Catena umana in bici a Parigi, domenica 29 novembre (foto di Francesco Martone)
di Carlos Taibo*
Non mi aspetto nulla dal vertice sul clima che si svolge a Parigi (qui il dossier sul vertice Onu del clima Cop21, "Il bivio di Parigi"). Nel migliore dei casi sarà partorita qualche misura ad uso dei media che, grazie all'impegno di fare del clima un affare, in qualche modo forzerà le regole del gioco dell'incipiente capitalismo verde. Nel frattempo, ci prepareranno a subire l'ecofascismo al quale iniziano a lavorare.
Sono fermamente convinto che nessuno dei problemi legati al cambiamento climatico e all'esaurimento delle materie prime energetiche, troverà una soluzione all'interno del capitalismo. E poiché l'intenzione di lasciarci alle spalle quest'ultimo - e, con esso, la crescita e la complessità - è, oggigiorno, minoritaria, la cosa più facile è che ci avviciniamo, a marce forzate, al collasso.
Global March a Roma (foto di Riccardo Troisi, Comune)
Di fronte a tale orizzonte non è rimasto che denunciare il macabro gioco dei nostri responsabili politici che, da sempre sottomessi agli interessi predatori del capitale, si ostinano a sostenere un sistema profondamente ingiusto e assolutamente aggressivo in ogni suo livello.
Il nostro dovere non può essere altro che quello di organizzarci dal basso, dall'autogestione, dalla demercificazione, dalla de-patriarcalizzazione, dall'azione diretta e dal reciproco sostegno.
Buenas compañías (buone compagnie) per il dopo collasso.
* Carlos Taibo, scrittore e docente a Madrid, è uno dei più noti teorici e sostenitori del movimento della decrescita in Spagna. Le sue tesi sono «orgogliosamente anti-capitaliste», anti-patriarcali e internazionaliste.
Traduzione di Daniela Cavallo per Comune
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Il cambiamento climatico esiste ed è molto grave. Per evitare che il pianeta continui a riscaldarsi occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, conseguenza del sistema di produzione e consumo di combustibili fossili
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