Renzi a D’Alema: “Paradossale che chi ha ucciso l’Ulivo se ne erga a paladino”
Intervista al Corriere della Sera: “L’Ulivo è cosa diversa dall’antiberlusconismo”
Il chiarimento dovrebbe chiudere la polemica con quanti nei giorni scorsi hanno polemizzato con Renzi a proposito della equiparazione fra berlusconismo e antiberlusconismo fatta al Meeting di Rimini.
Ribadendo la bocciatura del governo di Berlusconi (“ha perso la chance di modernizzare il Paese, ha confuso il governo dell’Italia con il suo”), Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera sottolinea: “E l’antiberlusconismo – che è cosa molto diversa dall’Ulivo- ne è l’altra faccia: un movimento culturale e politico che non si preoccupava di definire una strategia coerente ed efficace per il futuro ma semplicemente di abbattere Berlusconi. Una grande coalizione contro una persona”.
Aldo Cazzullo, che lo intervista, chiede al premier: “Quindi lei non si sente antiberlusconiano?”. “Io non mi definisco contro qualcuno, mai – risponde il premier – non sono contro Berlusconi ma per l’Italia, ero per l’Ulivo, non contro gli altri”.
E qui polemizza indirettamente con D’Alema: “Oggi siamo al paradosso che chi ha ucciso l’Ulivo segandone i rami e promuovendo convegni come quello di Gargonza per rilevarne l’insufficienza si erga a paladino dell’ulivismo. Comunque – aggiunge Renzi – non è un caso se nessun governo di centrosinistra di quegli anni abbia avuto la forza di durare per una legislatura: perché stavano insieme contro qualcuno, non per qualcosa”.
Poi cita l’ex premier direttamente: “Se il governo D’Alema avesse avuto la forza di fare quello che hanno fatto Blair e Schroeder sul mondo del lavoro avremmo avuto il Jobs al vent’anni prima”.
Nessun commento:
Posta un commento