Contorta, 27 pagine demoliscono il progetto
di ALBERTO VITUCCI 26 Gennaio 2015
«Accogliendo le osservazioni critiche presentate anche dal Comune e dalle associazioni, i tecnici della commissione per la Valutazione dell'Impatto ambientale hanno richiesto nuovi studi e approfondimenti». La Nuova Venezia, 25 gennaio 2015 (m.p.r.)
«Quadro progettuale opaco nelle modalità di realizzazione». E per molti aspetti del progetto «la mancanza di approfondimento è grave». Non sono proprio critiche leggere quelle che la commissione nazionale Via (Valutazione di Impatto ambientale) del ministero per l'Ambiente rivolge al progetto Contorta. Lo scavo del nuovo canale voluto dal Porto per far passare dalla bocca di Malamocco e farle arrivare in Marittima togliendole da San Marco. Dopo quattro mesi il ministero ha fatto pervenire all'Autorità portuale le osservazioni al progetto previste dalla legge. Sono 27 pagine, piuttosto dure nel respingere al mittente il progetto per lo scavo del nuovo canale in laguna.
«II Contorta è sul binario morto», commenta Andreina Zitelli, ex componente della commissione Via, «le integrazioni richieste sono di tale entità che richiedono un nuovo progetto e un nuovo studio». Opposta l'interpretazione del presidente del Porto Paolo Costa. «Sono state scartate tutte le osseervazioni fotocopia», dice, «forniremo chiarimenti in particolare sullo spostamento dei sottoservizi e sulle modalità di cantiere». Per i comitati si tratta invece di una bocciatura.
Accogliendo le osservazioni critiche presentate anche dal Comune e dalle associazioni, i tecnici della commissione per la Valutazione dell'Impatto ambientale hanno richiesto nuovi studi e approfondimenti. Anche sugli effetti della nuova via d'acqua sull'idrodinamica lagunare. Una delle obiezioni maggiori che erano state avanzate dal professor Luigi D'Alpaos, ordinario di Idraulica all'Università di Padova. «Il passaggio di navi di grandi dimensioni in quel luogo aumenterà l'erosione e dunque l'uscita dei sedimenti dalla laguna al mare». Nel progetto del Porto questo veniva ovviato con la costruzione di argini e barene artificiali. Ma alla commissione questo non è bastato e dopo aver esaminato le relazioni è stato disposto l'invio di osservazioni. I tempi dunque si allungano.
E il Porto rilancia l'allarme: «In marzo dovremo decidere sulla stagione delle crociere 2015», dice Costa, «non possiamo più aspettare». Se la parola d'ordine comune è «togliere le navi da San Marco» sul progetto migliore per farlo ancora non ci sono decisioni. E all'esame della Via ci sono anche le ipotesi del terminal al Lido, davanti all'isola del Mose, e di Marghera.
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