Disastro Roma, le supercazzole di Matteo Renzi e Ignazio Marino
Antonio Padellaro
Giornalista e scrittore
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A parte la tramutazione dell’acqua in sangue e l’invasione delle cavallette le piaghe di Roma hanno poco da invidiare a quelle d’Egitto, anche se a differenza del faraone, persona seria, qui ci tocca pure subire le supercazzole di Renzi e Marino.
Sul disastro infinito dello scalo di Fiumicino, il premier si è mosso con la consueta rapidità ed efficienza. Infatti, mentre i passeggeri si scannavano con piloti e hostess dopo giorni di attesa, da palazzo Chigi è stato trasmesso al ministro Alfano (cioè a nessuno) il seguente decisivo messaggio: “Adesso basta, caos intollerabile”.
Un po’ come Stalin che, secondo una barzelletta anticomunista dell’epoca, aveva inviato agli alluvionati del Polesine – come aiuto del popolo sovietico – una carta assorbente.
Un po’ come Stalin che, secondo una barzelletta anticomunista dell’epoca, aveva inviato agli alluvionati del Polesine – come aiuto del popolo sovietico – una carta assorbente.
Veniamo al sindaco di Roma cui il Corriere della Sera ha dedicato un paginone dove egli sostiene, senza ridere, che New York Times e Le Mondemostrano le strade della Capitale invase dai rifiuti, per “danneggiare l’Italia, in competizione con americani e francesi per le Olimpiadi 2024”. Poi una frase esoterica secondo cui Roma corre il rischio di attentati terroristici: “tutte indicazioni che abbiamo dai servizi segreti americani, come mi hanno confermato i sindaci statunitensi”. Boh. Immediata smentita dei servizi segreti, mentre sembra che il Califfo nero, Al Baghdadi, voglia candidarsi al posto del prode Ignazio. Un macello peggiore non potrà farlo.
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