martedì 31 maggio 2016

Genova e un pollo mutante

Pollo antiOGM al basilico

by maomao comune
Nei nuovi appalti "verdi", quelli con "più biologico", delle mense scolastiche di Genova, la formula che tranquillizzava le mamme sull'alimentazione Ogm free era stata modificata in silenzio dalla Stazione Unica Appaltante, quella che per i Comuni più grandi gestisce il flusso di milioni di euro di spesa pubblica. Grazie alla sostituzione di due sole righe, nel 2016 il pollo vietato negli anni precedenti era diventato regolare. Se ne potevano servire due tonnellate la settimana. Allora le mamme della Rete Commissione Mensa hanno messo a punto una ricetta speciale per bandire dalle mense scolastiche cittadine il pennuto alimentato con mangimi geneticamente modificati. In esclusiva per i lettori di Comune-info, una di loro racconta tutti i segreti di un piatto genovese molto atipico. Una storia del tutto originale che potreste replicare ovunque
no_pollo
Immagine tratta da homeromx
di Sabina Calogero 
INGREDIENTI:
  • (*) Normative comunitarie in vigore
    (*) 2 tonnellate di pollame d'allevamento (a settimana)
    (*) S.U.A. stazione unica appaltante
    (***) Stratagemma segreto, pistola fumante, pizzico di fortuna.
    (**) Mamme incavolate in dose sufficiente
(reperibilità: *facile **media ***difficile)
TEMPO DI ESECUZIONE: 6 mesi                     DIFFICOLTA': media
Per bandire dalle mense scolastiche di un'intera città i polli cresciuti ad OGM ci vuole una ricetta speciale. Questa è la storia della ricetta messa a punto dalle mamme della Rete Commissioni Mensa Genova . E', quindi, una ricetta al basilico. Ora che esiste una Rete Commissioni Mensa Nazionale, però, potrebbero spuntare anche varianti, tanto per dire, alla polenta, o ancora più difficile, al peperoncino: perchè il muro delle normative proOGM potrebbe avere più brecce di quante, al momento, ne possiamo immaginare.
Ovvero: come fare mandar giù gli OGM, e incrementarne il mercato, in una nazione che non li vuole. E rifilarli anche alle scuole.
A Genova i capitolati per le mense scolastiche, anno dopo anno, da tempo immemore riciclano le stesse note introduttive generali; l'art. 34 ha sempre liquidato in poche righe la questione OGM citando l'ottimo “principio di precauzione”. La dicitura di due righe (è importante imparare a memoria la formula, perché se poi si sbagliano le parole delle formule magiche, si sa come può andare a finire) scaricabile dal sito del Comune, recita: “possono essere impiegati solo alimenti per i quali in qualsiasi fase del processo produttivo non vengano utilizzati OGM”. Si richiedono quindi filiere OGM free (non è una trovata genovese, ma di diverse attente amministrazioni, sparse per l'Italia).
Nel 2016, però, nelle cucine delle mense genovesi cominciano ad arrivare polli e tacchini senza la consueta etichetta “alimentazione priva di OGM”. E' un'etichetta ormai reperibile anche in grandi supermercati nazionali (con un rincaro di circa il 25% rispetto al pollame “convenzionale” - oggi viene infatti definito “convenzionale” il bestiame nutrito ad OGM, come se fossero dodicimila anni che si alleva con mangimi transgenici, e non viceversa). I Commissari Mensa segnalano l'irregolarità, ma, diversamente dagli anni precedenti, il Servizio Ristorazione fa orecchie da mercante.
Dopo la consueta sfinente trafila di segnalazioni e silenzi (la tipica “marinatura prolungata del cittadino”), arriva dal Servizio Ristorazione Comunale una mail che allega, senza aggiunger parola, un documento firmato da una delle più grandi ditte italiane produttrici di pollame: “Il prodotto non contiene né deriva da proteine o DNA OGM”. Quindi, non mangia OGM? La domanda è semplice e la risposta sembra ovvia, ma non lo è affatto: tanto che due tecnici di una importante ditta di certificazione del biologico, contattati in via informale dalle mamme, danno interpretazioni opposte. Il Comune, invece, la fa facile: il prodotto è OGM free, quindi ovviamente accreditato; la Rete è accusata di allarmismo e disinformazione.
