Accorpamento Autorità portuale, il distinguo di Vivere Vado: “Meglio così, eviteremo altri danni”
Vado L. Tutto il savonese e comprensorio vadese compatto nella difesa dell’autonomia del porto dalla riforma che prevede l’accorpamento con Genova, ma c’è un distinguo che arriva dal gruppo Vivere Vado, che si smarca da tutti e precisa: “L’Autorità Portuale di Savona ha penalizzato pesantemente la Comunità Vadese avvantaggiando altri interessi. Il progetto della piattaforma portuale è stato una violenza contro il territorio ed è stato perseguito dall’Autorità Portuale con successivi interventi che hanno oltrepassato i limiti della buona amministrazione. Ricordiamo che il progetto, quando fu lanciato, doveva essere totalmente autofinanziato ed invece grava per oltre 350 milioni di euro (con le opere accessorie) sui cittadini italiani. Ricordiamo che alla gara ha partecipato un solo concorrente e che l’Autorità portuale, invece di annullarla e ripeterla con basi diverse per avere una risposta dal vero mercato, ha aggiudicato a Maersk – Fincosit che così ha avuto, senza competitori, un altro gran bel lavoro come quello del Mose a Venezia”.
“Anche nella gestione della costruzione della piattaforma, l’Autorità Portuale ha dimostrato il suo disinteresse per la comunità locale ed infatti, pur vincolata ad un accordo di programma che prevede il 25% di ricaduta del lavoro sul territorio vadese, questa parte dell’impegno è stata totalmente disattesa, con zero assunzioni e, fino ad oggi, irrilevanti lavori affidati ad aziende vadesi” aggiunge Vivere Vado.
“L’Autorità Portuale ha dimostrato di compiere una impressionante catena di progetti sbagliati: porto container di Porto Vado utilizzato poco o nulla, terminale carbone agli alti fondali costosissimo e con traffico modestissimo, tunnel di accesso al porto inutile e con 90.000 euro annui di costo di luce per il Comune di Savona), nuovo ponte pedonale in darsena in sostituzione di uno appena fatto e la nuova sede megalomane in porto (in una città piena di palazzi vuoti), in un’area sottratta ai traffici, a chi servirà?”.
Insomma Vivere Vado va giù duro e conclude: “Nessuna nostalgia per l’Autorità Portuale: ben volentieri discutiamo di una nuova legge ma intanto auspichiamo un interlocutore più preparato, più rispettoso degli impegni già assunti, più attento alle esigenze della comunità locale”.
Non dimentichiamoci che l'Autorità Portuale ha attivato un mutuo di quasi 300 milioni di euro, che già come interessi passivi costa 1 MILIONE e 90.000 all'anno ( Vedi BILANCIO dell' AUTORITA' PORTUALE di Savona). Ricordiamo che il mercato container è crollato negli ultimi anni, mentre è aumentata la disponibilità dei porti!!
RispondiEliminaDa più di dieci anni continuiamo a chiedere: " Dove è il PIANO INDUSTRIALE (con nomi di imprenditori e aziende coinvolte nei finanziamenti di sviluppo?).Che cosa vogliamo importare ed esportare? Perché, se abbiamo tutte queste idee di sviluppo non le mettiamo in pratica con la piattaforma che ABBIAMO GIA'??? Chi sono quegli amministratori, politici... INCAPACI, che continuano a fare promesse di un lavoro che NON C'E' e NON CI SARA' ?
Con Tutti quei soldi si sarebbero potute creare altre opportunità di lavoro , che andranno irrimediabilmente perse.
Trovo demenziale impegnarsi FACENDOSI PRESTARE SOLDI dalle BANCHE, dovendo PAGARE INTERESSI PASSIVI di MILIONI di euro, SENZA NESSUNA GARANZIA REALE sul futuro!!!
Fino ad ora ho sentito delle gran chiacchiere : si farà,si creeranno delle grandi opportunità di lavoro,opportunità anche per la Val Bormida, OPPORTUNITA'................
Se qualcuno conosce i nomi di aziende o imprenditori che vogliono produrre , solo se c'è una piattaforma ,indicate i nomi,manderemo loro una foto della piattaforma che c'è già , con Gru, sempre sollevate, perché NON ARRIVANO NAVI!
Vorrei solo fare un'osservazione da profana : ma per costruire una piattaforma non sarebbe necessario realizzare
PRIMA una DIGA FORANEA ADEGUATA che dovrebbe proteggerla!!! Perché qui si fa viceversa??????