mercoledì 4 novembre 2015

il masterplan,il Sud e una analisi

Il nuovo paradigma del Sud nel Masterplan di Renzi

Pubblicato: Aggiornato: 
SUD ITALIA
Stampa
E così, oggi, il Governo ha reso noto il Masterplan per il Mezzogiorno, annunciato da Renzi qualche mese fa e che vede il suo primo quadro di riferimento nelle quali si "collocheranno le scelte operative che sono in corso di definizione nel confronto Governo-Regioni-Città Metropolitane sui 15 Patti per il Sud". Una vera e propria "cassetta degli attrezzi" dentro la quale è possibile già intravedere quali saranno le scelte strategiche per il Mezzogiorno, e non solo, nei prossimi anni.
Il Masterplan si articola su tre terreni fondamentali. Primo, il recupero del ritardo nell'utilizzo dei Fondi strutturali stanziati nel ciclo di programmazione europea 2007-13: la percentuale di utilizzo dei Fondi lasciata in eredità dal Governo Berlusconi era solo del 15% al 31 dicembre 2011, al 30 giugno scorso siamo arrivati all'80% e il Masterplan ha intenzione di arrivare al 100% entro il 31 dicembre prossimo. Secondo, l'avvio della Programmazione 2014-20: ad oggi sono stati approvati 49 programmi nazionali e regionali sui 50 previsti, il governo punta a far approvare anche il cinquantesimo entro fine anno. Terzo, la risposta alle crisi aziendali: con i contratti di sviluppo e gli Accordi di programma, sono state salvate situazioni di crisi di singole aziende e di aree a rischio di desertificazione industriale. Si pensi alla ex Micron di Avezzano, alla Whirlpool e alla Firema di Caserta, alla ex Irisbus di Avellino, all'Ilva di Taranto, alla ex Fiat di Termini Imerese, o agli Accordi di programma e ai Protocolli d'intesa come Taranto, le Murge, Gela, Termini Imerese, il Sulcis, Porto Torres, le cinque aree individuate in Campania.
A queste tre articolazioni va aggiunto che tra Fondi strutturali (FESR e FSE) 2014-20 pari a 56,2 miliardi di euro, di cui 32,2 miliardi di euro europei e 24 miliardi nazionali, cui si aggiungono fondi di cofinanziamento regionale per 4,3 miliardi di euro, e Fondo Sviluppo e Coesione, per il quale sono già oggi disponibili 39 miliardi di euro sulla programmazione 2014-20, stiamo parlando di circa 95 miliardi di euro a disposizione da qui al 2023 per politiche di sviluppo.
Ma cosa cambia effettivamente grazie al Masterplan per il Mezzogiorno? La risposta è semplice: la capacità di utilizzare questi fondi. Infatti il ritardo accumulato dell'ammontare di spesa dei Fondi europei al 2011 è di circa 17 miliardi. L'esperienza della Cassa per il Mezzogiorno e delle Partecipazioni Statali si è caratterizzata per il tentativo di portare dall'esterno del tessuto economico meridionale iniziative produttive che costituissero "poli" di sviluppo per il resto del territorio. Resta il fatto che "i "poli" non sono stati in grado di generare un tessuto produttivo articolato e completo e che il panorama dell'economia meridionale è rimasto a macchie di leopardo. Il Masterplan ha invece come scopo quello di ripartire dai punti di forza del tessuto economico meridionale valorizzando in maniera mirata le capacità di diffusione di imprenditorialità e di competenze lavorative promuovendo l'attivazione di filiere produttive autonomamente vitali. Quindi non più soldi a pioggia ma investimenti mirati e che creino sviluppo non più a macchia di leopardo ma in maniera estesa su tutto il Sud, senza creare aree marginali di sottosviluppo e arretratezza nella crescita. Ma il punto più importante è certamente relativo ai "15 Patti per il Sud", 8 sulle Regioni e 7 sulle diverse Città Metropolitane, nei quali si procederà su punti precisi, quindi una cabina di regia che vede direttamente coinvolte le Regioni e le Città Metropolitane dove si concepiranno le visioni, gli interventi e le relative programmazioni, creando finalmente una Governance dei processi, fornendo uno snellimenti amministrativo e definendo precise responsabilità nella attuazione del piano.
Il Masterplan si pone dunque non come la solita e ridondante pianificazione della spesa, anzi, nel suo quadro di riferimento porta non poche novità in termini strategici, potremmo parlare di un vero e proprio cambio di paradigma, che vede negli Enti Locali e nelle imprese del Mezzogiorno i principali protagonisti di una stagione che vedrà fino al 2023 una spesa di oltre 95 miliardi di euro. Ebbene, qualche settimana in più ci è voluta, e finalmente possiamo leggere quali saranno le priorità per la crescita e il rilancio del Sud. Oggi, si cambia paradigma, nei prossimi anni se il Masterplan seguirà pedissequamente le sue linee, si potrà cambiare il Sud.

Nessun commento:

Posta un commento