mercoledì 23 luglio 2014

UNA LEGGE ...UN ABUSO EDILIZIO

Legge salva-abusivismo: alla Camera il Pd senza più alibi

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Alla Camera sta cominciando l'esame di un disegno di legge già approvato dal Senato- contrari solo Sel, Cinquestelle e Lega - che ha un unico e molto preciso obiettivo: ostacolare le demolizioni di immobili abusivi ordinate dalla magistratura e in attesa di esecuzione.
Questa norma salva-abusivismo è scarna e apparentemente banale: fissa una gerarchia di abusi dal più grave - immobile realizzato da un camorrista - al più "leggero" - semplice casa abusiva - e stabilisce che per procedere alla demolizione degli abusi più comuni, che sono naturalmente la grande maggioranza, debbano essere stati abbattuti tutti gli altri. Il motivo, meglio il pretesto, del provvedimento è proteggere i cosiddetti abusivi di necessità, "poveri diavoli" che abitano nella casa costruita illegalmente. Il risultato è tutt'altro: per dirne una, la legge prevede che nessun "complesso o villaggio turistico" e nessun "immobile utilizzato per lo svolgimento di attività criminali" possano essere demoliti se prima non stati abbattuti gli immobili illegali non ancora ultimati. Quanto all'abusivismo di necessità, basta notare che è piuttosto raro che un mafioso o un camorrista conclamati firmino con nome e cognome un abuso, mentre è frequentissimo che i "poveri diavoli" siano prestanome di diavoli meno poveri e che queste "prime case" abusive - specie nelle zone a vocazione turistica - vengano in realtà affittate in nero a 1000 o 2000 euro a settimana.
Del resto, per capire il senso di questa legge basta rifarne la storia. Il testo nasce dall'ennesimo tentativo di un gruppetto di senatori campani di riaprire le porte al condono edilizio. Per loro tre sanatorie generalizzate in meno di trent'anni (1985, 1994 e 2003, le ultime due fatte da governi Berlusconi) non sono bastate, non hanno distrutto sufficiente territorio e aggravato nella giusta misura l'insicurezza abitativa che vede centinaia di migliaia di italiani vivere in case costruite illegalmente e anche per questo costruite male. Si può fare di più e di peggio, questa la loro battaglia, si può per esempio come nel caso in questione introdurre norme bizantine per le quali le demolizioni sono di fatto rese impossibili.
Questo gruppetto di "volenterosi", capeggiato dall'ex-ministro della giustizia Nitto Palma, a oggi aveva sempre fallito l'obiettivo. Ma in questa legislatura ha trovato, almeno in Senato, l'insospettabile appoggio di alcuni parlamentari del Pd come Cuomo e Capacchione, e così dove non è riuscito il Parlamento 2008-2013 a maggioranza berlusconiana, rischia di riuscire - varando una legge che non è un nuovo condono ma una sorta di mordacchia alla repressione dell'abusivismo - questo Parlamento delle larghe intese.
Ora però alla Camera, dove con Sel e Cinquestelle dispone di oltre i due terzi dei seggi, il Partito Democratico non ha più alibi. Da anni il centrosinistra è schierato contro l'abusivismo edilizio e contro i condoni, adesso deve decidere da che parte stare. L'abusivismo ha provocato ferite inguaribili all'ambiente e al paesaggio. Secondo le stime di Legambiente, oltre il 20% di tutte le case costruite nel Sud negli ultimi decenni è illegale: un business colossale, che in molti casi è gestito in prima persona dalle ecomafie e che ha evaso tasse per miliardi. Proprio la Campania, terra d'origine dei fautori della norma salva-abusivismo, è probabilmente la regione in cui il mattone illegale ha imperversato di più, letteralmente sfigurando città e campagne, coste e sponde fluviali: basti pensare a migliaia di case illegali sorte sulle pendici del Vesuvio, dove l'alto rischio vulcanico imporrebbe di non tirare su nemmeno un metro cubo, o all'isola d'Ischia dove la magistratura ha ordinato - e con questa legge si vedrebbe impedite - centinaia di demolizioni.
Contro tutto questo il centrosinistra e il Pd si erano sempre battuti, almeno in Parlamento, e ancora di recente esponenti autorevoli del Partito democratico - a cominciare dal presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci - hanno ribadito la totale indisponibilità verso qualunque norma salva-abusivismo. Ora la prova decisiva: se alla Camera, dove insieme a Sel e Cinquestelle possono contare su una larga maggioranza assoluta, voteranno la legge che ferma le demolizioni, vorrà dire che i Democratici nell'era renziana hanno cambiato bandiera.

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