mercoledì 4 novembre 2015

fratelli d'Italia:non parlare ma leggere e meditare i segni dello squallore


"Solo per due campi nomadi spesi 80 mila euro"

Rosso e Balleari, la denuncia: "Genova paga la luce ai rom, ma non aiuta i suoi poveri"

mercoledì, 04 novembre 2015
Rosso e Balleari, la denuncia: "Genova paga la luce ai rom, ma non aiuta i suoi poveri"
GENOVA - "La giunta Doria non ha soldi per i nuovi poveri del nostro Paese, però paga la bolletta della luce ai rom". La polemica stavolta arriva da Matteo Rosso, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale ligure, e Marco Balleari, vicepresidente del consiglio comunale di Genova.
Balleari ha chiesto agli uffici di Tursi i dati sulle utenze dei due campi rom a Bolzaneto e Molassana, quest'ultimo sgomberato il 19 maggio perché in area esondabile sul Bisagno. "La scoperta è stata sconcertante - riferiscono - nei primi nove mesi di quest’anno, sono stati spesi circa 60 mila euro di luce, bollette generosamente saldate dal Comune, ergo dai cittadini genovesi probabilmente attraverso le proprie cartelle della Tasi"
Solo per il campo di Bolzaneto il Comune ha sborsato 57 mila euro.Rosso e Balleari stimano che "facilmente raggiungeremo quota 80 mila euro a fine anno". Una scoperta che alimenta nuovi malumori: "Una cifra davvero da capogiro soprattutto se la confrontiamo con le sempre maggiori ristrettezze di cassa manifestate dalla stessa amministrazione comunale genovese quando si chiedono aiuti e sostegni a famiglie genovesi in difficoltà, magari con un disabile a carico, per cui i tempi d’attesa per una prima casa di edilizia pubblica sono di mesi se non di anni".
Infine, la proposta: "Visto che dalle stime di Arte Genova con meno di 20 mila euro si potrebbe ristrutturare un appartamento e assegnarlo a una famiglia che ne ha fatto richiesta da anni, proponiamo di ristabilire un po’ di giustizia sociale facendo pagare ai rom ciò che consumano e destinare uguali importi a quelli spesi annualmente dal Comune per le loro bollette alla ristrutturazione di immobili a canone agevolato. Almeno così non si farebbero più figli e figliastri, quando i figliastri sono sempre i soliti: i genovesi che pagano le tasse».

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