Comuni verdi, virtuosi e più ricicloni: la risposta dei Verdi savonesi al problema discarica
"Lavorare per non vedere aumentate le tasse, a carico di tutti i cittadini, per pagare costi elevati di lunghi trasferimenti di quei rifiuti urbani che potrebbero essere invece facilmente riciclati, diventando fonte di lavoro nella nostra regione in un momento di pesante crisi occupazionale"
"La “Direttiva Europea” che rendeva “obbligatorio” il pre-trattamento dei rifiuti urbani con separazione della parte umida da quella secca, per ottenere il cosiddetto “stabilizzato” (terriccio utile solo per coprire gli strati superficiali delle discariche), è di dieci anni fa". I Verdi savonesi intervengono sul tema del trattamento dei rifiuti in discarica. In base alla normativa nazionale le novecentomila tonnellate di spazzatura prodotte in Liguria non potrebbero più essere smaltire in regione.
Per farlo gli impianti dovrebbero avere attualmente attivo un sistema che preveda prima della collocazione in discarica la separazione fra la frazione secca e la frazione umida.
“Che cosa hanno fatto le Amministrazioni, sottolinea Castellazzi, per rispettare una normativa corretta che avrebbe consentito il passo decisivo per un naturale superamento delle discariche inquinanti e degli inceneritori? Solo oggi si registra una affannosa corsa per superare alcuni intoppi burocratici, realizzare in breve tempo gli impianti di “pre-trattamento” dei rifiuti e separare la parte “umida” ( la più problematica da smaltire) che dovrebbe invece, nella fase di raccolta, diventare la base per la formazione di quel prezioso “compost” fertilizzante adatto all'agricoltura”.
“Adesso è necessario, prosegue il portavoce dei Verdi,correre per non vedere aumentate le tasse, a carico di tutti i cittadini, per pagare costi elevati di lunghi trasferimenti di quei rifiuti urbani che potrebbero essere invece facilmente riciclati, diventando fonte di lavoro nella nostra regione in un momento di pesante crisi occupazionale”.
“La nuova strategia virtuosa della cosiddetta “economia circolare” , voluta dall'Unione Europea, rende ogni materia prima, già utilizzata una prima volta (vetro, plastica, metalli, materia organica ecc.), non più “rifiuto”, ma nuova risorsa capace di rendere la nazione meno dipendente dall'import di materie prime, sempre più costose, sul mercato internazionale”.
“L' operazione di “riciclo” avrebbe inoltre un impatto positivo sul fronte occupazionale: studi mirati, a livello europeo, calcolano in 580 mila i possibili nuovi posti di lavoro".
“Per la provincia di Savona, prosegue Castellazzi, dopo i risultati positivi di Pietra Ligure, Garlenda, Vendone, Tovo S. Giacomo ( Comuni “ricicloni” con raccolta differenziata superiore al 65%) e Noli, vicinissima al risultato, registriamo comportamenti virtuosi nei Comuni di Cairo Montenotte , Savona e Borgio Verezzi, che si stanno impegnando per ottenere i risultati programmati attuando strategie ormai collaudate: assemblee pubbliche per spiegare i nuovi sistemi di raccolta, coinvolgimento degli studenti delle scuole, pubblicazione di opuscoli con indicazioni dettagliate per un corretto comportamento nella selezione dei rifiuti e il corretto conferimento nei punti di raccolta”.
“Questo insieme di azioni dovrebbe trovare adesioni, a breve, anche in tutti gli altri Comuni savonesi in una nuova prospettiva di collaborazione: la gestione dei servizi di raccolta rifiuti, come numerose altre funzioni pubbliche, potranno avere maggior successo attraverso apposite convenzioni tra Comuni confinanti ( o di vallata)in vista di futuri auspicabili nuovi assetti territoriali”, conclude il Presidente dei Verdi.
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