Tutto quello che avreste voluto sapere sui cinghiali e nessuno vi ha mai detto
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I cinghiali sono animali grossi: possono arrivare a pesare anche 200 kg. Hanno zanne lunghe anche 30 centimetri affilate come rasoi. Si riproducono e cercano di difendersi dall'uomo se messi alle strette. Sono intelligenti, pronti a trovare e annusare il cibo ovunque sia e a fiutare le trappole dell'uomo. Non ho mai cresciuto un cinghiale, ma una contadina che conosco e che alleva maiali domestici (stessa specie del cinghiale) sostiene che siano più intelligenti di un cane (questo purtroppo non li salva dalla morte a cui sono destinati).
Ma i cinghiali sono soprattutto un enorme business in tutta Italia. Fin dagli anni 50 sono stati lanciati in un frenesia venatoria senza uguali: importati dall'Europa dell'Est ma anche allevati in Italia sono stati utilizzati per creare una popolazione pingue e ricca adatta a soddisfare le brame dei cacciatori.
In pochi decenni i la popolazione di cinghiali si è così quintuplicata, raggiungendo territori da cui era praticamente scomparso come la Sicilia o le Alpi.
La gestione dei poveri animali, la cui popolazione ha raggiunto livelli preoccupanti di 600.000 o forse 1 milioni di individui, è affidata alle allegre brigate dei "cinghialari": gruppi di 40 o 50 cacciatori che a migliaia -da ottobre a dicembre - riempiono di spari e di pericoli le campagne e i boschi italiani.
Ma no signori miei, il grasso business del cinghiale non finisce qui... Siamo terra di invenzioni e creatività. Altrettanti cinghiali vengono uccisi illegalmente cacciati con trappole, lacci e fucili a pallettoni. Di notte e di giorno. A decine di migliaia. Ma non per svuotare e rendere più sicuri i nostri boschi... Semplicemente perché un singolo cinghiale "sfilettato" e venduto per salumi e ragù può rendere dai 500€ ai 700€.
E poco importa se quella carne trafugata illegalmente dalle nostre campagne non è sottoposta a nessun controllo venatorio, macellata nella clandestinità, rischia di diffondere tubercolosi e peste suina... Non importa se nelle trappole dei bracconieri finiscono lupi, volpi e anche cani domestici.
Chiudiamo entrambi gli occhi e tappiamoci le orecchie se sentiamo spari e fuori strada che rombano con il loro carico di carne di cinghiale. Lasciamo che continuino ad essere i cacciatori, nella legalità e nell'illegalità a gestire la nostra fauna. Non preoccupiamoci se le lobby dei "cinghialari" impediranno che il problema del soprannumero dei cinghiali (che apporta un enorme danno all'agricoltura) venga veramente risolto. C'è stato un morto. Domani sarà dimenticato. E tutto continuerà a fluire nella fruttuosa ombra criminale che avvolge l'Italia anche nella gestione della risorse naturali.
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