevamento di capre alla Vesima dovrebbe avere sessanta capre prima di poter chiedere i soldi per fare la stalla (e in nero, perché se apri la partita iva poi non puoi più chiedere i contributi di avvio attività).
Per ora noi siamo esterrefatti, poi magari ci passerà e troveremo le energie per reagire.
A ognuno di voi lascio un pensiero - scusami se sarà doloroso, ma mi pare necessario: queste nefandezze spacciate per “aiuti ai giovani agricoltori” sono solo un esempio del modo di gestire – spesso indirizzandolo verso le mani meno meritevoli e le tasche più capienti - molto denaro che proviene anche dalle tue tasse.
Saluti
Dario Patrone
Il giorno 27 novembre 2015 20:26, elenpeace@tiscali.it [ambiente_liguria] <ambiente_liguria@yahoogroups.com> ha scritto:
http://www.terranuova.it/Orto-e-Giardino/Piani-di-sviluppo-rurale-pronti-attenti-via
26 NOVEMBRE 2015
PIANI DI SVILUPPO RURALE: PRONTI ATTENTI VIA!
Approvati anche gli ultimi Psr delle Regioni italiane, partono i finanziamenti per più di 20 mila giovani agricoltori e 27 mila operatori. Un'opportunità da non sprecare per far ripartire l'agricolturaFinalmente ci siamo! Dopo quelli della scorsa settimana relativi a Basilicata, Calabria e Campania, la Commissione Europea ha completato ieri la maratona di approvazione dei Psr, i Piani di sviluppo rurale italiani, licenziando i Piani delle Regioni Puglia e Sicilia. Tutti i 23 Psr italiani (21 regionali, quello nazionale ed il Programma per la Rete Rurale) sono stati così approvati, per un ammontare complessivo di 20,87 miliardi di €, dei quali 10,44 provenienti dal bilancio dell'Unione Europea per lo sviluppo rurale e 10,43 da fondi pubblici italiani nazionali o regionali, con un ulteriori investimenti previsti da fondi privati. Si aprono così nel concreto nuove opportunità per l’agricoltura biologica e l’agricoltura sociale.Come per tutti i Psr, anche gli ultimi programmi approvati rispondono ai problemi economici, ambientali e sociali presenti nelle zone rurali delle diverse Regioni, con interventi volti a migliorare la biodiversità agricola anche attraverso il mantenimento e la conversione all’agricoltura biologica, a prevenire l'erosione del suolo e gestire le acque, lottare contro i cambiamenti climatici, conservare e ripristinare gli ecosistemi agricoli degradati, ristrutturare e ammodernare le aziende.
Considerando tutti i 23 Psr nazionali o regionali italiani, più di 20 000 giovani agricoltori riceveranno un sostegno per lanciare le loro aziende, 27 000 operatori otterranno un sostegno agli investimenti per modernizzarle e ristrutturarle, il 17% dei terreni irrigati passerà a sistemi più efficienti, e saranno creati più di 3 000 posti di lavoro attraverso strategie di sviluppo locale LEADER.
Di seguito è possibile scaricare le schede informative degli ultimi programmi approvati:Per informazioni: http://www.sinab.it/node/20253di Dario Scacciavento
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