Le Commissarie però hanno mangiato la foglia (di basilico), insistono e ottengono dalla ditta la dichiarazione che (altro che filiera OGM free): il pollo mangia OGM, notte e dì (circa 50 notti, poi viene macellato: un animale di 2,5 kg è il risultato della trasfomazione in carne di 5 kg circa di granaglie transgeniche). Per le norme comunitarie (delle quali divengono esperte in poco tempo, potenza dei Mb scaricati di notte, mentre i bambini dormono), ciò però non significa “essere derivato da” OGM. Gli animali che mangiano il prodotto di 180 milioni di ettari mondiali coltivati ad OGM ed irrorati a glifosato, spiega il legislatore, non “derivano” da OGM bensì li trasformanofacendoli praticamente scomparire. E l'impatto del ciclo produttivo antecedente a questa “scomparsa” nello stomaco degli animali non deve riguardare il consumatore.
“Comunque,” si tranquillizzano le mamme a vicenda, “è scritto: vietato usare in qualunque fase di produzione etc”...e vanno a rileggere bene, anche se la formula la sanno tutte a memoria. Ma la formula non dice così, anzi non dice PIU' così, perché qualcuno, in segreto, nei nuovi appalti (quelli “verdi” e con “più biologico”, stando a quanto recita la propaganda), anno 2016, ha provveduto in silenzio a modificare, su oltre 200 pagine, proprio e solo quelle due righe, che un tempo volevano precauzionalmente tutelare i bambini. La formula magica versione 2016 dice “sono vietate derrate derivate da OGM”!!
Grazie alle due righe (variate dalla inavvicinabile “Stazione Unica Appaltante”, che per i Comuni più grandi gestisce il flusso di milioni di euro di spesa pubblica per scuola, sanità, edilizia, trasporti etc.) il pollo vietato negli anni scorsi, ora si serve a due tonnellate a settimana, ed è diventato regolare. La grande ditta ha un nuovo mercato genovese:la filiera più qualificata (noOGM) andrà solo in alcuni supermercati, quella “convenzionale” (siOGM) finalmente potrà entrare nelle scuole dalla porta principale.
little girl eating lunch
Esecuzione della ricetta:
aggiungere pistola fumante e pizzico di fortuna,
mescolare forte e servire caldo
Perfino la più moderata delle cinque mamme, davanti all'evidenza del ritocco doloso del capitolato, si incattivisce. E ha ragione, perché allo stesso (elevato) costo dell'anno scorso, quest'anno i suoi bambini mangiano un pollo peggiore e meno sicuro. Oltre che i transgenici, la “liberalizzazione” riguarda anche farine e scarti animali (derivati da pelli, sangue, collagene di vari animali, oltre a farine di pesce, nei mangimi: novità per il pollame, circolare italiana 2015 da aggiornamento norme UE post emergenza mucca pazza link). E' proprio la mamma/ex moderata, ora incattivita, che per prima ha la curiosità di andare a spulciare, senza troppe speranze, tra i poderosi allegati tecnologici, cibo per cibo. E qui il pizzico di fortuna era necessario. Perchè l'ingnota mano si è....dimenticata!! La Rete è fra il ridere e il non crederci. Si sono dimenticati di variare anche gli allegati!!Rimane, per una svista (ma solo per il polli, non per i bovini) in vigore per i prossimi anni il veto ai mangimi OGM e anche alle farine animali, pur concesse dalle nuove disposizioni europee.
Un bel pasticcio alla genovese: il Servizio Comunale, riconosce a maggio che il pollo è fuori norma, obbliga tutte le ditte a servire pollo nutrito con mangimi no OGM e senza farine e derivati animali... testimoniando di fatto (magari non troppo volentieri) che le amministrazioni locali possono introdurre norme più cautelative verso i cittadini, con buona pace di Bruxelles.
Difficile continuare a sostenere il contrario; più facile replicare la ricetta altrove.

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