mercoledì 28 gennaio 2015

Charlie come l'11 settembre?

Charlie Hebdo come l’11 settembre?

by Citta invisibile
ch
di Andrea Bizzocchi
La verità in tasca non ce l’ha nessuno, ma la capacità di compiere riflessioni logiche e lineari sì. Dunque mi auguro che molti lettori mi seguiranno sulla linea di ragionamento che proverò a portare avanti relativamente agli attentati francesi.
La prima riflessione che possiamo e dobbiamo fare è che i media mondiali sono in mano a 6 (dicasi sei!) mega multinazionali dell’informazione (GE, News Corp, Disney, Viacom, Time Warner, CBS). Da chi sono controllate queste sei megacorporation dell’informazione? Da Paperino? Dai suoi nipoti Qui, Quo, Qua? O forse da Paperoga? No, sono controllate dall’élite finanziaria (chiamiamola così per intenderci) la quale le controlla attraverso quelli a cui tecnicamente ci si riferisce come “gradi di separazione”, cioè loro uomini e società di comodo. È evidente dunque che tutte le notizie che vanno a finire sui media (che sono mezzi di distrazione di massa, bisogna capirlo) vengono date in pasto al popolo bue con finalità ben precise. Altrimenti si potrebbe benissimo parlare dei 25.000 morti al giorno causati da fame e malattie di cui i grandi manovratori sono responsabili e che invece non vengono mai nominate, oppure della devastante guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo per il controllo delle ricchezze del paese e che ha fatto oltre 5 milioni di morti (anch’essi mai nominati) o infinito altro ancora. La scelta del resto è molto ampia.
Personalmente ho molti, moltissimi dubbi, sul fatto che gli attentati di Parigi siano stati progettati e realizzati da qualche fondamentalista islamico. La cosa non può essere esclusa in senso assoluto, visti i ripetuti attacchi portati al mondo musulmano dall’11 settembre in poi. Bisogna anche capire che quello che noi definiamo “terrorismo” è l’unica arma a disposizione dei “terroristi”, i quali, non avendo un campo di battaglia su cui combattere il nemico (l’ipertecnologico e coraggiosissimo esercito statunitense, responsabile solo in Iraq della morte di 650.000 civili, praticamente non combatte sul campo ma usa quasi esclusivamente droni e altri aerei pilotati da basi militari che si trovano sul proprio suolo), ragion per cui la sola opzione che rimane loro è quella del cosiddetto “terrorismo”. Oppure dovrebbero dire :”prego avanti?”.
Ma non è questo il punto. Il fatto è che l’altissima esposizione mediatica che i fatti parigini hanno avuto, con corollario di presidenti democratici in corteo (con Netanyahu, il più democratico di tutti, in testa), attori, sportivi e gente comune che indossa l’ipocrita cartello “Je suis Charlie”, ecc. ecc., conferma a mio modo di vedere l’esatto contrario, e cioè che si vuole creare un caso, esattamente come si è creato il caso 11 settembre, con tutto ciò che ne è seguito. (Mi viene anche da aggiungere, e lo scrivo en passant, che se volessimo manifestare contro la libertà di stampa dovremmo farlo tutti i giorni, qui a casa nostra, per la nostra “stampa”, dato che la nostra “stampa” è tutto fuorché libera. La copertura che i media, sia di psuedodestra che di pseudosinistra, hanno dato agli attentati parigini, lo conferma pienamente. Non una voce fuori dal coro).
Si può davvero credere che questi terribili fondamentalisti assassini se ne vanno in giro con i documenti in tasca e che, colmo della sfortuna, li perdono durante la fuga? Si può davvero credere alle dichiarazioni di una vignettista del giornale secondo la quale i “terroristi” si dichiaravano membri di Al Quaeda? Se pensiamo che la Cia o chi per lei, tra le altre cose, ha addestrato i Taliban, che le Torri Gemelle non sono state di certo fatte saltare in aria da 19 arabi con il taglierino in mano (in ogni caso poi il mondo libero ha attaccato Afghanistan e Iraq e non l’Arabia Saudita, alleato principe degli Usa nel mondo arabo), che Gheddafi fino a un mese prima dell’attacco alla Libia era accolto con gli onori da tutti i capi di Stato occidentali; ancora, se pensiamo alla Somalia, all’Iran, alla Siria, alla “primavera araba” finanziata dalla Cia, all’Egitto in cui i “Fratelli Musulmani” vincitori delle prime libere elezioni di quel paese sono stati fatti fuori grazie al generale Al Sisi (con l’appoggio occidentale), se pensiamo a tutto questo e a tanto altro ancora, a me la strategia pare chiara come il sole: depistare l’opinione pubblica e creare una sacca di tensione che ovviamente sfocerà da qualche parte. Vedremo più avanti dove.
È così difficile legare quanto sopra al fatto che i capi di Stato che hanno sfilato in corteo non rappresentano i loro popoli ma le Troike e gli organismi finanziari che governano il mondo? Che questi organismi sono gli stessi che stanno facendo la guerra ai popoli europei partendo dalla Grecia? Che sono gli stessi che hanno fatto di tutto per impedire a Tsipras di vincere le elezioni? Che sono gli stessi che stanno facendo di tutto per impedire a Marine Le Pen (alla quale, molto democraticamente, essendo fascista e non facendo il gioco delle oligarchie finanziarie, non è stato permesso di partecipare al corteo), di vincere le prossime elezioni francesi? Che sono gli stessi che nella primavera 2013 misero in scena una oscena campagna mediatica contro il premier ungherese Viktor Orban (ne scrivo ampiamente nel mio libro “Euroballe”)? Potremmo andare avanti citando le “invenzioni” dei famigerati Boko Haram, Isis ecc. (che in alcuni periodi ammazzano a destra e a manca, mentre in altri non fanno nulla. Immagino andranno in vacanza a riposare).
Insomma, è così difficile vedere e capire chi ha interesse a un mondo destabilizzato e in stato di guerra permanente, a una devastazione ambientale, a un controllo totale su cibo, energia, medicina, ecc., a misure di sicurezza sempre più restrittive, a povertà e miseria da un lato e ricchezza e controllo dall’altro, per arrivare (e temo non manchi molto) a quello che viene chiamato Nuovo Ordine Mondiale, con il suo governo unico mondiale, la sua moneta unica mondiale, il suo esercito unico mondiale? Ma se l’espressione “Nuovo Ordine Mondiale” fa troppo “complottismo”, la possiamo benissimo sostituire con ciò che il “Nuovo Ordine Mondiale” rappresenta nei fatti: e cioè quella guerra che poche (decine, centinaia, migliaia?) persone hanno deciso di muovere a 7 miliardi di umani, evidentemente un po’ meno umani, e all’intero pianeta. È quella guerra che chi sta in alto ha deciso di muovere a chi sta in basso. Neppure una novità a dirla tutta.
Per concludere, nessuno si offenda ma semmai colga l’occasione per riflettere, l’enorme messinscena mediatica di Parigi ci dice anche qualcos’altro, e cioè che il livello di rincoglionimento delle popolazioni occidentali è talmente avanzato che i grandi manovratori possono permettersi questo e altro. Il mio suggerimento è dunque di buttare la TV e non leggere giornali per disinquinare il proprio cervello e tornare così in grado di fare ragionamenti semplici e lineari. A quel punto sarà facilissimo vedere come stanno davvero le cose. In attesa di quella III Guerra mondiale che stanno già preparando (e non la preparano i “terroristi”).

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