In nome del “popolo inquinato” STOP ALL’ITALIA DEI VELENI
Facciamo pressione sul Parlamento Italiano che corregga la legge sui reati ambientali. Purtroppo noi cittadini paghiamo quotidianamente la mancanza di una legge chiara sui crimini che colpiscono l’ambiente.
Indirizziamo la nostra petizione al premier Renzi, al Presidente della Camera Laura Boldrini, al Presidente del Senato Piero Grasso perchè Parlamento e governo intervengano per dire STOP ALL’ITALIA DEI VELENI
In questi giorni il Parlamento Italiano dovrà approvare una legge sui reati ambientali. Purtroppo noi cittadini paghiamo quotidianamente la mancanza di una legge chiara sui crimini che colpiscono l’ambiente e, di conseguenza, la salute di tutti noi.
Dall’Ilva di Taranto alla “terra dei fuochi” tra Napoli e Caserta, dalla mega-discarica di Bussi in Abruzzo all’area ex-Caffaro di Brescia, l’Italia è disseminata di immense aree contaminate da veleni industriali e da rifiuti tossici.
Nell’aria, nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque superficiali e sotterranee di questa “Italia dei veleni” sono stabilmente presenti quantità elevatissime, largamente superiori alle soglie di legge e di rischio sanitario, di metalli pesanti, idrocarburi e altre pericolose sostanze inquinanti, che costituiscono un danno ormai accertato per la salute di milioni di cittadine e cittadini.
E’ ora che il nostro Parlamento ascolti le istanze di noi “popolo inquinato” e affronti adeguatamente questa drammatica realtà.
Per avviare un “green new deal”, che metta l’ambiente, la sua tutela e la sua valorizzazione come fattore di uno sviluppo duraturo e sostenibile al centro delle politiche pubbliche.
Per questo noi rivolgiamo il nostro appello al premier Renzi, al Presidente della Camera Laura Boldrini, al Presidente del Senato Piero Grasso perché in tempi rapidi:
- si approvi una legge sui delitti ambientali che corregga i gravi limiti del progetto approvato alla Camera dei Deputati ( e in particolare elimini la necessità di dimostrare l'irreversibilità del disastro ambientale) e che, recependo correttamente la Direttiva europea 2008/99, definisca fattispecie specifiche di reato per tutti i comportamenti dolosi (inquinamento industriale, trasporto e smaltimento illegale di rifiuti…) che danneggiano l’ambiente e la salute delle persone;
- si istituisca un “fondo” pubblico, alimentato con contributi obbligatori a carico di tutte le aziende che trattano sostanze tossiche, con cui finanziare la bonifica delle aree contaminate; si destinino in via prioritaria i fondi strutturali europei per progetti di bonifica di aree contaminate di riconversione ecologica dei siti industriali più inquinati;
- si dia piena attuazione della Direttiva europea sulla responsabilità ambientale (2004/35), che prevede l’obbligo di riparazione per chiunque procuri un danno ambientale e che in Italia, a causa di una legge di recepimento del tutto insufficiente, è largamente inapplicata.
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