Le mani delle ecomafie sulla Liguria: peggio fa solo il Sud, Genova nella top ten
Dati choc di Legambiente, Genova prima assoluta del Nord per illegalità, peggio di Roma e Foggia
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Il bollettino di guerra non lascia spazio a dubbi: la Liguria è sempre più terra di criminalità ambientale. Nessuno come lei, almeno nel Nord Italia, secondo il rapporto Ecomafia di Legambiente. Nel 2014 sono state ben 1.526 le infrazioni accertate dalle forze dell’ordine, con 1.704 denunce, 8 arresti e 217 sequestri effettuati. Il tutto vale un ottavo posto in classifica tra le regioni italiane.
Quest’anno, novità, si parla diffusamente anche di Genova, la cui provincia entra nella top ten italiana dell’illegalità ambientale con 716 infrazioni accertate, al decimo posto con il 2,4% sul totale nazionale, e al terzo posto in quella che riguarda il ciclo dei rifiuti, in assoluto la prima del Nord per illegalità, seguita dalle province di Roma (255) e Foggia (184). Dati spaventosi che l’approvazione della legge n. 68 del 22 maggio scorso, che ha introdotto i delitti contro l’ambiente nel Codice Penale, proverà a contrastare.
A seguire nella classifica dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti in Liguria, suddivisa per province, si conferma La Spezia le cui infrazioni accertate negli ultimi tre anni sono passate da 17 nel 2012 alle 61 nel 2013 fino alle 70 del 2014, con 70 denunce e 26 sequestri. Al terzo posto sale la provincia di Imperia con 29 infrazioni, 36 denunce e 4 sequestri (lo scorso anno erano 27 infrazioni, 27 denunce e 6 sequestri). Infine la provincia di Savona dove le infrazioni sono state 26 (rispetto alle 36 dello scorso anno), le denunce 27 e 7 i sequestri.
Non si ferma poi l’assalto del cemento illegale: anche qui la Liguria sale al sesto posto in Italia con 414 reati accertati (il 5,7% a livello nazionale) 410 persone denunciate, 8 arrestate e 77 sequestri effettuati. “In una regione in piena emergenza rifiuti, dove gli appalti, soprattutto per le opere contro il rischio idrogeologico come la movimentazione terra, fanno gola a molti, preoccupa non poco la continua ascesa delle ecomafie in Liguria – commenta Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria –. Le inchieste delle forze dell’ordine confermano l’affermazione del malaffare anche in quell’area grigia, formata da funzionari e amministratori pubblici e privati che lasciano prevalere, a discapito dell’interesse pubblico, della salute dei cittadini e della legalità, i loro e quelli dei clan”.
In crescita anche i reati legati alla fauna: la Liguria è al sesto posto in Italia (ancora prima nel Nord) con 551 infrazioni accertate (il 7% a livello nazionale) con 528 denunce e 67 sequestri effettuati.
Sale il numero degli incendi dolosi e colposi accertati, una piaga che colpisce tutta l’Italia con un danno ambientale stimato dalle forze dell’ordine e pagato dalla collettività supera i 10 milioni di euro, mentre il mero costo per lo spegnimento ammonta a 4,4 milioni. Costi troppo alti, non solo in termini economici. Anche in questo settore la regione Liguria primeggia al Nord con 123 infrazioni accertate (il 4,1% a livello nazional), 22 denunce e 1 sequestro.
Sono stati 51, infine, nel 2014 i furti d’opere d’arte accertati dalle forze dell’ordine in aree tutelate da vincoli paesaggistici, aree archeologiche, musei, biblioteche, archivi, mercati, fiere e altri luoghi a rischio.
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