Savona Bella apre le danze con Danilo Bruno

Sono da sempre i Guardiani del Consiglio. Nelle ultime due legislature Daniela Pongiglione e i suoi hanno dimostrato di essere preparati, informati e precisi.
Sempre sul pezzo e sempre critici, con un’idea di città sostenibile e rivolta al futuro, ma ben ancorata ai valori democratici.
A inaugurare la carrellata di domande e risposte è Danilo Bruno, gattofilo 57enne già impegnato nei comuni di Spotorno e Noli. È stato il primo a rispondere all’appello, con entusiasmo e idee chiare.
La sua Savona, oltre che Bella, è verde, decementificata e con un sistema di smaltimento dei rifiuti sostenibile  e tecnologicamente all’avanguardia.
Per il comune sogna una rivoluzione digitale in grado di coinvolgere direttamente ogni cittadino attraverso consultazioni online e ha trovato la ricetta magica per far funzionare il Consiglio: leggere tutti i provvedimenti!
Chi sei, dove abiti, che lavoro fai?
Mi chiamo Danilo Bruno. Ho 57 anni,una figlia laureanda magistrale in linguistica storica e quattro gatti. Sono funzionario di un ente locale. Sono verde e candidato in Savona Bella in appoggio a Daniela Pongiglione.
Perchè hai deciso di candidarti?
Penso e spero di poter dare il mio contributo ad una città diversa, più attenta alle esigenze dell’ambiente e degli animali ma soprattutto una città dove sia bello venire e vivere e dove chi vi abita abbia l’orgoglio di essere savonese e di aprirla alle altre e agli altri. Quindi vorrei anche una città ospitale, priva di inquinamento e che combatte affinché tutta la regione abbandoni l’energia fossile per un futuro di rinnovabili. Vorrei infine una città a rifiuti zero.
Se fossi eletto, quali sarebbero le tue priorità programmatiche all’interno del Consiglio?
  1. l’avvio di una pianificazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, che punti a ridurre, riciclare e riutilizzare in modo da giungere rapidamente alla tariffa puntuale cioè pagare effettivamente a quanto prodotto;
  2. una città che valorizza le sue eccellenze culturali dal santuario alla cella di Mazzini, al Priamar, al S.Giacomo, al museo della Cattedrale, a quello archeologico, alla pinacoteca (che dovrebbe dialogare con quello archeologico e non chiudersi più nel suo solitario ritiro), agli oratori…
A tuo avviso, una formazione professionale specifica incide sul buon operato di un consigliere o di un assessore? Se sì, quali competenze ritieni siano utili per amministrare Savona?
Ad ogni consigliere dovrebbero essere fornite solo minime conoscenze su come funzionano gli organi amministrativi  poiché ogni cittadina/o deve poter svolgere il proprio mandato al servizio della collettività.
Indica quali sono, secondo te, i tre problemi  principali  di Savona.
  1. Raccolta  e smaltimento rifiuti;
  2. mobilità  con aumento  dei  mezzi pubblici e creazione  di parcheggi  di cornice  per chi arriva   da fuori;
  3. introdurre  una moratoria su ogni futuro intervento  edilizio: la città rischia di morire    soffocata  dal cemento.
Quante e quali commissioni dovrebbero essere proposte per riuscire a risolverli?
Le commissioni consiliari sono sufficienti. Bisogna invece creare meccanismi di partecipazione popolare innovativi  e soprattutto ritornare ad una idea di pianificazione territoriale  comprensoriale  come era all’origine nella filosofia del PRIS. Ribadisco  maggiore  partecipazione popolare  e recupero della filosofia  originaria  del Piano Regolatore Intercomunale Savonese ovvero Savona deve ragionare con i comuni vicini per le scelte fondamentali del proprio territorio.
Come pensi che il Consiglio debba operare per svolgere il ruolo di indirizzo e di controllo previsto dalla legge?
Il Consiglio deve tornare ad essere centrale e soprattutto il luogo delle principali decisioni concernenti la città. La legge individua sufficienti strumenti affinché il consiglio comunale torni ad essere il luogo delle decisioni effettive, ma occorre un vero rispetto dei ruoli istituzionali tra Sindaco, Giunta e Consiglio. In quest’ultimo però devono anche essere presenti persone che leggano i provvedimenti! in questi anni, talvolta, si è avuta la sensazione (magari sbagliata) che alcuni vadano in Consiglio Comunale non sapendo quasi di cosa si discuta.
