lunedì 23 aprile 2018

dagli amici del San Paolo


 
Cari soci e sostenitori,
in allegato potete seguire le vicende dell'angiografo promesso dall' Assessore al San Paolo.
 
Nei  miei quaranta anni di vita nella Pubblica amministrazione  ho imparato che quando l'Ente Superiore non vuol concedere nulla chiede un progetto o attiva una commissione che non dovrà approdare a nulla.
 
Speriamo che questo non sia l'ennesimo esempio.
 
Il Comitato amici del san Paolo nel perseguire le  richieste in difesa della salute dei cittadini del comprensorio nel campo dell'emergenza-urgenza ( centro ictus, angiografo, mobilità delle equipe di specialisti vascolari e  angiografisti fra  gli ospedali dell'ASL)  raccogliendo 14.000 firme con l'appoggio di ben 26 amministrazioni comunali del distretto savonese e della Val Bormida è sempre stato consapevole delle difficoltà che tali  temi comportano nel darne concretezza.
L'aver colpevolmente demolito al San Paolo da parte delle precedenti amministrazioni ( con la indispensabile copertura politica) la cultura angiografica comporta oggi una ricostruzione che richiede,oltre lo strumento, il prezioso personale in numero adeguato per costituire una equipes mobile fra ospedali  difficilmente reperibile sul mercato degli specialisti del settore.
 
La richiesta del Comitato ha come traguardo un funzionamento nel prossimo futuro per entrambi gli stabilimenti ospedalieri del servizio richiesto consapevole degli imminenti   pensionamenti e dell'attuale esiguo personale dedicato.
 
In un territorio complesso come quello della nostra Provincia,con la nota drammatica  insufficenza viaria, glistrumenti salvavita debbono essere allocati  negli ospedali incidenti i maggiori bacini di utenza ( come dice la legge)  con equipes di specialisti mobili.
Questo è il modello a cui tendere proposto da oltre due anni dal comitato.
Non vogliamo che in futuro ci siano popolazioni di serie A e di serie B !
 
Seppur non concluso il lavoro dei Quintino Sella è necessario strutturare  il servizio ( non sistema) sanitario regionale verso gli standard internazionali che richiede  una moderna medicina.
 
Certamente iniziare a coprire i 129 posti lasciati scoperti negli anni è un timido segnale.
Importante è l'annuncio di investire 10 milioni di euro in grandi apparecchiature sperando che nel contempo si attivi un processo di ammortamento che ne consenta il rinnovo alla scadenza dell'efficenza e obsolescenza per non far l'errore delle precedenti amministrazioni.
Il tutto bisogna vedere in quanto tempo la malconcia macchina burocratica riuscirà a espletare le pratiche.
 
Speriamo quindi che l'Amministrazione faccia da traino  nel  superamento delle note difficoltà nell'interesse della salute pubblica.
Cordiali saluti,
 
Il presidente del Comitato amici del San Paolo
Giampiero Storti

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