di Paolo Limonta, maestro
L'ho pensato quando ho pubblicato questa foto a gennaio dopo la strage di Charlie Hebdo. L'ho pensato ogni giorno di fronte alle continue stragi invisibili, ignorate, taciute, nascoste. Quelle che uccidono, ogni giorno, migliaia di esseri umani con la guerra, la fame, la miseria, l'egoismo, la sopraffazione, l'assoluta e continua negazione dei diritti.
Lo penso oggi guardando ancora Parigi.
Sono loro. Sono le bambine e i bambini i nostri germogli di pace. E non dobbiamo stancarci di coltivarli e di farli crescere bene. Per sottrarli alla spirale di odio, di cecità, di violenza, d'ignoranza.
Continuiamo a occuparci di loro, della loro crescita umana e culturale, dello sviluppodelle loro capacità critiche, dei loro sorrisi, dei loro sogni.
Senza stancarci ne demoralizzarci mai.
Andiamo avanti...
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DA LEGGERE |
domenica 15 novembre 2015
continuiamo a occuparci di loro
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