In assenza delle circoscrizioni, come pensi di promuovere la partecipazione dal basso alle scelte amministrative?  Ha senso essere un “consigliere di quartiere” e come bisognerebbe farlo?
Io credo che occorra creare strutture di rete nei quartieri affinché le maggiori questioni vi possano essere discusse dando a tutte e a tutti il massimo sostegno perché l’autogestione e la sussidiarietà orizzontale delle cittadine e dei cittadini sia favorita. Si pensi ad esempio alla possibilità di creare nei quartieri reti fra oratori e SMS per fare liberamente concerti,spettacoli teatrali, iniziative…
Nel contempo occorre rafforzare il sistema delle Consulte ed in particolare quella culturale e quella del Priamar, ma esse dovranno divenire luoghi privilegiati anche di elaborazione programmatica non solo mere sedi propositive.
Bisognerà anche introdurre finalmente il regolamento sul referendum comunale ed infine penso anche all’utilizzo dell’e-democracy o al sistema adottato da numerosi comuni per gestire il bilancio partecipato. Si tratta di strumenti importanti, che potrebbero essere utilizzati per raccogliere pareri e consentire scelte ponderate al Comune. Faccio un esempio: dotare un quartiere di una determinata somma da spendere in interventi in esso e attraverso un percorso partecipato con l’ausilio di facilitatori giungere a determinare dove e come spendere le somme. Alla fine le risorse andrebbero inserite a bilancio secondo quanto emerso dalle assemblee. Sono esperienze importanti già fatte in molte parti d’Italia.
Qual è il tuo pronostico sulle elezioni? Cosa cambia se il candidato sindaco che appoggi non vince?
Non mi sento di fare pronostici anche se avverto una forte volontà di cambiamento. Se Daniela Pongiglione non va al ballottaggio il 19 giugno andrò al mare.
Con quale altro candidato sindaco ritieni di poter lavorare serenamente?
Nessuno.
In breve, la tua proposta concreta per la città.
Rifiuti zero, mobilità sostenibile, acqua pubblica, cultura diffusa, lavoro a tempo indeterminato.
2016, Savona città del chinotto. 2021  Savona città d…?
2021 Savona città dell’Unità Nazionale con  Mazzini  e la Medaglia  d’oro per la Lotta di Liberazione.
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2 thoughts on “Savona Bella apre le danze con Danilo Bruno

  1. Il vecchio Danilone, conosciuto quando frequentava ancora il Liceo. A 18 anni aderì al PdUp a Imperia. Qualche giorno dopo mi recai nella sezione di Porto Maurizio a “tenere” un attivo, ero stato eletto da poco segretario regionale. Si presentò in quell’occasione. Fu una riunione tempestosa, come sempre a quell’epoca dove l’oscillazione era tra un rivoluzionarismo astratto e tendenza un pò troppo istituzionalizzanti. La conclusi bene, credo almeno dall’esito. In quei casi la relazione introduttiva toccava al dirigente locale (nel caso Carla Nattero che venne al regionale solo dopo le elezioni del ‘79) e le conclusioni al dirigente venuto da fuori, nel caso il sottoscritto. Quando gli “attivi” come si denominavano le riunioni comprendenti iscritti e simpatizzanti erano più importanti arriva qualche componente della segretaria nazionale. Erano le logiche dei partiti ad integrazione di massa, oggi completamente scomparse. Franco
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    1. Grazie caro Franco ricordiamo tempi e momenti da vero amarcord solo un appunto perche’,come sai, ci tengo quella era la sezione di Porto Maurizio prima sede del Movimento Lavoratori per il Socialismo ma io sono nato ad Oneglia dove il PdUP aveva effettivamente sede.Nel contempo abitavo a due passi da Castelvecchio di Santa Maria Maggiore,ove nel 1919 si inaugurò un monumento ai caduti tuttora esistente con una incudine (simbolo del lavoro) e sotto la scritta dettata a suo tempo da Trotskj :GUERRA AL REGNO DELLA GUERRA