La grande lezione (politica) della Germania sui profughi
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Angela Merkel stringe la mano dei profughi ospitati in un centro di Heidenau, il presidente della repubblica tedesca viene fotografato mentre sorride a una donna richiedente asilo che tiene in braccio un neonato.
In altri tempi, in altre occasioni sarebbe facile etichettare queste immagini come demagogiche e buoniste. Non nella Germania che ha deciso di accogliere tutte le domande dei profughi siriani, sospendendo in questo modo l'odiato trattato di Dublino che regola il diritto d'asilo.
Il gesto epocale della Germania zittisce in un solo colpo il populismo a tratti xenofobo che colora di nero l'Europa: movimenti politici che si richiamano alla destra o che comunque cavalcano la paura dei profughi chiedono di modificare la normativa europea (gli accordi di Dublino, appunto) non certo per accogliere un numero superiore di richiedenti asilo, ma per avere l'onere più leggero.
Berlino, che proprio ai paesi di frontiera come l'Italia e la Grecia chiede con insistenza di far rispettare le regole e cioè di trattenere i rifugiati che hanno diritto alla protezione umanitaria, con uno scarto politicissimo imparte una lezione aurea: il razzolare bene è altrettanto importante del predicare bene.
Nella pratica, infatti, la maggioranza delle persone che fuggono dalle guerre mediorientali desiderano arrivare nei paesi dell'Europa settentrionale, a ogni costo: basta vedere ciò che sta succedendo lungo il filo spinato che separa la Serbia dall'Ungheria. E, sempre nella pratica, questa massa di persone sta scegliendo di stabilirsi principalmente in Germania - che si prepara a diventare il paese-rifugio di 800mila profughi entro la fine del 2015.
Per Merkel si tratta di una "sfida gigantesca". E lo è. Non soltanto dal punto di vista pratico, ma soprattutto politico. La Cancelliera sa - lo dicono i sondaggi - che i tedeschi stanno dalla sua parte: il 60% è convinto che la Germania sarà in grado di assorbire quasi un milione di nuovi arrivati, il 93% è contento di accogliere i richiedenti asilo ma il 67% è preoccupato degli attacchi anti-migranti che stanno aumentando in tutto il Paese.
Ai violenti, agli xenofobi e ai neonazisti il governo berlinese sta rispondendo con una durezza estrema. "Feccia", li ha bollati il vicecancelliere Gabriel. "Non tollereremo le vili violenze di coloro che non offrono aiuto quando c'è bisogno di aiuto", ha dichiarato Merkel. Mentre il presidente Gauck, in visita in un centro di accoglienza a Berlino, ha elogiato la "Germania luminosa" che sta offrendo aiuto, tempo libero, soldi e accoglienza per affrontare un'ondata migratoria senza precedenti. Succede lo stesso in Italia e altrove dove a volte decine di persone decidono di fare irruzione negli appartamenti destinati ai rifugiati per poi bruciare i mobili nel giardino del condominio?
Facendosi fotografare con i richiedenti asilo, Merkel e Gauck lanciano un messaggio sia ai tedeschi - guardate, non sarà facile integrare tutte queste persone in poco tempo ma possiamo farcela - sia all'Europa intera dove nessun leader, per il momento, ha avuto ancora il coraggio di dare del "vigliacco" a chi partecipa alle manifestazioni xenofobe, forse per timore di perdere qualche voto. Quelle foto disinnescando qualsiasi discorso populista e pretendono che il resto del continente faccia lo stesso, senza cadere nell'inutilità dei fili spinati e dei muri. Quelle foto dicono: facciamo politica vera, tutto il resto sono chiacchiere.
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