di Irene Russo (“green copywriter”)
Per fare gruppo ci vuole una maglietta e la storia del Gas Le Giare di Reggio Emilia lo dimostra: una t-shirt può essere non solo un segno riconoscibile, ma uno strumento che mette in relazione tutti i protagonisti di una filiera.
Cominciamo dall’inizio: era da tanto tempo che le cento famiglie delle Giare volevano creare una t-shirt personalizzata, dotata di un simbolo associativo. E per farlo hanno assunto un ruolo attivo nel legare tra loro tutti gli anelli della catena, dall’ideazione partecipata al coinvolgimento di ragazzi con disabilità per il design del logo, dalla ricerca di una ditta tessile alla condivisione del processo perché l’esperienza possa essere replicata da altri gruppi.
Tutto nasce da un’idea, o per meglio dire dalle dieci idee che sono emerse durante un piccolo concorso lanciato all’interno del gruppo nell’aprile del 2014. Tra gli spunti presentati, le cinque giare disegnate dalla “gasista” Angela raccolgono più preferenze e vengono avviate alla fase successiva. “Era solo uno schizzo su carta, che doveva essere trasformato in un progetto grafico” - spiega Claudio Falduto, uno dei referenti del Gas - e completato con uno slogan significativo ed efficace”.
Così il progetto viene raccontato ai ragazzi del K-Lab, un laboratorio “diversamente creativo” che sviluppa progetti di comunicazione e design di alto profilo attraverso le capacità inaspettate di ragazzi diversamente abili. Durante il brainstorming, i ragazzi scoprono la particolare relazione che lega produttore e consumatore nella logica dell’economia solidale. E per alludere alle scelte di acquisto, concepiscono uno slogan adatto ad accompagnare il simbolo delle giare sulla maglietta: “Riempile di cose buone”.
Alla ricerca di un produttore solidale, i gasisti si imbattono in Gianluca Bruzzese diNuove Manifatture Tessili, noto ai gruppo d’acquisto per aver promosso “Made in No”, iniziativa che puntava a dare nuova linfa al distretto tessile novarese attraverso un’alleanza con i Gas. Un progetto ambizioso che in parte tentava di arginare le conseguenze della crisi, pesanti anche per le sua azienda: “Dal 2000 a oggi siamo passati da dodici occupati ad appena quattro - dice Gianluca - Se siamo ancora a galla, è perché abbiamo sposato una linea ecologica, in coerenza con i nostri principi”.
Ai gasisti delle Giare, Gianluca è sembrato da subito il produttore con cui creare quella complicità che fa la differenza rispetto alle tradizionali relazioni di mercato: “Tra noi e Gianluca è nata una vera e propria amicizia, che ci ha portati a capire che avevamo fatto la scelta migliore”, spiega Claudio. In lui avevano trovato un “supergasista”, animato da principi solidali e capace di metterli in pratica in ogni dettaglio. Per la ricerca di un cotone biologico di qualità, è andato di persona a visitare la cooperativa brasiliana dove ora si rifornisce. E quando un fornitore gli comunicò di non disporre di un detersivo ecologico per il lavaggio purga, Gianluca si mosse subito per fornirglielo di propria mano.
Chi ci ha provato lo sa: nel settore tessile non è facile costruire una filiera sostenibile in ogni aspetto. A un certo punto della storia, i gasisti delle Giare si accorgono però di esserci riusciti, grazie ai contatti giusti e una grande fiducia nel progetto. La loro maglietta risponde a tutti i requisiti richiesti, dalle garanzie sulla materia prima al rispetto delle condizioni dei lavoratori. Il 12 settembre, le prime cento magliette sono pronte: quando i gasisti arrivano per ritirarle, la collega di Gianluca, Antonia, sta stirando le ultime. Pochi giorni dopo questa storia viene raccontata all’assemblea del Gas, sintetizzata in dieci punti.
Il risultato è un oggetto carico di significati per tutti: per le cento famiglie delle Giare, per la ditta novarese che trae sostentamento dall’economia solidale, per i creativi del K-Lab che hanno esplorato il mondo dei Gas grazie a questo progetto. Spiega Gianluca: “In questo caso l’obiettivo non è di limitarsi al puro acquisto, ma di diffondere una cultura di impresa diversa: il consumatore non è solo un consumatore ma si apre a una relazione vera, con la disponibilità ad entrare in amicizia e costruire un rapporto di fiducia”.
Claudio e Gianluca si sono rivisti in marzo in occasione della fiera “Fa’ la cosa giusta” a Milano: Claudio è andato a regalargli una bottiglia di lambrusco reggiano ma soprattutto la maglietta, che Gianluca ha subito usato per vestire il manichino nel suo stand. C’è una bella differenza fra una t-shirt cinese stampata da una tipografia qualunque e questa maglietta solidale che ha il colore del cotone in natura. Gianluca sa di poter contare non tanto su un cliente che ha effettuato un ordine, ma su un gruppo di persone con cui ha instaurato un rapporto duraturo nel tempo. La soddisfazione è anche nelle sue parole: “È stata un’esperienza splendida: i gasisti hanno valorizzato la nostra produzione, e noi abbiamo avuto la possibilità di raccontare dal vivo un lavoro che facciamo con passione. La passione ci fa andare avanti più del risultato economico, e siamo felici quando troviamo qualcuno che ha voglia di trasmettere i nostri valori”.
L’estate si avvicina ed è il momento giusto per ordinare un nuovo carico di magliette solidali! Se siete interessati, potete prenotare la maglietta (per riceverla entro l’estate) o richiedere informazioni scrivendo a info@gaslegiare.org
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giovedì 28 maggio 2015
una alternativa alla decrescita e i GAS
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