giovedì 12 novembre 2015

olio di oliva:la truffa avanza

Olio d’oliva venduto come extra-vergine, l'inchiesta passa alle procure delle zone di produzione

A Palestinian worker throws olives into
mercoledì 12 novembre -Oltre al reato di frode in commercio, le sette grandi aziende che hanno venduto olio vergine di oliva anziché extra-vergine sono accusate dal pm Raffaele Guariniello e dal procuratore capo Armando Spataro di“vendita di prodotti industriali con segni mendaci atti ad indurre in inganno il compratore sulla qualità del prodotto”, un reato punibile con una reclusione fino a due anni.
Questa seconda contestazione ha tolto la competenza alla Procura di Torino nella quale era nata l’indagine: gli atti sono quindi trasferiti alle Procure di Firenze,GenovaSpoleto e Velletri che hanno competenza sulle zone nelle quali i sette marchi indagati vengono prodotti.
I sette marchi sono: Carapelli, Santa Sabina, Bertolli, Sasso, Antica Badia, Primadonna (confezionato per Lidl) e Coricelli.
martedì 10 novembre - Olio d’oliva venduto come extra-vergine, è questa la frode alimentare scoperta dal pm Raffaele Guariniello che ha iscritto nel registro degli indagati per frode in commercio i responsabili legali di sette aziende produttrici di olio: CarapelliBertolliSassoCoricelliSanta SabinaPrima Donna e Antica Badia.
La Procura di Torino ha fatto analizzare al laboratorio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli alcuni campioni di bottiglie prelevate nei supermercati dai carabinieri del Nas e ha scoperto che l’olio commercializzato come extra-vergine era, in realtà, semplice olio di oliva meno pregiato e, soprattutto, meno costoso.
L’inchiesta è scaturita dopo la segnalazione della rivista a tutela dei consumatori Il Test che nello scorso mese di giugno aveva fatto analizzare 20 bottiglie di olio extravergine fra le più diffuse nei punti vendita nazionali. Quasi la metà delle bottiglie (9 su 20) erano state bocciate dall’esame organolettico. L’instancabile pm torinese ha deciso di fare lo stesso e sette marchi ora dovranno rispondere di frode in commercio. Dell’indagine è stato informato anche il ministero delle Politiche agricole.
Via | La Stampa 

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