mercoledì 27 agosto 2014

SALVIAMO IL LUPO

NOTIZIE

Un coordinamento al servizio di persone e grandi carnivori

Gli uomini hanno dimenticato come si convive con i predatori – se i due mondi vengono in contatto scaturiscono spesso conflitti. © Tambako_the_Jaguar, flickr
I grandi carnivori – orso, lupo e lince – sono in avanzata in tutta Europa. Ciò porta sempre più spesso a conflitti con l’uomo, soprattutto nel territorio alpino. Un coordinamento transnazionale può contribuire a una convivenza armonica.
La persecuzione diretta, la distruzione dell’habitat e la scomparsa delle prede avevano provocato una forte diminuzione, localmente fino alla scomparsa, delle popolazioni di orsi, linci e lupi in Europa. Lentamente i grandi carnivori stanno ora tornando nei loro vecchi territori. Alcuni progetti di reintroduzione o trasferimento sono stati coronati da successo in alcune regioni. Si è così giunti alla situazione attuale, che vede la presenza di almeno una specie di carnivori in 21 Stati membri dell’Unione europea. In particolare il territorio alpino offre tutti i presupposti per il consolidarsi della presenza di carnivori e rappresenta un anello molto importante per la biodiversità di tutto il continente. Quanto più vasta è la distribuzione di una specie su un territorio, maggiori sono infatti le sue possibilità di sopravvivenza.

Una convivenza conflittuale

Il ritorno di orsi, lupi e linci comporta tuttavia nuove sfide. In alcuni casi i conflitti sono inevitabili, dal momento che l’espansione di queste specie interessa aree in cui i predatori erano scomparsi da più di un secolo. Nel corso degli anni è così andato perso il bagaglio di esperienze che consentiva una convivenza con i grandi carnivori. Ciò porta spesso a situazioni conflittuali, come documentano le più recenti notizie giornalistiche dai Paesi alpini. Così ad esempio nella Svizzera orientale, dove da un paio di anni un branco di lupi si è insediato nella regione del Calanda. Gli avversari del lupo si sono ultimamente organizzati, riferisce Anita Mazzetta del WWF Grigioni: “Essi presentano le loro richieste radicali che vengono riprese dalla politica. Sono però soprattutto i media a riscaldare gli animi, riportando notizie in termini sensazionalistici e senza alcun approfondimento analitico”.
Anche in Francia il lupo non gode di buona reputazione, in particolare tra gli uomini di età avanzata provenienti dalle regioni urbane. Questo risulta da una ricerca del 2013 dell’istituto di sondaggi francese IFOP. La mancanza di accettazione sociale si rispecchia anche nella politica francese: nel luglio 2014 è stato presentato un disegno di legge che consentirebbe agli allevatori di sparare ai lupi senza troppe complicazioni.
In Italia è sotto i riflettori dei media un’orsa che ha difeso la propria prole nei confronti di un cercatore di funghi. Le amministrazioni locali la definiscono un’orsa “problematica”, nonostante manchino prove scientifiche in tal senso. Ora è prevista la cattura della madre, mentre i due piccoli dell’età di sette mesi rimarranno soli in libertà.

È necessaria una mediazione transnazionale

Per rendere possibile una convivenza a lungo termine tra uomo e predatori in aree densamente abitate, occorre prendere sul serio le preoccupazioni e i timori delle persone. A tal proposito, la Commissione europea ha istituito una nuova piattaforma che si propone di coinvolgere tutti i soggetti interessati – agricoltori, cacciatori, proprietari rurali, ma anche ricercatori e ambientalisti – per favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche. “Noi dobbiamo trattare i nostri vicini naturali con rispetto, ma anche tener conto degli interessi di coloro che sono direttamente interessati da un rapporto di prossimità con i predatori”, ha affermato il commissario europeo per l’ambiente Janez Potočnik. Scopo della piattaforma è di mitigare o disinnescare i conflitti che rischiano di deflagrare.
Anche la CIPRA puntualizza in una lettera aperta ai ministri dell’ambiente degli Stati alpini che una convivenza tra uomo e predatori può essere pacifica solo ricorrendo a un coordinamento transnazionale. E il quadro di riferimento in tal senso non può che essere offerto dalla Convenzione delle Alpi.

Fonte e ulteriori informazioni: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-648_en.htm (en),

Nessun commento:

Posta un commento