Posti di lavoro “verdi”, una via per uscire dalla crisi
Per ‘posto di lavoro verde’ si intende qualsiasi attività professionale che aiuta a tutelare l’ambiente e a lottare contro i cambiamenti climatici, contribuendo al risparmio energetico e delle materie prime, promuovendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, riducendo i rifiuti e l’inquinamento o proteggendo la biodiversità e gli ecosistemi.
Lo sviluppo di modelli di produzione e di consumo sostenibili genera il potenziale per la creazione di nuovi posti di lavoro e per la trasformazione di quelli già esistenti in posti di lavoro verdi di qualità, infatti gli studi indicano che gli investimenti in un’economia sostenibile creano e mantengono numerosi posti di lavoro sia nei settori emergenti che in quelli tradizionali. Ilcircolo virtuoso dei posti di lavoro “verdi” ha quindi unimpatto positivo sull’occupazione.
Dal 2008 sono stati creati numerosi posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili. Nel periodo 2009/2010 il settore contava circa 1 milione di posti di lavoro che si sono rivelati resistenti alla crisi. Anche tra il 2010 e il 2011 si è registrata una crescita, che ha portato a un totale di 1.186.000 posti di lavoro. Se l’Europa adotterà ambiziose politiche per far fronte ai cambiamenti climatici il potenziale del settore verrà maggiormente rafforzato. Nel 2011, la Commissione europea ha calcolato che si potrebbero creare altri 3 milioni di posti di lavoro entro il 2020, e che si potrebbe arrivare a 6 milioni entro il 2050 se si raggiunge l’obiettivo di ricavare il 100% dell’energia da fonti rinnovabili.
Una migliore efficienza nell’uso delle risorse potrebbe creare tra 1,4 e 2,8 milioni di posti di lavoro in Europa. Inoltre, qualcosa come 14,6 milioni di posti di lavoro dipendono direttamente dagli ecosistemi e dalla biodiversità, basta pensare alla silvicoltura, all’agricoltura e alla pesca. Rinverdire questi settori significherebbe aumentare l’occupazione.
L’Europa può mantenere la sua leadership globale solo se investe da subito in un’economia sostenibile, se si adotta una legislazione ambientale lungimirante e si dà la priorità al clima e alla protezione ambientale nel suo bilancio. In questo contesto, i Verdi del Parlamento europeo hanno promosso la strategia RISE, Rinascita Industriale per un’Europa Sostenibile, che si propone di utilizzare la sostenibilità come leva per incrementare la competitività globale dell’Europa e per creare posti di lavoro verdi e di qualità.
Tuttavia,i costi delle materie prime e dell’energia consumata nei processi di produzione sono spesso assai più elevati del costo del lavoro. Va da sé che il risparmio sull’energia e sulle materie prime, che è uno degli obiettivi principali del rinverdimento delle imprese, apporterà vantaggi competitivi per il futuro.
I Verdi sono stati incaricati di elaborare, per conto del Parlamento europeo, una strategia volta a massimizzare l’ efficienza nell’uso, nel reimpiego e nel riciclaggio delle risorse per creare occupazione, stimolare la competitività e tutelare l’ambiente.
I Verdi sono stati incaricati di elaborare, per conto del Parlamento europeo, una strategia volta a massimizzare l’ efficienza nell’uso, nel reimpiego e nel riciclaggio delle risorse per creare occupazione, stimolare la competitività e tutelare l’ambiente.
Per noi Verdi è indispensabile che i posti di lavoro verdi offrano un lavoro dignitoso che garantisca protezione sociale, reddito sufficiente, condizioni di lavoro sane, rispetto dei diritti dei lavoratori e partecipazione dei cittadini alle decisioni che influiscono sulle loro vite, e la parità di genere anche sul lavoro. Lo testimoniano, per esempio, due iniziative proposte da europarlamentari verdi: una risoluzione sull’impatto della crisi economica e finanziaria sull’uguaglianza di genere e i diritti della donna e una proposta di iniziativa per promuovere l’equilibrio di genere nei settori dominati dalla presenza maschile.
Un esempio concreto di come i posti di lavoro “verdi” possanorisollevare economie in difficoltà si può riscontrare nel caso del remoto villaggio di montagna di Anavra, nella Greciasud-orientale, che ha captato appieno il potenziale occupazionale della transizione verde. Tra il 2000 e il 2010 il tasso di disoccupazione del luogo è sceso a zero, la popolazione è quasi raddoppiata, da 350 a 550 abitanti, e la qualità di vita degli abitanti è migliorata.
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