mercoledì 29 luglio 2015

i dipendenti pubblici dopo sei anni di blocco esigono il contratto



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Contratto lavoratori pubblici: subito risposte o sarà sciopero

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STATALI

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Risposte serie, sulle risorse e sui tempi, per il rinnovo del contratto o andremo avanti con la mobilitazione. Con ancora più forza. Senza escludere l'ipotesi di mettere in campo lo sciopero generale. Sarà questo il messaggio che consegneremo domani alla ministra Madia per la manifestazione dei lavoratori pubblici che terremo a Roma, proprio sotto la sede del suo ministero.
Dopo sei anni di blocco della contrattazione, passati a denigrare costantemente e violentemente i lavoratori pubblici mentre intanto il ruolo dello Stato, sotto il dettato dell'austerità, arretrava nei servizi pubblici, siamo arrivati ad un momento di svolta.
È il momento della svolta. Lo hanno deciso i lavoratori che in questi lunghi sei anni, tra blocco dei contratti e tagli lineari, hanno garantito i servizi pubblici. Ma, soprattutto, lo ha messo nero su bianco la Consulta giudicando illegittimo il blocco della contrattazione.
Una sentenza nelle cui motivazioni si leggono cose interessanti circa la centralità della contrattazione. Parole che in questi giorni di polemiche su scioperi bianchi a Pompei e assemblee selvagge a Roma il governo dovrebbe leggere e mandare a memoria: la contrattazione e il ripristino di corrette relazioni sindacali, fondate su un reciproco riconoscimento, sono la sola soluzione. Contrattare, riconoscersi, discutere e ascoltarsi è la sola via per riformare e rinnovare la Pubblica amministrazione, contro l'invasione quotidiana delle leggi.
Ho provato a contare, solo per fare un esempio, i provvedimenti messi in campo per la semplificazione dell'architettura istituzionale, banalmente la 'cancellazione' delle Province. Ecco sono ben nove atti legislativi (che partono dalla legge Delrio per arrivare al decreto Enti locali attraversando il Jobs Act, la 'Boschi', la legge di Stabilità, ecc.) in quindici mesi, senza contare le decina di atti 'minori', che invece di semplificare hanno generato un pantano fatto di clamorosi ritardi, enti al collasso, lavoratori sui tetti e nelle province occupate, servizi cancellati.
È la dimostrazione che il verticismo in questo caso non semplifica ma complica. Per questo vogliamo riaprire la contrattazione e arrivare subito al contratto. E per questo domani chiederemo alla ministra Madia di darci risposte, anche e soprattutto per evitare di mettersi sul piano dell'incostituzionalità. Il governo ci convochi. Dia all'Aran l'atto di indirizzo e si dia il via al tavolo della contrattazione. Noi siamo pronti, da subito, fosse anche per il 'contratto di ferragosto'.

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