di Domenico Finiguerra*
La Terra dei Fuochi da anni è considerata come la zona intossicata per antonomasia. Ma è la Sardegna a detenere il primato della vastità dei terreni da bonificare: 445 mila ettari. 100 mila ettari in più rispetto alla Campania non più felix.
Non si commetta però l’errore di cascare nel luogo comune che vede nel mezzogiorno l’unica discarica del Paese! In Lombardia i siti contaminati sono oltre 800, e ben 359 si trovano in Provincia di Milano. Quella provincia che magnificheremo con Expo2015. Chissà se ci sarà anche il padiglione “Seveso” o quello “Caffaro” accanto a quello di Monsanto e Nestlè.
Nel 1997, con legge dello Stato n. 22, si istituivano i Siti di Interesse strategico Nazionale (SIN), ovvero aree gravemente inquinate di cui lo Stato stesso riteneva indispensabile la bonifica. La lista dei Siti è distribuita lungo tutto lo stivale, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Purtroppo, però, le priorità e le attenzioni dei governi (ed i relativi stanziamenti di fondi) sono sempre stata riversate altrove. Se non ci riesce lo stato, immaginiamo quale difficoltà possa incontrare un piccolo comune che volesse bonificare una ferita nel proprio territorio.
Ma a Berlingo (Brescia), l’amministrazione comunale e l’intera comunità guidati da ultimo dal compianto Dario Ciapetti (un sindaco virtuoso che ci manca davvero tanto), si sono messi come si suol dire di “buzzo buono” ed hanno affrontato di petto le loro 40.000 tonnellate di rifiuti tossici pericolosi.
Negli anni in cui nessuno badava a queste cose, una discarica abusiva in pieno centro aveva preso il posto di una ex cava utilizzata per estrarre ghiaia (chi conosce la zona sa che ne hanno usata parecchio da quelle parti per fare dell’ottimo calcestruzzo).
Si sono messi alle calcagna della Regione Lombardia, presentando progetti su progetti. Strappando finanziamenti su finanziamenti. Fino a quando hanno bonificato completamente il loro centro cittadino.
Non solo. Su quell’area bonificata sono sorti una piazza, un bocciodromo, un palazzetto dello sport, due scuole e un circolo ricreativo. Tutti edifici energeticamente autonomi, grazie alla combinazione di impianti geotermici, fotovoltaici e solari termici che forniscono riscaldamento, energia elettrica e acqua calda. L’intera area è rigorosamente chiusa al traffico delle auto. Infine, l’iniziativa è stata realizzata in partnership con una cooperativa sociale, garantendo l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Per Berlingo la bonifica è stata la rinascita, partecipazione e buona politica.
Conversione ecologica e miglioramento della qualità della vita.
Perché non si riesce a farlo in tutta Italia? E non ci si dica che è questione di risorse. Perché è questione di priorità. Perché in Italia si inseguono grandi opere, grandi eventi, grandi spot. E si sa. Con le bonifiche non ci vinci le elezioni. Ma Dario Ciapetti inseguiva un altro sogno. Inseguiva la salute ed il rispetto per le generazioni presenti e future.
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