Che vuole dire dignità?by JLC |
di Franco Berardi Bifo
Venerdì sera in un caffè della zona alta dell’isola di Milos, insieme ai locali attivisti di Syriza. C’è il discorso di Tsipras in televisione, e uno dei miei nuovi amici me lo traduce frase dopo frase. È un discorso di straordinaria semplicità, privo di toni aggressivi, dedicato alla questione della dignità e inteso a convincere gli elettori che non bisogna avere paura.
Mi chiedo cosa significhi la parola dignità che torna spesso in questi giorni, e non mi è facile definirla. Perciò faccio un esercizio mentale: da una parte di sta Tsipras, un ingegnere che invita i suoi concittadini ad essere quello che sono senza accettare il ricatto della paura. Dall’altra c’è il Fondo monetario internazionale, il cui presidente si chiamava qualche tempo fa Dominique Strauss Kahn. Ora lo hanno sostituito con una signora molto elegante perché DSK dovette dimettersi quando una cameriera di un albergo di New York lo denunciò per averla violentata. Che c’entra? mi si può chiedere. Forse non c’entra niente, ma il paragone tra il primo ministro greco e l’ex presidente dell’Fmi mi aiuta a dare un senso al concetto di dignità.
Inoltre non riesco a fare a meno di riflettere sul fatto che il Fondo monetario, la cui funzione è distruggere la vita di milioni di persone per imporre il ricatto neoliberista, è stato diretto per anni da un signore che abitualmente violentava, imponeva la forza sessuale del denaro, e l’arroganza di chi sa che la farà franca (e infatti l’ha fatta franca nonostante innumerevoli testimonianze sulla sua assoluta indegnità).
Il referendum che si svolge in Grecia domani è un test di importanza straordinaria per ragioni che vanno al di là della questione economica europea, e anche al di là della politica e della democrazia. È un test su quel che rimane della dignità dopo trent’anni di dittatura finanziaria, dopo trent’anni di dogmatismo neoliberale.
La vera questione infatti è questa: la forza del ricatto economico e la paura di essere gettati nella miseria è riuscita a piegare l’umanità fino al punto di toglierle la dignità e il coraggio di essere umana?
Matteo Renzi cerca di convincere gli italiani che strisciando, mangiando merda e rinunciando alla dignità ce la possiamo fare. “Piegatevi al ricatto, lasciate perdere la solidarietà, diventate come me, servi ignoranti disposti a qualsiasi indegnità. E’ il solo modo per sopravvivere.” Questa è la morale del presidente del consiglio italiano.
Domani i greci risponderanno alla domanda: ce l’ha fatta il neoliberismo a ridurci tutti come Matteo Renzi, oppure esiste ancora una maggioranza di esseri umani che non hanno rinunciato alla dignità?
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