Droghe e giovani. Educare, non punire
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Le "Party drugs", come l'MDMA usata da Lamberto al Cocoricò e che sembrerebbe aver causato l'ipertermia maligna che lo ha ucciso, sono note da anni.
I contesti del divertimento giovanile come rave e discoteche ,oggi principali imputati per l'incentivazione del consumo, non sono necessariamente i principali spazi di uso: si consuma in strada, nei pub, nei concerti ed anche a casa propria. La cannabis ovunque, comprese le scuole. Chiudere discoteche o reprimere i rave non è un modo efficace a salvare vite ed evitare pericoli; si consumerebbe comunque, di nascosto, aumentando i fattori di rischio: dove nessuno ti vede, nessuno ti può soccorrere.
La repressione dello spaccio scalfisce solo la punta dell'iceberg: ogni anno vengono immesse sul mercato centinaia di Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), che eludono i controlli. Poi c'è il "dark web" dove si possono acquistare sostanze stupefacenti vecchie e nuove, analogamente alle piattaforme dell'e-commerce di prodotti legali con tanto di feedback degli acquirenti.
Per prevenire e ridurre i danni non è disponibile nessuna risposta semplice. Occorre (e il Gruppo Abele tenta di farlo da quando è nato, 50 anni fa) educare e informare le persone, sviluppare in loro consapevolezza e senso critico, fattori di protezione fondamentali nel caso scelgano comportamenti a rischio. Bisogna sostenere le famiglie ed attrezzarle per essere più incisive sul piano comunicativo ed educativo. Messaggi semplificatori come "la droga uccide" o "la droga brucia il cervello" vengono invece ignorati da chi ha già scelto di consumare sostanze psicoattive, quando non si rivelano addirittura controproducenti.
Sempre sul piano preventivo è necessario promuovere e qualificare gli interventi degli operatori socio-sanitari, direttamente nei luoghi di aggregazione e consumo sul modello delle migliori esperienze europee ed anche italiane. Essi hanno il compito di informare sui rischi del consumo, porre l' attenzione nel prevenirli e insegnare a aiutare per esempio un amico in difficoltà. Hanno inoltre il compito di implementare l'analisi delle sostanze nei luoghi di consumo, per rendere consapevoli le persone in merito a cosa effettivamente stanno assumendo, e offrire occasione di riflessione sui loro comportamenti. Devono essere sempre presenti nei luoghi del divertimento, cercando di sviluppare a tutto campo la protezione esercitabile nel contesto. Devono infine coinvolgere e coordinare l'intervento di tutti gli attori: 118, gestori di locali, barman e security. Le azioni coordinate, che mirano alla tutela della salute dei consumatori di sostanze legali e non, possono fare la differenza.
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